venerdì 27 giugno 2003

continua



i 2 tipi sono probabilmente incompatibili, anche se hanno convissuto per millenni e continuano a convivere indisturbati.


il primo cerca delle vie razionali, è accessibile a tutti, sfocia in architetture complesse e precise gerarchie (sia detto per inciso, una teoria di questo tipo ha bisogno di dimostrare un principio primo da cui derivi il resto), è in grado di trovare un accordo comune che sia condivisibile. si avvicina al modo che una certa cattolicità ha di percepire le cose.


il secondo tipo è molto più trasversale (ricorda un po’ la filosofia perenne) segue maestri e ragiona ad personam, si basa su un accordo mistico decisamente non ragionevole. si avvicina al modo che una certa teologia della riforma ha di percepire le cose.


questi 2 tipi di spiritualità hanno avuto modo di scontrarsi in occidente, con alterne fortune.


complicazioni: il primo si perde nel suo tentativo di dimostrarsi scienza, il secondo si perde quando riconosce la relatività dell’esperienza e non riesce a raggiungere un fondamento comune. estetica (vedi 16 giugno), religione e metafisica di nuovo intimamente legate a riflettere degli stessi problemi

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