mercoledì 31 dicembre 2003

imprecare in lingue ...

imprecare in lingue morte contro un computer che si ribella alla formattazione può essere classificato come xenoglossia episodica.


modifico realtà a colpi di bacchetta magica, strumento di adobe fatashop®.


modificare la realtà è la parte che preferisco. è più creativo che negarla. del resto, sono convinto che la realtà sia una soggettiva proiezione nevrotica.


ad ogni modo, oggi è il 12 febbraio, piantatela di parlare di capodanno.


 


comunicazione di servizio: vorrei smentire categoricamente di aver scritto io il verso


“verrà la sorte e avrà i tarocchi”

martedì 30 dicembre 2003

MSN Sergio scrive: ...

MSN


Sergio scrive:


sono di nuovo on line, finalmente


eddie scrive:


ficus!


Sergio scrive:


gratias!


eddie scrive:


almeno ci si sente (problemi di otorino, problemi di ovarese. ti sono mancato vero?)


Sergio scrive:


come no? avevi dubbi?


eddie scrive:


no, nessuno. ieri ho anche fatto il mio numero su monk e tu non c'eri


Sergio scrive:


quale numero su monk?


eddie scrive:


quello che quando un gruppo annuncia un pezzo di monk, tu tiri la mano dentro la manica e urli "SONO IO!"


Sergio scrive:


meno male che non c'ero...


Sergio scrive:


sarei stato seduto al tuo stesso tavolo e tutti avrebbero capito che ci conosciamo


eddie scrive:


se poi ti guardano male, tu devi assumere un'aria indifferente e dire "ho dato una mano all'AIDO"...

lunedì 29 dicembre 2003

mi divanizzo in atte...

mi divanizzo in atteggiamento catartico e studio teoria dei giochi.


la briscola chiamata, il più delle volte non risponde. almeno così si legge nel saggio di johnathan biedermaier "canasta e altri giochi da tavolo".


la dama, sostiene jacques le goff, fa parte di una corte medievale, così come la scala reale, a ben vedere.


alla fine decido di uscire.


 


-ciao, io esco


-nevica, se prendi la macchina vai a sbattere


 


carino avere sempre sott’occhio un pensiero positivo, nell’affrontare la vita.


la mano si appoggia delicatamente su zone vitali in funzione apotropaica. recito mantra di autocontrollo, poi vado a piedi.


nevica a tradimento. che sul lago, per contratto, non dovrebbe nevicare; e invece.


protesterò per insolvenza.


fa atmosfera natalizia, dicono. che duemila anni fa non ce le avevano, le automobili, e il ghiaccio sulle strade la mattina. e francamente non credo neanche nevicasse granchè, a quell’epoca, in palestina.


lo prenderò come un diversivo. disegnerò pentalfa sulla neve, studierò progetti alternativi per le coltivazioni da serra, troverò scuse per ubriacarmi di grappa, cose così.

sabato 27 dicembre 2003

lo gnomo rubasonno n...

lo gnomo rubasonno non ti sveglia nel cuore della notte. no. per quello bastano dei vicini creativi, che decidono di fare trasloco alle 4 del mattino, o si alzano tutte le mattine alle 5 per andare a lavorare in nepal.


lo gnomo rubasonno, invece, ti impedisce di addormentarti, raccontandoti  storie complicate mentre sei a letto, e l’unico modo di farlo smettere è stordirlo con una mazza da baseball.


ma è complicato, perché lo gnomo rubasonno è molto veloce, e se ti alzi per prenderlo a mazzate rischi di perdere il sonno definitivamente.


alcuni sostengono che lo gnomo rubasonno non esista.


l’unica cosa che ottengono è che dopo vorrebbero prendersi a mazzate il cervello, e poi si sentono in colpa.

venerdì 26 dicembre 2003

moon over bourbon st...

moon over bourbon street nella versione del doppio live di sting è strutturalmente simile a autumn leaves nella versione naked di rickie lee jones.


sono consapevolezze inutili, ma chi se ne frega.


quando mi stufo riesumo teresa salgueiro che mi aiuta a liberarmi dalle scorte di freon immagazzinate nei cluster cerebrali. almeno così sosteneva un mio amico siberiano che lavorava al cern di ginevra (la città, non la regina). non che fosse granchè affidabile, adesso credo viva in una galleria del vento a seattle.


dopo strategie di insabbiamento emotivo ho installato una versione avanzata di hijacker che agisce da omeostasi direttamente nell’ipofisi.


adesso riesco a pronunciare correttamente ed in sequenza le parole “mitopoiesi” e “debuggare”, ma mi trascino addosso quella sensazione che mi fa pensare che il vuoto programmatico non sia poi così lontano dal nirvana.

giovedì 25 dicembre 2003

millantare sempre e ...

millantare sempre e comunque. uno slogan elevato a stile di vita.


ars retorica, direbbe chaim perelman.


dopo due vittorie a risiko potrei spacciarmi per esperto nella teoria dei giochi. o affermare di conoscere personalmente sun tzu. uno non è che racconta balle, fa operazioni di marketing.


mi verrebbe gran bene, ma forse non ci sono tagliato.

mercoledì 24 dicembre 2003

il riorientamento ge...

il riorientamento gestaltico è il feng shui applicato al cervello


a volte, per la rete neuronale è utile un approccio omeopatico invece dello spybot search and destroy che ho installato di default.


in fondo una killer application è un gioco a somma zero. cerca e distruggi.


 


-dovresti preparare la lezione su platone- dice nicholas.


non gli bado. del resto nicholas è un albero di natale, ed io con gli alberi di natale non ci parlo per principio. detesto chi si trucca in maniera appariscente.


rimango catatonico alla scrivania. mi guardo da fuori, e sembro un fermo immagine, o la copia animata del pensatore di rodin.


le cose accadono anche senza di me. sembra niente, eppure…


da lontano arrivano le note di libertango, live in lugano.


nicholas continua a parlare. non lo ascolto, so già che sono tutte palle.


 


comunicazione di servizio: l’uso della parola “natale”, nonostante sia funzionale al post, è potenzialmente nocivo per la salute. leggere attentamente le avvertenze e il foglietto illustrativo che, in questo momento, è in fuga verso paradisi fiscali.

martedì 23 dicembre 2003

non capisco chi non ...

non capisco chi non crede agli ufi, o agli elfi.


io questa sera ho tre folletti che mi girano per il cervello.


c’è un gran casino, il rappresentante mi sta un po' sulle palle, ma in compenso il pavimento è pulitissimo.

lunedì 22 dicembre 2003

la finestra è occupa...

la finestra è occupata.


sta al telefono? è in riunione con una tapparella?


 


la chiusurà può causare una perdita di dati. chiudere ugualmente la finestra?


sì, dai, che entra freddo.


 


XP decide sempre di piantarti sul più bello. sperimenta nuovi errori di sistema per dare sfogo al suo lato creativo, che è decisamente migliore del mio. ma non potrebbe aprirsi un blog, come tutti? adesso ha deciso che explorer è occupato (starà cercando di preparare un thè, suppongo) e non c’è verso di trovargli un buco in agenda.


provo a chiedere un appuntamento per il 2004. mi aspetto un pop up che mi chieda “a che server?”

domenica 21 dicembre 2003

alla fine è arrivata...

alla fine è arrivata. la prima giornata di un inverno che comincia sempre con qualche mese di anticipo.


lo affronto preparandomi al letargo, come sempre.


come dicevano i marinai romani, il sonno della stagione genera rostri. forse non era proprio così, ma fa lo stesso.


mi trascino dietro un’inquietudine vaga e un’idiosincrasia alla tastiera che non risponde alla pressione della lettera emme. per scrivere una emme servono mazza e picco. per scriverne due ho iscritto il dito indice in palestra.


per cui scrivo cose come: “ancano lunghi esi di freddo pria che il caldo torni da queste parti”. il che è particolarmente deprimente.


alcuni cd, che non sopportano questo stato di cose, si nascondono spontaneamente in anfratti sorprendentemente inaccessibili della mia stanza. ieri per ripicca ne ho cucinato uno in salsa worcester.


il lago sperimenta 14 diverse tonalità di grigio, prima di optare per una quindicesima che i locali chiamano amichevolmente “arnaldo”.


non è un brutto posto, questo. è semplicemente un luogo dove non succedono cose.

sabato 20 dicembre 2003

arrivare al lavoro a...

arrivare al lavoro accompagnato da un gommista che ti sorride paterno è un'
esperienza che francamente mi mancava.
la prossima volta provo con un cavallo a dondolo.


nel frattempo si sono aperte le ultime selezioni per diventare presidente onorario della lega antinatale, sono in ottima posizione nonostante non ami il bridge. me la gioco con un metalmeccanico di berlino e un turista scandinavo. come premio per aver passato i primi colloqui posso strangolare la commessa di un qualsiasi negozio trasmetta canzoncine natalizie. del resto a natale siamo tutti più buoni sconto.

fra le altre cose, ho risposto ad un annuncio di lavoro dove cercavano un "alter ego del direttore" (sic.). nei dati caratteriali del CV ci ho messo "disgregazione della struttura psichica e profonde alterazioni dei meccanismi affettivi, nonché una profonda dissociazione dell'elaborazione del pensiero e dei rapporti con la realtà esterna."

venerdì 19 dicembre 2003

flashback (momenti...

flashback


(momenti di intimità ad uso e consumo di colture tipiche olandesi)


 


eddie: ciao ma’, sono io


madre di eddie: è tre giorni che sei via, potevi telefonare prima.


eddie: sì, anch’io sono contento di sentirti…


madre di eddie: hai sentito cos’è successo?  stai attento!


eddie: scusa?


madre di eddie: massì, hanno arrestato il saddam.


eddie: e quindi?


madre di eddie: sei in una grande città, è pericoloso. hanno allertato la polizia per gli attentati.


eddie: vuoi dire che arrestano anche me?

mercoledì 17 dicembre 2003

-mi stai forse accus...

-mi stai forse accusando di essere gelosa?


-no. tu sei troppo orgogliosa per essere gelosa di qualcuno. come me del resto.


 


una papera mi osserva da lontano. muove il capo con un ritmo bustrofedico e sincopato, tipo ray charles, per intenderci. le papere si stanno modernizzando, penso. quantomeno hanno il senso del ritmo.


cammini troppo veloce, mi dice con un accento un po’ forzato. qui deve essere prassi incontrare papere rompipalle, penso, però non dico niente e affretto ancora il passo, che quasi i due biciclisti fanno fatica a superarmi. ognuno ha i suoi ritmi.


aria di primavera, penso, anche se siamo a dicembre. il freddo qui arriva piano, lo senti prima nell’aria, non ti penetra nelle ossa a tradimento.


il mio cervello entra in sciopero per solidarietà con gli autisti atac. mi lascio trasportare apatico da mezzi pubblici in stato di tramce, fino al capolinea. mentre il cervello espone il cartello “out of order”, stilo un teorema sulla non esistenza di un’entelechia a partire della cattiva distribuzione del clima nell’universo. l’ultimo teorema di fermata prenotata.


mi sento inspiegabilmente acustico (anagrammato viene caustico, ossia particolarmente incline all’uso di scaldavivande elettrici) ed elevo a stile di vita l’arte di metterci una pezza, ossia l’apologia di qualsiasi cosa fatta a capocchia. del resto, “spillo” è il presente di versare la birra.


 


-che faresti se incontrassi l’uomo più potente del pianeta?


-gli passo le mie coordinate bancarie, hai visto mai.


 


si ringrazia per la collabrazione: il comune di roma, chuck palahniuk, michael cunningham, una banda di idioti, il vento dell’ovest, un PC portatile,  alcune note rock band internazionali.


si avverte la protezione animali che nessuna papera è stata maltrattata per la realizzazione di questo post. anche se ne avremmo avuto una certa voglia. qualcuno ha sfrattato un acaro, quello sì.

lunedì 15 dicembre 2003

diario del capitano:...

diario del capitano: supplemento


aria di primavera. fantasmi, e fughe di importanza capitale. nessuno ha paura di volare, è l'atterraggio che preoccupa.


il debug è ancora in corso

sabato 13 dicembre 2003

il rapimento di tole...

il rapimento di toledo 1991™ si è concluso positivamente grazie al prezioso intervento delle forze dell’ordine e alla loro opera di monitoraggio ambientale che ha costretto i malviventi a rimetterla in libertà.


fonti ben informate fanno sapere che comunque è stato pagato un riscatto di 420 euri.


il proprietario, con le lacrime agli occhi per il ritrovamento (…) non ha smentito.


-per un attimo ho pensato di dirgli di tenersela- ha commentato comosso davanti alle telecamere -ma poi a vederla con la sua carrozzeria ammaccata, le ruote slick, la propensione per le curve a destra (in pieno trend con l’elettorato medio italiano), gli interni coltivabili… adesso sono contento così.


si è dunque conclusa felicemente la vicenda di toledo 1991™ gli inquirenti sono però oltremodo scettici sul possibile recupero dei soldi del riscatto.


 


PS questo blog, al contrario degli specchi, si prende una breve pausa di riflessione causa manutenzione neuronale. pochissimi giorni, per un breve controlavaggio ai filtri cerebrali.


per chi segue il corso, compito a casa: contate le sfumature che vanno dal bianco al nero. la lezione su platone verrà pubblicata verosimilmente a metà della prossima settimana.

giovedì 11 dicembre 2003

esco in versione omi...

esco in versione omino michelin. ho ordinato l’upgrade del software “copri neuroni del dottor gibaud” versione 5.0, ma temo che il corriere si sia perso nel ghiaccio.


dopo mezz’ora di cammino arrivo in ufficio travestito da betamax, urlando “penitenziagite!” a causa di uno slittamento spazio temporale.


intrattengo suor hrosvita cercando di spiegarle l’aufhebung hegeliana come processione di rame-zinco-ottone I.


arrivo in ufficio e mi dedico a lavori socialmente utili: passo ore in catatonia assoluta a fissare il vuoto fuori dalla finestra. agli sguardi preoccupati dei colleghi mi degno di informare che preservo gli occhi da affaticamento da monitor, come imposto da direttiva ministeriale.


poi mi tuffo nel lavoro ed esamino le curiose implicazioni fra il diorama e la metafisica indù


ascolto musica in loop e mi metto a leggere la bibbia online per accrescere le mie competenze spirituali sul problema. ciò ha dei risvolti significativi sulle mie proprietà di linguaggio.



 


-dov’è la cartella xxx?


-sono forse io il guardiano della cartella?



 


(per informazioni sulle associazioni mentali che mi devastano il cervello aprirò un call center fra poco)

mercoledì 10 dicembre 2003

eventi internazional...

eventi internazionali


 



il ministero dell’ambiente ha firmato il foglio protocollo di castendallo per limitare le emissioni di suoni inquinanti. per risolvere l’annoso problema dell’inquinamento acustico, fra le specie che dovranno scomparire c’è metà repertorio del duo deno.


 



l’ente spaziale europeo ha preso accordi con mcdonald per servire hamburger liofilizzati agli astronauti durante il prossimo viaggio. gli scienziati potranno così osservare gli effetti del mal di stomaco nello spazio.


per motivi di coerenza lessicale, il controllo missione sarà gestito dal PIME

martedì 9 dicembre 2003

-buonasera, volevo s...

-buonasera, volevo sapere per che ora è possibile riavere la macchina questa sera


-guardi il vetro forse arriva domani, magari viene pronta per venerdì.


-ahi ahi ahi, signora. risposta sbagliata. ci richiami e magari sarà più fortunata. abbiamo altre telefonate in linea?


-aspetti, chiedo la verifica del notaio: la risposta è corretta (e comunque ha chiamato lei…)


-ma porc. si era mica detto oggi?


-eh, se ne dicono di cose… chiami giovedì sera, va bene?


-…



 


toledo 1991™ non disponibile fino a nuovo ordine.


provo a gestire l’informazione in maniera creativa:


-io andare a piedi


-persone che dipendere da me, arrangiarsi


del resto è inutile star lì a piangere sul latte macchiato

lunedì 8 dicembre 2003

la propoli ha effett...

la propoli ha effetti decisamente inferiori ad altre sostanze psicotrope.


io aspetto la parusia di toledo 1991™ e contemporaneamente aspiro al soglio pontificio dove potrei essere eletto con il nome di papa vero I, il primo pontefice con frutti a capsula nel monogramma.


nei ritagli di tempo ho costruito una macchina di ighina per lo screening dell’energia vitale, ma temo di non averla montata correttamente. oppure sono morto e nessuno mi ha avvertito.


in omaggio alla tanatofilia dilagante sperimento tecniche di suicidio non convenzionali accanendomi una tantum su campi da calcetto che registrano temperature medie vicino alla minima stagionale di vladivostock. ovviamente non funziona. come prossima contromossa sto pensando all’hockey su ghiaccio.

sabato 6 dicembre 2003

lapplicazione non r...

l’applicazione non risponde.


è in bagno? è uscita a far spese? ha mica lasciato un messaggio per me?


 


il file ciccio.dll sì è preso una lunga vacanza nei mari tropicali e windows rifiuta di spegnersi.


in omaggio al mondo reale è diventato virtualmente impossibile arrestare il sistema.


avviso XP che se vuole lottare per il predominio del mio cervello deve mettersi in coda.


per rendere più vivido il concetto, gli levo la corrente.


 


una banda di idioti mi è arrivata dritta nella ghiandola pineale e adesso controlla la mia attività onirica: per contratto i miei sogni verranno interrotti dai consigli per gli acquisti e un’apposita commissione ne valuterà il contenuto morale.


travolti dalla lotta fra emisferi che si sta combattendo senza esclusione di colpe, i miei 3 neuroni superstiti hanno chiesto asilo politico al pakistan (per altro negato su esplicita richiesta dell’ambasciata americana, che non desidera destabilizzare oltremodo l’area).


adesso sembra stiano in un campo profughi alle porte di kandahar


 


lancio il nam shub di enki come antivirus per debuggare il cervello. poi cerco medicinali per l’orticaria che mi provoca la sola vista della parola debuggare (diomio, ancora!)


 


sfogo la mia crudeltà repressa contro la tecnologia.


da domani navigo con lynx per gettare nel panico gli shiny stat

venerdì 5 dicembre 2003

passare la frontiera...

passare la frontiera con la revisione della macchina scaduta da 12 giorni potrebbe non essere una grande idea. specialmente se la macchina è tua e la stai guidando.


trattengo l’impulso di tirare pietre allo stemma della feldschlössen.


il mio emisfero destro lancia una ricerca su google per trovare i copri neuroni del dottor gibaud.


accuso problemi di equilibrio instabile, il pm li rinvia a giudizio. non c'è verso: barcollo stile gobbo di notredame. ed è subito sera.


l’ultima voce che ho sentito mi implorava di infilarmi un cacciavite nello stinco. ma c’era un casino tale che potrei anche essermi sbagliato.


la sensazione è solo apparentemente simile ad un’apnea clorica


ho bisogno di dormire

giovedì 4 dicembre 2003

Lat.: 45 59' 43" N ...

Lat.: 45° 59' 43" N Long.: 8° 43' 24" E


 




wo darf ich heimisch sein?


 




ti svegli e piove. niente di male, la prima settimana. la seconda settimana ti alzi e inizi la tua giornata con un lamento cosmico (un suono gutturale e profondo accompagnato da un lento controcanto funebre eseguito dal coro del genio navale di san pietroburgo)


ci sono indiscutibili vantaggi ad abitare queste latitudini. nella scala evolutiva saremo i primi a sviluppare mani e piedi palmati, una membrana parapioggia retrattile impiantata nella cute cranica, branchie utilizzabili alla bisogna.


del resto, “casa” è il posto dove cadi nella vasca da bagno e ti fulmini con il phon.


 




se socrate aveva un pregio, era quello di non essere affatto supponente. ammetteva candidamente di avere una sola certezza, quella di “non sapere nulla”. e non era un arringatore di folle, come i sofisti. era convinto che il monologo sapesse incantare le persone ma fosse sterile per l’individuo. preferiva il dialogo, che coinvolge attivamente la controparte.


se aveva un difetto, era forse quello di rompere i coglioni alla gente in piazza facendo domande alquanto imbarazzanti (è anche per questo che non ha fatto una gran bella fine. oltretutto i giovani in quel periodo tendevano a dar retta a personaggi bizzarri con un certo carisma, invece che lavorare come si deve. anche adesso, a pensarci bene…)


si metteva in discussione, assumeva le presunzioni di sapere degli altri e ne mostrava l’inconsistenza, mettendo in dubbio le certezze dei suoi interlocutori, aiutando la verità a venire alla luce. senza imposizioni, la verità nasceva semplicemente dal confronto.


e se, come abbiamo visto la lezione precedente, per socrate l’uomo è la sua anima, e in definitiva, intelligenza e ragione, la verità sta nel conoscere se stessi. (sull’avversione per il corpo abbiamo già detto. ma è meglio sottolinearlo ancora, perché è una vera e propria rivoluzione copernicana, a ben vedere)


e se noi siamo “ragione” se ci conosciamo fino in fondo non possiamo che compiere il bene. ecco perché la ricerca è importante, poiché il male è solo una questione di ignoranza.


quindi se un uomo conosce a fondo se stesso non potrà che essere saggio e virtuoso.


concetto piuttosto ingenuotto, direte voi. una cosa è conoscere il bene, un’altra è farlo.


non avete tutti i torti.

MSN Sergio ...

MSN


 


Sergio scrive:


ciccio?


eddie scrive:


eccomi caro!


Sergio scrive:


già rientrato?


eddie scrive:


no, ti sto scrivendo wireless con la sola forza del pensiero dal divano di casa mia. (aut. min. di esperienza extrasensoriale rich.)


Sergio scrive:


porca puttana! e come fai?


Sergio scrive:


posso farlo anch'io? c'è un corso?


eddie scrive:


mi copro la faccia con un sudario poi penso intensamente di essere un virus progettato da microsoft, esco dal corpo e mi fiondo in un internet cafè di kuala lumpur dove bevo gratis e pago un cazzo di abbonamento. (i corsi li tiene gustavo rol ma, essendo morto, devi fare delle sedute spiritiche per seguirli. tra l'altro è molto impegnato in questo periodo. prende solo su raccomandazione)


Sergio scrive:


il sudario ce l'ho, il corpo pure. Stasera provo.


eddie scrive:


bravo. se non ce la fai ci sono corsi di recupero. devi inviare un gufo (vivo) al bar "la tana del luppolo" di trondheim (norge)


Sergio scrive:


ah, sì, nessun problema. Ho già un carteggio via gufo con l'oste


eddie scrive:


ottimo. (non ti facevo così evoluto)


Sergio scrive:


il mio gufo si chiama ortensio, è un paggetto volante ben identificato


eddie scrive:


tra l'altro io non la capisco tutta sta gente che non crede ai gufi.

martedì 2 dicembre 2003

gli animali, che son...

gli animali, che sono intelligenti, migrano o vanno in letargo.


gli uomini non hanno saputo far di meglio che inventare il cappotto e la stufa a gas. questa cosa getta degli oscuri dubbi sul futuro del genere umano.


si alza il vento, mentre albert hofmann mi spia dallo specchio della sala. fingo di non vederlo, per non assecondare le sue assurde manie di protagonismo.


tralascio gli haiku nippo-ticinesi per scrivere alcune egloghe sulla situazione finanziaria mondiale, sebbene il risultato sia del tutto trascurabile. del resto, se non ho mai capito le differenze fra la definizione di “agente di borsa” e quella di “borseggiatore”, ci sarà un motivo.


accendo ceri a mnemosyne perché mi conservi vivo e vegetale,  sotto forma di ficus catalogatore, per la gioia mia e del generale sherman.


travolto da un oscuro destino mi guardo le puntate registrate di chuck e nora sulla TBNE fino a quando il videoregistratore non decide di suicidarsi.


ingoio due aspirine per combattere l’influenza di mercurio in prima casa. fra le altre cose, ho scoperto che mercurio non paga l’ici, il che è semplicemente scandaloso.


il mio maestro di ubiquità mi spiega alcuni svantaggi della tecnica: per esempio, i creditori ti possono trovare in 2 posti contemporaneamente. decido di lasciar perdere e chiedo se posso iscrivermi al corso di teologia cinofila. mi sembra interessante, lo tiene un pastore tedesco, e comprende un breve compendio su panteismo e relatività della bestemmia.


adesso che ci penso: non c’è nessuno specchio in sala.


 


alcune cose che ho imparato oggi:



  • con un monitor a 15 pollici i pannelli di dreamweaver prendono il sopravvento occupando il 75% dello schermo.

  • il libro che stai leggendo non serve a granchè se l’hai abbandonato sul sedile posteriore della macchina.

  • la petizione di principio governa il mondo.

  • i miei geni mi inibiscono la capacità di usare correttamente la tastiera di un telefono cellulare.

  • ascoltare la stessa canzone in loop per alcune ore è considerato paranoico dal 95% dei  colleghi di ufficio.

lunedì 1 dicembre 2003

va bene. ho suonato...

va bene.


ho suonato nelle band più squinternate dell’universo.


ho aspirato al titolo di chitarrista più deprimente della provincia: in effetti  quando suono io il tasso di suicidi nella zona aumenta vertiginosamente.


ma ho sempre avuto un occhio di riguardo per i nomi dei complessi


così sono stato uno dei due componenti del “duo deno”, ho suonato con i “pink freud” quando la nostra  locandina aveva il faccione di freud in primo piano tutto dipinto di rosa.


il nome del mio prossimo gruppo sara “complesso di colpa”, perché tutti si chiederanno chi cazzo gliel’ha fatto fare di venirci a sentire.

felafel, ravioli di ...

felafel, ravioli di carne alla griglia e kefkedes, uniti in una curiosa danza pilorica stanno a testimoniare che è ufficialmente partito il giro del mondo in ottanta ristoranti: proteste vibrate si levano dallo stomaco, che del resto, come un umile monaco benedettino, non ha voce in capitolo.


la leadership è salda nelle mani dei poteri forti che hanno optato per un approccio olistico al problema alimentare.


mi è stato fatto notare che sono indietro con le lezioni, il che è indiscutibilmente vero. conto di ricominciare appena risolvo le sopracitate controversie dottrinali interne.

venerdì 28 novembre 2003

sono affascinato dalla possibilità di scrivere i miei pensieri su un supporto volatile.


ma non riesco a far entrare il piccione nella macchina per scrivere

giovedì 27 novembre 2003

arrivo sulla tolda cantando sometimes it's hard to be a woman da "stand by your man" di tammy wynette. faccio anche i gesti sul ritornello,  così, perché mi va.
la malattia mentale avanza indomita sulla fascia da capitàno. stringo le mani ai fans in delirio, firmo autografi, scene di panico fra la folla, cose così…
a cosenza ci sono 24 gradi. qui è stato avvistato hagar il vichingo che girava incazzoso per il paese minacciando innocui pinguini.
intavolo flebili ma stimolanti conversazioni con l'ufficiale di rotta (detto anche “il grande timoniere”) che mi apostrofa indefesso

-ci sarebbe da fare la spesa
-...
-no perché mi mancano un po' di cose.
-...ok, vedrò cosa posso fare.
-no, perché sai, mi serivrebbero.
-…
-allora vai a fare la spesa?
-me l'hai già chiesto, o è un'anomalia di matrix?

capitan harlock aveva conversazioni più interessanti

mercoledì 26 novembre 2003

strizzo gli occhi come una brava lavandaia, sperimento nuove piacevoli sensazioni per masochisti passando con voluttà la lingua sull’arcata dentaria. provo visualizzazioni di televendite senza grande successo. forse ho sbagliato candeggio.


il mercoledì non si trova posto neanche nei dintorni di marte, che è discretamente lontano da qui. giro a vuoto per qualche minuto, poi lascio la toledo a riflettere sulle connessioni fra biosfera e zetetica applicata al traffico, mentre qualcuno mi urla qualcosa da lontano. forse ho sbagliato parcheggio.


in ufficio apro outlook e invio una mail di protesta in risposta a raphael goins cambiando il subjects in “sorry i don’t want to increase my penis, i know it could be strange, but my penis is quite ok.”. sette minuti dopo ricevo in risposta dal mio capo tre punti interrogativi. forse ho sbagliato carteggio.


arrivo a casa per il pranzo e vengo costretto a ritirare la tenda vinta con i punti della girella. estraggo i picchetti dalla stiva, martellandomi con gioia l’indice destro. forse ho sbagliato campeggio.


inizia a starmi sulle palle ‘sta cosa di sbagliare sempre. 

martedì 25 novembre 2003

gentili passeggeri la nostra compagnia è lieta di darvi il benvenuto a bordo della toledo verde del ’91.


è il vostro capitano che vi parla e che desidera informarvi che come al solito piove e la temperatura esterna è particolarmente bassa.


il fatto che non vediate fuori dipende dai vetri appannati, tramite la prestigiosa strumentazione di bordo stiamo già provvedendo, e il problema sarà risolto approssimativamente entro 25 minuti.


nel frattempo volevo informarvi che le gocce d’acqua che scendono dalla parte interna del parabrezza fanno parte di un progetto atto a studiare il microclima abientale della biosfera “toledo 1991” e sono dunque da considerarsi semplice condensa e non pioggia, come potrebbe sembrare ad un primo avvistamento.


d’altra parte, visto che il parabrezza è scheggiato e temporaneamente fuori sede potrebbe pure essere pioggia…nel dubbio, è preferibile ignorarle.


la toledo del ’91 è dotata di tecnologia interattiva per cui la macchina è perfettamente in grado di girare a destra da sola entro un raggio di 35°. siete pertanto pregati di non distrarre il pilota dalla guida perché staccando le mani dal volante, la toledo tende ad assumere iniziative che non le competono.


poiché molti altri accessori di “toledo ‘91” sono temporaneamente fuori sede, siamo in grado di offrirvi delle ottime vibrazioni. rilassatevi e godetevi il viaggio.


il criceto che vi cammina sulle ginocchia è omaggio.


grazie per aver scelto di viaggiare con noi

lunedì 24 novembre 2003

mi assalgono strani pensieri mentre cerco di comprendere le otto declinazioni del pali, eppure ero sicuro di aver ordinato una lobotomia totale per oggi.


devo rivedere gli accordi sindacali con i miei neuroni.


mi difendo dalla vile aggressione cambiando la risoluzione del monitor a 1280x1024.


altre parti del corpo abusivamente connesse al sistema limbico fanno sapere che la fattiva collaborazione che hanno fino ad ora assicurato potrebbe subire alcune sostanziali modifiche.


nel frattempo linus torvalds lascia la sua coperta azzurra e conquista l’universo.


anch’io rilascerei un cluster prepacchettizzato, se solo sapessi cos’è.

sabato 22 novembre 2003

sono passato perché dovevo ritrovare me stesso.


ho guardato bene ma non ci sono.


neanche tu ci sei.


siamo per caso usciti insieme?

venerdì 21 novembre 2003

la collezione autunno inverno 2003-2004 del lago sta dando il meglio di sé.


fonti attendibili comunicano che si terranno qui le olimpiadi del grigiore; gli organizzatori si dichiarano assolutamente soddisfatti.


prenderò una sana rivincita con qualche nuotata a luglio (piccola vendetta lombarda)


nel frattempo sono allo studio ipotesi di letargo

giovedì 20 novembre 2003

alcune cose di cui ero a conoscenza ma che riaffiorano in una giornata uggiosa di novembre per motivi quantomeno misteriosi:



  • la bocca non è affatto il luogo adatto per cementare fili di acciaio che tengono in trazione i denti, nonstante il mio dentista sostenga (evidentemente in malafede) il contrario

  • piove sempre sul bagnato. qui piove e basta. oggi non ha nemmeno la forza di piovere

  • forma e sostanza sono i corrispettivi di medium e messaggio

  • il sinflex è assolutamente inefficace contro il mal di denti causato da apparecchio ortodontico. facoltà inutili tipo la masticazione rimangono inibite. l’alimentazione stile tacchino viene elevata a stile di vita

  • apostrofare miliardari con frasi tipo “lei non fa un cazzo” non è affatto una buona idea

  • ascoltare in loop “ganja” di bitch and animal non rende improduttivi sul posto di lavoro. è proprio che non c’è niente da fare.

  • chi sostiene che la realtà sia razionale non ha mai avuto il mal di denti


l’abuso della parola denti in questo post è autorizzato dal ministero della sanità, che però invita a precisare che ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale.


questo non è un medicinale, potete fare a meno di leggere il foglietto illustrativo

mercoledì 19 novembre 2003

loro sono in 2, e io sono da solo. devo sembrare una preda facile.


si avvicinano caute, con una manovra a tenaglia; io lascio fare, almeno apparentemente. butto distrattamente l’occhio alle torri di guardia che sventolano nel pomeriggio freddo.


poi la più anziana mi rivolge la parola, credendo di trattare la resa.


 


-lei non crede che i giovani oggi debbano avere una guida?


-ancora quella storia della patente, sì, vabbè,  hanno abbassato il tasso alcolemico, quello è vero, però insomma, uno studia un po’, i corsi di recupero, se uno non fa grosse cazzate..


-ehm, no, noi dicevamo che oggi i giovani hanno perso la speranza, lei legge il vangelo?


-ah, testimoni di genova. un po’ fuori mano, eh? stavo giusto riflettendo su dottrina cristiana e transustanziazione, e sulle conseguenza della kenosis nella predicazione di paolo, finalizzate al raggiungimento dell’agape. voi che ne pensate?


-…


-no, perché sapete, con questa storia dei salvati, insomma quei 144 mila, uno magari ci pensa prima; allora io ho fatto le preselezioni, sono arrivato 147.354; adesso, anche ad imaginare 500-600 rinunce, qualche disdetta dell’ultim’ora, io sono comunque tagliato fuori, non credete?


 


si allontanano in silenzio. so essere un buon conversatore, in condizioni di estremo pericolo…

la vita, da queste parti, è un inferno di latitudini immeritate…(op. cit.)


metto su il concerto in do maggiore per papera e violoncello di p.baumgarten e mi ritiro a meditare nei miei alloggi

lunedì 17 novembre 2003





<medieval mode on>


 


arrivo al lavoro cercando di tenere a bada il sonno della ragione, ma mentre apro la porta dell’ufficio un alano di lilla con una tunica da chierico mi abbaia il suo neoplatonismo e citazioni dal de planctu naturae.


tiro dritto senza dargli retta e lui dalla rabbia mi morderebbe, se stesse dalla parte giusta di un cancello chiuso.


sulle scale discuto per alcuni minuti questioni di sostanza e sussistenza con gilberto de la porrée. più o meno in questi termini:




 


gilberto: l’essere non è, perché non è ciò che è ma ciò per cui la sostanza è.


io: sopra la panca la capra è stanca, sotto la panca ci sta una crepa. no, forse non era così… sopra la panca la capra avvampa, sotto la panca la crepa arranca… no, neanche… sopra la banca la uno bianca, sotto la banca il caveau…


vabbè, senti, devo scappare, sono un uomo impegnato, come tende a farmi notare il monte di pietà.




 


lui non desiste, allora me lo levo dalle palle con un’esperta mossa di judo.



 


entro in ufficio travestito da bernardo di chartres, creo scompiglio urlando “conveertiteviii!” all’indirizzo di file mp3 che non hanno ancora capito che il verbo qualitativo si esprime in wav.


poi mi siedo somministrando a tappeto easy CD-DA file converter




 


in tutto ciò trovo che l’argomento ontologico sia una petizione di principio. come tutto, del resto.

sabato 15 novembre 2003

sky of consciousness


 


18.20, sono in ritardo di quasi mezz’ora, lo so… ok, per questa settimana può bastare... prendo la giacca ed esco. smartpress lunedì, la relazione è finita… spento il computer? spento. il monitor? spento. quello lo lascio sempre acceso, ma com’è che a quest’ora non c’è mai nessuno qui… chiavi della macchina? eccole. no, non sono queste… dove cazzo sono? possibile che tutte le volte… tasca sinistra jeans… sì… eccole… ricordati di comprare le buste prima di tornare a casa... ok, 5 minuti e sono in cartoleria, altri 5 minuti e sono a casa… attacca lo stereo... sì. charlie parker o miles davis? davis va bene, questo stereo vibra ancora, devo passare a farlo fissare, si ma quando, che quello del negozio si è anche spostato, non so neanche dove cercarlo… le buste, devo ricordarmi le buste! ok, mi ricordo, mi ricordo, ma ho soldi nel portafoglio? no... però ho moneta… ok, facciamo così, trovo posto e parcheggio davanti alla cartoleria poi controllo se ho moneta. if moneta, then buste, else casa. ok? va bene... cosa c’è alla radio? musica, va bene... tibor fischer, la gang del pensiero, doveva arrivare, ti ricordi? sì, chiamo paolo in libreria, che libro fantastico quello, poi ci sono anche le cose del post di ieri, adesso mi è più chiara tutta quella faccenda, un giorno o l’altro dovrò scriverne... il cd non funziona, lo devo rifare, se arrivo a casa e lo rifaccio mi conviene mettere tutto il una cartella, non capisco perché questo qui non funziona… la precedenza sarebbe mia, se la rispetti mi fai anche un piacere, bravo... musica...


 


[deletia]


 


dove sono le chiavi di casa? eccole... 2 scatti sopra uno sotto, sì... accendo il computer e facciamo ‘sto cd… CAZZO, LE BUSTE… ma io… non ci credo, non ci sono passato in cartoleria, no…


 


come ho fatto? devo rivedere la scatola nera…

venerdì 14 novembre 2003

mi affaccio a prua avvolto in una giacca pesante, affrontando tenacemente depressioni caspiche causa abbondanza di freddo e mancanza di sonno.


l’ufficiale di rotta mi spiega come sia importante l’equilibrio nella vita prima che lo stordisca con il boma. quantomeno imparerà che non è che serva a granchè l’equilibrio se vieni spalmato sul pavimento da un lungo bastone nodoso.


i miei neuroni mi hanno citato in giudizio. nonostante il parere negativo del mio legale agisco come un qualsiasi rispettabile uomo d’affari e assumo sostanze psicotrope killer per sterminarli prima del processo.


e mentre rientro in casa, impegnato a ridurre i pensieri al minimo per diventare finalmente un atarassico ficus sapiens (il mio maestro dice che mi viene particolarmente bene, ma non so se è credibile come maestro una quercia guerrafondaia che si dichiara nipote del generale sherman) mi guardo allo specchio e mi assale una riflessione fastidiosa come una zecca di stato.


insabbio, come tutto il resto, mentre mi alleno per le olimpiadi dei giochi da spiaggia dell’estate 2004.


adesso, se volete la riflessione, provate all’ufficio oggetti smarriti.

giovedì 13 novembre 2003

per la piccola rubrica dei consigli salutari, riceviamo e volentieri pubblichiamo (io mi alleno a fare il redattore nucleare, se qualcuno si prendesse la briga (CH) di assumermi…)


 




Ecco come risolvere i problemi di insonnia derivanti dall'avvicinarsi del giorno di discussione della tesi:


Passare una serata tentando di spiegare ad una persona con delle inestistenti capacità manuali le tecniche per ricomporre il cubo di Rubik


Trascorrere circa mezz'ora ridendo di tale persona e dei danni che sta combinado in camera tua.


Bere due bicchieri di Bonarda (o Croatina ) prima di coricarsi, magari spizzicando della deliziosa frutta secca sotto miele di acacia


Lavarsi per depurare il fisico e iniziare a leggere "Java: didattica e programmazione".




 


Landi

mercoledì 12 novembre 2003

i sofisti non erano gli unici a essersi resi conto che le questioni sul mondo restavano irrisolte e che i fisici non riuscivano a mettersi d’accordo neanche davanti ad una tazza di the.


un altro che notò l’incongruenza fu socrate


e qui c’è un piccolo problema. perché socrate è ancora legato al mondo orale (e a tutto quello che abbiamo detto nelle lezioni precedenti) e non ha lasciato nulla di scritto. oltretutto le testimonianze su di lui sono piuttosto discordanti, più o meno come i dati di affluenza di una manifestazione antigovernativa.


da quello che si è potuto capire, anche socrate è consapevole del potere della parola, esattamente quanto i sofisti. ma con una piccola eccezione: è convinto che al centro degli studi e dei dibatti non debba stare la parola, ma l’uomo. non è sensato cercare di capire il mondo se non si conosce chi effettua la ricerca.


l’uomo in quanto tale, l’uomo in quanto uomo (e qui stanno probabilmente gli inizi di quello che platone chiamerà idea) non un uomo in particolare, a la categoria degli uomini.


e cos’è l’uomo? socrate dà una risposta strana: l’uomo è la sua anima. ma non l’anima di cui parlavano i poeti; un’anima che è coscienza pensante, ragione.


in questa posizione ci sono ben due idee nuove, che cooperano e a volte combattono:


a) la via per raggiungere qualcosa di sensato è conoscere se stessi (cazzo, ancora matrix, ma è una persecuzione!)


b) la parte rilevante dell’uomo è la sua anima, ossia la parte cosciente e pensante. (socrate non doveva essere bravissimo a correre, o a fare la lotta)

lunedì 10 novembre 2003

mentre tuo malgrado tenti di raggiungere l’ufficio ti imbatti in una signora che attraversa la strada con in braccio una papera gialla.


la papera ti guarda strano.


ma cazzo, pensi, pure le papere adesso?


esibisci senza tema di imbarazzo la tua pettinatura da monciccì, che sembra che tu abbia sbagliato candeggio (mentre in realtà ieri ti ha phonato il parrucchiere delle dive in estasi mistica) e ingrani la prima,  mentre lo stereo della macchina decide che non ne vuole sapere della tromba di miles gloriosus et gaudiosus davis.


visto che anche una lampadina dell’hifi di casa tua va ad intermittenza e anticipa di un buon mese e mezzo gli addobbi natalizi (che fra le altre cose tu odî profondamente, insieme alle canzoncine di natale e alle feste comandate in genere) ti chiedi se per caso qualche divinità low fidelity ti abbia preso in simpatia.


reciti un’opel mantra per placare l’ira funesta che è il tallone di achille dell’aspirante al nirvana.


prendi in considerazione quel lavoro da barista a vienna, poi vaghi per il mondo in cerca di qualsiasi cosa abbia a che fare con del paracetamolo.


quando il tuo miliardario di fiducia fa sapere che per questa sera sei esentato dal presentarti nel suo ufficio con aria didattica festeggi con una giga in ¾.


 


in tutto ciò è virtualmente impossibile convincere XP a levare il collegamento a “your porno collection” che si impossessa del desktop all’avvio automatico. se non riesco entro 15 minuti scateno una furia iconoclasta che leone isaurico scenderà a chiedermi con deferenza se per caso non ho esagerato

domenica 9 novembre 2003

-maestro, come posso raggiungere l’illuminazione?


-guarda non chiedere a me, dovresti provare con l’enel, io gli ho scritto due volte, ma con quello che vogliono di bolletta bimestrale…


-no, maestro, io intendevo la pace, il nirvana…


-ah, per quello bastano karma e sangue freddo


-…


 


sapevo che non avrei dovuto vedere matrix…

sabato 8 novembre 2003

il lago non ha marlin. o almeno così ho sempre creduto.


per lo meno non ne ho mai visti, il che poteva andare bene prima del ‘700, ma dopo la critica all’induzione di j.s mill, ci si ritrova in alto mare…


ci sono gli agoni, quelli sì, i pesci competitivi che se la prendono con i persici.


nel frattempo piove con metodo, quella pioggia lieve che non porta via nulla tranne i sogni che si sciolgono nei tombini, e io mi ritrovo a fare i conti  con il mio stomaco che ha preso iniziative che non gli spettano e ha fatto causa per intossicazione ad un cuoco malese (del resto, occorre dirlo, non tutti i malesi vengono per cuocere) che immagino muoia dalla voglia di sperimentare il suo kriss nuovo di zecca con cui affettava i salumi.


il freddo mi scollega le sinapsi e ciò è cosa buona e giusta,  specie un alcolico venerdì sera mentre al kindi (versione delice) discute di mistica sufi e previsioni del tempo.


mi si fa notare che a volte tendo ad essere criptico. che è come dire ad un nano che è basso, o far notare al papa che indossa sempre vestiti bianchi.


annuisco indulgente, poi mi dirigo al corso di autoannientamento indossando un comodo velo di maya che fa pendant con i mocassini aztechi.

venerdì 7 novembre 2003

è troppo freddo per avere un senso.


cervello momentaneamente impegnato in operazioni maieutiche sul sentimento.


si accettano scommesse.

giovedì 6 novembre 2003

MSN


 


eddie scrive:


ho sonno. ti pare possibile?


Sergio scrive:


assolutamente sì, anche se di sfrodo, ma rientri nella categoria homo sapiens, no?


eddie scrive:


se lo dici ti mi fido. ma se la categoria homo sapiens comprende i morti di sonno, non so se ci voglio entrare...


Sergio scrive:


non puoi decidere, ci sei e basta


Sergio scrive:


non esagerare col delirio d'onnipotenza...


eddie scrive:


fascista!


Sergio scrive:


Mu?


eddie scrive:


adesso lancio una campagna "liberatevi dalla dittatura di homo sapiens"


Sergio scrive:


cioè vuoi convincere un gruppo di imbecilli a tentare di uscire dalla loro specie biologica di appartenenza?


Sergio scrive:


interessante, e in cosa vi volete trasformare, in celenterati?


Sergio scrive:


coleotteri?


Sergio scrive:


anfibi?


Sergio scrive:


mocassini?


eddie scrive:


mocassini non sarebbe male. anche se ho una leggera preferenza per il ficus.


eddie scrive:


sarei un perfetto ficus sapiens


Sergio scrive:


no, saresti un ficus ficus, il ficus sapiens non esiste


eddie scrive:


eh, già. penso dunque esisto. come ficus intendo. da lì a dimostrare che sono sapiens il passo è breve. è poi, che cazzo, sono io che faccio la classificazione, mi classificherò poi come voglio! (secondo posto alle olimpiadi invernali, robe, così...)


Sergio scrive:


ah, cambi pure i criteri di classificazione? Ficus!


eddie scrive:


visto? in fondo è facile. vuoi la tessera di partito?


eddie scrive:


che poi non sarebbe il mio primo partito


eddie scrive:


però è un buon partito....


eddie scrive:


o forse io sono partito.


eddie scrive:


vabbè...


Sergio scrive:


ma da mo' che sei partito...


eddie scrive:


l'altro è Forza Palma, lottiamo per un clima migliore in italia, vorremmo che l'italia fosse inserita almeno nella fascia sub tropicale, che qui si gela dal freddo.


Sergio scrive:


certo...

mercoledì 5 novembre 2003

-ma non hai fatto la spesa?


-si era detto domani, no?


-ti sbagli, era per oggi.


-chiedo la verifica del notaio…

martedì 4 novembre 2003

a questo punto imperversa la confusione mentale. non è detto sia un male.


torno verso casa nel tenue traffico della pausa pranzo. medito sulla lontra che mi precede tempestandomi di domande esistenziali che provvedo immantinente a dirottare nel cestino di outlook.


mentre salgo le scale incrocio un materasso che si avvia mesto verso una solenne cardatura, il che vuol dire che la situazione camera tende ad essere instabile, per via della teoria olistica.


la custodia del cd di herbie hancock che imperversa nel lettore dello stereo potrebbe essere ovunque, compreso stringhe spazio temporali momentaneamente non disponibili sul circuito sensoriale.


recenti studi fisici hanno infatti confermato che il letto funzionava da catalizzatore di materia, rimuovere il materasso potrebbe aver causato scompensi nel multiverso difficilmente assorbibili in tempi brevi.


avverto un tremito nella forza. o forse è il mio stomaco, chi può dirlo, fare il saggio jedi è diventato insostenibile dall’avvento del frullatore a potenziometro.


mi consulto con efisio sul da farsi. efisio non mi è di grande aiuto, ma non posso pretendere granchè da un telefono cellulare.


in 23 minuti riesco a fare un quantitativo di cose che polverizza il record precedente di gaetano imposimato del ’73, ma il notaio mi contesta un vizio di forma e non registra l’evento, quindi mi presento in vesti di esperto al corso di excel. ho già preso accordi per il corso di odontotecnica e fisica nucleare


al lavoro il mio maestro di ikebana mi manda il memorandum sull’arte di disporre appunti su chaim perelman, mi segno mentalmente di non perdere il telegiornale in romancio alle 19.00 sulla TSI2, poi mentre torno a casa provo ad ipnotizzarmi con la ventola dell’aria calda, ma con scarso successo.

lunedì 3 novembre 2003

sono rimasto prigioniero in un corax.


elaboro le stesse informazioni per un numero di volte intero a caso elevato alla n.


studio soluzioni alternative, metodi laterali, verticali, a 5 dimensioni, chiedo conforto a un architetto dell’ikea, che però mi parla solo in svedese.


accantono l’idea di un corso di svedese tenuto da un alcolista di uppsala, solo perché la mia carta di credito non riesce a sostenere la spesa. c’è la possibilità di un corso gestito da un agente di cambio di goteborg che in più è ai caraibi. decisamente meglio la latitudine, ma non ho dimestichezza con i quadri svedesi.


coinvolgo gerarchie celesti, in funzione apotropaica, mi costa 4 punti vita, sacrificati sull’altare dello pseudo dionigi.


chiudo gli occhi un istante e seleziono l’opzione stand by. faccio ciao con la manina mentre osservo il mondo dentro e seleziono l’opzione stand bye.