martedì 17 giugno 2003

piccolo riassunto delle puntate precedenti



abbiamo parlato di metafisica e abbiamo riflettuto sul fatto che il principio di non contraddizione è un primum logico e non ontologico.
ossia: è una regola, e come regola va rispettata, ma non ha fondamento nel reale. (come prendere il pallone con le mani a calcio. non si può farlo finchè si decide di rispettare le regole, altrimenti è del tutto legittimo prendere il pallone con le mani: nulla altro me lo impedisce se non il fatto di voler giocare a calcio).


in effetti, a rigore, non possiamo sapere cos'è reale. per saperlo dovremmo trovarci, per così dire, al di fuori della stanza per osservarla, ossia avere un punto di vista che abbracci tutte le prospettive possibili. il che, sfortunatamente è impossibile. (vi siete mai chiesti perchè il dio cristiano è definito anche come "colui che è in ogni luogo"? ci torneremo...)
questa cosa di non trovare un fondamento legittimo al reale che metta d'accordo tutti è un problema che si ripropone anche in estetica.
questo significa almeno 2 cose:



  1. l'estetica è intimamente legata alla metafisica. a seconda del sistema metafisico cui si aderisce, la propria concezione dell'estetica sarà diversa

  2. o si accetta una regola condivisa (ma non fondata sul reale) ossia si accetta un unico sistema di metafisica, oppure l'estetica dovrà essere raggiunta in altro modo

visto che è così difficile far accettare una regola da tutti (perdonatemi, ma il costringere gli altri alla bontà della propria visione metafisica mi sembra un poco dogmatico e fondamentalista) proveremo a raggiungere l'estetica a partire da un'altra parte.

3 commenti:

Baggins ha detto...

Magari c'entra nulla, ma il tuo riferimento al "Dio cristiano" me l'ha fatto venire in mente. Sai che nell'originale greco il "buon pastore" del Nuovo Testamento è un "bel pastore"? Interessante...

eddiemac ha detto...

buono e bello nella tradizione greca che parte da platone (e di cui risentono le sacre scritture cristiane) si identificano. il bello ha una valenza morale fondata sull'uno-bene che è fondamento di tutte le cose. buona osservazione. ne riparleremo...

Spring ha detto...

.....Poimèn kalòs.....
E' vero che la Bibbia contiene espliciti riferimenti alla bellezza di Dio e delle sue opere, ma la tradizione interpretativa ha sempre sottovalutato la cosa, facendo leva su altri aspetti (la bontà, ad esempio). Ora cmq l'estetica come punto centrale della teologia cristiana è un'idea che si sta diffondendo, anche nelle parole di Giovanni Paolo II, del Cardinal Martini, ecc. Nel mio piccolo, posso dire che mi sembra un buon "ritorno alle origini"...