martedì 30 settembre 2003


esco di fretta ma incrocio sulle scale berengario di tours che mi tiene 10 minuti a questionare sulla transustanziazione. cerco di fuggire verso itinerari ierosolimitani ma berengario è quantomeno esperto nell’arte di tirare per un braccio l’ignaro interlocutore.


mi libero prima che attacchi con gaunilone, le obiezioni al proslogion e la chimera di arezzo wave, e cerco di entrare in macchina, ma c’è il duca che pontifica sui venefici palermitani brandendo la copertina di time europe come un’arma impropria.


ricevo minacce quasi tutti i giorni, ma devo ammettere che gli impliciti messaggi minatori di time europe un po’ mi turbano.


metto sullo stereo jimmy witherspoon e mi tormento su come spiegare perchè sono arrivato tardi in ufficio. poi realizzo che a) non ho un orario di ufficio e b) non c'è un capo a cui spiegare, quindi mi addormento sul sedile

OT


il nulla nulleggia (m. heidegger)


la sorte sorteggia (m. cozzolino)


il gallo galleggia (eddie)

lunedì 29 settembre 2003

-posso accarezzare il daino?


-se lui è d’accordo…


-come faccio a sapere se è d’accordo?


-prova a chiederglielo


-ma non risponde…


-no, penso di no.


-perché i daini non parlano?


-non è che i daini non parlino, è che sono incredibilmente gelosi della loro privacy


-cos’è la privacy?


-ci sono cose che tu non vorresti far sapere. la privacy serve a proteggere quelle cose. una specie di guardia del corpo, ma meno sexy.


 



Esempio di transazione criptata per confondere il clonatore di carte di credito



Zio scrive:


intestata a me


Zio scrive:


sono 4 serie da 4 numeri


Zio scrive:


prima serie


Zio scrive:


il doppio dell'età del capomerda - 15 con 43 come ultimi numeri


Zio scrive:


seconda serie


Zio scrive:


il giorno che abbiamo installato l'autoradio a Silvia con 32 come ultimi n°


Zio scrive:


terza serie


Zio scrive:


6 e poi le tre cifre di tre anni dopo la mia nascita (le ultime)


Zio scrive:


quarta serie


Zio scrive:


gli anni che hai - 5 con lo specchio come ultime cifre


Zio scrive:


gli anni quelli veri!


Zio scrive:


tutto chiaro?


 



il metodo usato è protetto da copyright, si diffida il signor Visa dall’utilizzarlo per algoritmi di crittografia.

i numeri citati sono frutto di pura invenzione e ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale. nessun animale è stato molestato per scrivere questo post. hanno collaborato tutti di loro spontanea volontà. (segue liberatoria)

ostinarsi a portare a termine l'ulisse di joyce leggendolo linearmente dall'inizio alla fine equivale al concetto di accanimento terapeutico


adoro le persone di una certa età che si ostinano a dire "RAI 5", "ho giocato la sisal", "sono andato alla SIP"

sabato 27 settembre 2003

niente movimenta uno stanco venerdì pomeriggio come uno scambio di vedute con un pirata malese.


discutiamo animatamente di alcune cose, fra le quali  la lunghezza media del kriss che ho puntato alla gola.


alla fine decidiamo di far redimere la controversia ad un metropolita che passava di lì per caso.


il metropolita lascia il kyriale, si liscia la barba e comincia una tirata sulla inconsistenza della dottrina di al kindi (versione delice) che lascia tutti basiti.


quando comincio a sospettare di essere finito a mia insaputa in un kabuki arriva il fantasma di goscinny che sistema il tutto.


sembra niente, ma io torno a casa più sereno…

venerdì 26 settembre 2003

orfismo informatico:


il computer in loop si impalla. al contrario dell'uomo, non ha nè le release nè abbastanza memoria per gestire la teoria dell’eterno ritorno.


curiosamente invece, come si dimostra installando un vecchio disco fisso in una macchina nuova, il PC riesce ad accettare la metempsicosi.

alcune cose che ho imparato oggi:



  • i lavori più inutili sono quelli che prendono più tempo

  • chi sostiene che la realtà sia razionale non ha mai avuto il mal di denti

  • provare a masterizzare un CD dati con nero craccato  dell’ufficio che si impalla per 16 (sedici) volte non aiuta a mantenere uno spirito sereno      corollario:  il CD era ovviamente parte integrante del lavoro inutile

  • lo sguardo di alcuni turisti teutonici che si ostinano a svernare in questi luoghi piovosi rende meno amaro l’incendio del reichstag

  • la vitamina C ha effetti lievemente differenti dal prozac© anche se assunta in dosi massicce

  • il lemming che si era trasferito sul mio calorifero ha lasciato casa per ritirarsi verso climi più ameni e meditare sul concetto di suicidio assistito

giovedì 25 settembre 2003

giusto per chiudere il discorso degli eleati.


il secondo argomento di zenone contro il movimento è in tutto simile al primo ma anziché della divisibilità dello spazio tratta di quella del tempo.


zenone ipotizza una gara fra achille e una tartaruga. achille è sportivo, le lascia un po’ di vantaggio, la tartaruga parte prima, achille non può più raggiungerla. ossia: achille quando parte deve prima raggiungere la posizione in cui si trovava la tartaruga quando lui è partito (punto A), ma nel frattempo la tartaruga avrà fatto un altro, per quanto impercettibile, movimento (ora è nel punto B) e allora achille dovrà prima raggiungere la posizione B, ma la tartaruga avrà già cambiato posizione e così via.


questo per dire che zenone non doveva essere molto bravo a correre.


esistono altri argomenti che sarebbe lungo affrontare qui: essenzialmente sono paralogismi dialettici. esistono anche argomenti contro la molteplicità: il più famoso di essi è quello che dice che se esistesse il molteplice gli esseri dovrebbero essere sia finiti che infiniti. infatti dovrebbero essere tanti quanti sono (e quindi finiti) ma fra uno e l’altro ce ne saranno sempre altri in mezzo e quindi sono infiniti. (chiaramente non si potrebbero formalizzare questi argomenti,  né zenone poteva farlo, per il semplice motivo che il sillogismo e la logica formale non erano ancora stati inventati).


per finire, completa l’opera melisso, che partendo dalla premessa ormai assodata, ossia che l’essere è, dunque è uno e fermo, ne deduce che è eterno (è sempre stato e sempre sarà) ed è infinito (non ha un principio né una fine). tutto ciò per evitare quell’aporia strana del non essere che non può essere.


se ci fate caso, gli attributi dell’essere che vengono inventati qui (uno, eterno, immutabile, infinito) sono abbastanza identici a quello che in seguito sarà il concetto del divino nelle concezioni monoteiste. vi assicuro che non è un caso.

mercoledì 24 settembre 2003

guido fra le persone che invadono la strada, procedo a slalom stile ingemar stenmark, augurando infarti e mixomatosi fulminanti.


è giorno di mercato e i tedeschi fluiscono a frotte, come i cavedani, ma non riesco a prenderli al volo.


le donne vanno e vengono, immagino parlando di michelangelo, con le sportine della spesa.


-dove state andando, di grazia?


-keine ahnung!


-lo sospettavo. mi usereste la gentilezza di levarvi dalle palle e cedermi un parcheggio?


-oh, ja, mercato!


-lo sa che lo svizzero tedesco si trova ad un livello evolutivo immediatamente inferiore alla mucca?


 


leggo fisher fino a notte fonda, un tizio che è nato da genitori ungheresi ha battuto spasskij, ha aperto una fabbrica di sci e poi si è messo a scrivere libri. almeno credo.


d’inverno vorrei migrare a sud, a queste latitudini mi si gelano le sinapsi…


 


onde evitare spiacevoli controversie legali ecco i credits per il post: t.s. eliot, w. shakespeare, m.v. montalban, tibor, bobby, fischer italia s.p.a, i cavedani del lago, gli abitanti della confederazione elvetica, piero chiara, i tedeschi in visita nonostante il governo, douglas adams, il direttore di holiday on ice, microsoft word.

zeit ist kunst

martedì 23 settembre 2003


un numero considerevole di pinguini invade il service pack 4.


all’inizio non ci volevo credere, poi mi sono arreso e ho cercato di farmi scritturare per holiday on ice. l’impresario dice che non sono male ma dubita delle mie capacità di afferrare dei cavedani al volo. gli faccio notare che in natura non esistono cavedani che volano. mi mette alla porta.


le certezze riguardanti la mia vita si riducono ad un numero clamorosamente basso e sono introvabili quando servono.


splinder non collabora e gestisce il font come cazzo gli pare prendendo iniziative che non gli spettano...

lunedì 22 settembre 2003

mi è andato in loop il cervello.


dispongo una serie di applicazioni shareware per alimentare il disordine neuronale, che in virtù dei miei tre neuroni superstiti si può riassumere nel numero di tre fattoriale.


il tentativo di disinstallazione del file “riconoscimento autunno” non è andato a buon fine, in compenso XP sembra apprezzare particolarmente webdialer.exe e rifiuta di abbandonarlo al suo destino.


a un certo punto la mia connessione neuronale salta su una mina a frammentazione.


eseguo un timido defrag, poi lascio perdere.


non si dispone di un exit. torna a riga 1


 

domenica 21 settembre 2003

bramavo il mio riposo giornaliero quando uno zeugita indagato per turbativa d’asta e abigeato (per uno zeugita è il massimo) mi invita ad una festa alcolica.


mi imbuco come una raccomandata per l’assunzione di droghe psicotrope, ma vengo assalito da un burritos con un infinità di peperoni assassini.


mi travesto da spremiagrumi elettrico per ovviare al tramestio della vita moderna e dello stomaco ribelle. non serve a molto.


un oceanografo mi offre un alga seltzer allopatica. rifiuto gentilmente e do il meglio di me stesso alla pianta del vicino, che adesso cresce più verde.

venerdì 19 settembre 2003

corollario


 


ho chiuso il cassetto dei sogni e ho aperto quello dei calzini.


fortunatamente conteneva molta più roba

<emotional mode on>


18 settembre, milano, teatro smeraldo


 


perché deve suonare così maledettamente bene?


ogni volta è meglio



<emotional mode off>

giovedì 18 settembre 2003

i primi 28 secondi del köln concert sono divini


 


sono arrivato a casa verso le nove, e i piatti da lavare hanno inscenato un sit in di protesta. ieri notte uno ha cercato di strangolarmi nel sonno. mi sono difeso a colpi di svelto™, che sono uso nascondere sotto il letto per i momenti di pericolo.


 


eravamo rimasti al blocco di parmenide,  dove l’essere giaceva immobile, come un qualsiasi bene di lusso, e tutto era racchiuso al suo interno, come una boccia di cristallo per i pesci rossi.


l’essere è.


e non può non essere.


la cosa doveva sembrare piuttosto astrusa, non tanto il fatto che il mondo fosse uno, quello lo diceva pure eraclito, quanto per il fatto che il mondo fosse in realtà fermo.


e alcuni suoi allievi si premurarono di dimostrare che il maestro, contro ogni evidenza fenomenica, aveva ragione. spostando leggermente il tiro: non era più la tematica essere-non essere (ricorda qualcosa?) in questione, quanto quello dell’uno-molti (e se avete seguito le lezioni dovreste capire di quello che parlo)


se esistesse il molteplice (e quindi il non essere,  poiché il due non è l’uno,  come sa bene chi gioca a  dadi al casino) si avrebbero alcune incongruenze logiche. zenone di elea e melisso di samo, inventarono la dimostrazione per assurdo. dunque.


il succo è questo. se esistono 2 cose, dovrà esistere qualcosa che stia a metà fra le due. E qualcosa che a metà fra la prima, e così via, all’infinito.


e quindi:


se uno deve percorrere una certa distanza, diciamo 100 metri, deve prima percorrere la sua metà (50m) e poi la seconda metà, ma prima deve percorrere la metà della metà (25m), ma prima deve percorrere la metà di quest’ultima ecc. (praticamente gli eleati hanno inventato il Cobol…)


e se le metà sono infinite, non si arriverà mai alla meta.


in altre parole, come dice zenone, non si possono percorrere infiniti tratti in un tempo finito.


prima aporia.


 


ma siccome ce ne sono un po’, voi sarete stanchi e io sono curioso di vedere se l’inter riesce a perdere anche trovandosi in vantaggio con 3 goal di scarto a mezz’ora dalla fine (mi chiedo se zenone avrebbe mai ammesso che il pallone potesse arrivare in porta, evidentemente come vedremo, la risposta è no, il che dimostra almeno una cosa certa: doveva essere un pessimo giocatore di calcio) rimandiamo alla prossima puntata.

mercoledì 17 settembre 2003

aiutami obi wan kenosis, sei la mia unica speranza


però magari anche un esorcista…


dovrei riprendere le lezioni. in un lasso di tempo che va da questa sera al prossimo secolo, immagino.


 


il calorifero ha lasciato i pink floyd per immedesimarsi in sfumature di re cremisi. l’ho ignorato, e ho messo sullo stereo il köln concert.


il calorifero non ha gradito, ma chissenefrega: non è ancora tempo di testare le anomalie dell’inverno, anche se di questo passo fra qualche mese sarò vestito come l’omino michelin. magari mi fanno testare qualche ristorante e potrò creare stelle come qualsiasi discografico di quart’ordine. tant’è.


ad ogni modo, piada e menabrea nello stomaco, tibor fisher sul comodino, keith jarret alla poesia, stasera ho tutto quello che mi serve.


ho anche vinto un premio mucca. eh, son soddisfazioni…


martedì 16 settembre 2003

13 ore davanti ad un monitor tendono a dare assuefazione. il lemming che ho qui di fianco sostiene sia normale. occorre anche dire che ha cercato almeno 7 volte di convincermi a gettarmi dalla finestra insieme a lui.


gli ho spiegato che non è esattamente nella mia natura, e che anche nella sua c’è stato un equivoco con un lemming patriarca ambientalista, molto tempo fa. non sembrava molto convinto e ha tirato fuori una storia su al-ghâzali, l’unicità divina e l’abbandono fiducioso.


adesso è sistemato sul calorifero perchè è interessato ai rumori strani che emette, una via di mezzo fra un tubetto di dentifricio strizzato e atom heart mother dei pink floyd.


potrei proporlo alla sony, se non mi avessero già bocciato il canone in re maggiore di johan pachelbel per scimitarra e violino.


in compenso sono decisamente elettrico, prendo scosse ovunque e sto seriamente pensando di auto alimentare il sistema di illuminazione di casa mia, compresa la pista di atterraggio per bombi che i miei vicini mi invidiano.

domenica 14 settembre 2003

eravamo in 2 su quella macchina, io e sergio di rio, in visita settimanale nella provincia. una collina, una curva, e il lago che appare in tutto il suo splendore, in un pomeriggio di sole autunnale.


difficile da spiegare, per chi non ci è mai stato, per chi non ci è nato.


-non mi ci sono mai abituato,  a questa cosa


-allora è normale che non ci sia abituato neppure io


-sì.


-…


-la verità è che questo è un posto fantastico. ti uccide molto lentamente


 


 


“e tutti quei momenti andranno persi nel tempo, come lacrime nella pioggia”


una traccia, per la memoria…


 



  • La coppa uefa e la coppa delle coppe

  • Il vecchio esame di maturità

  • Le lire italiane

  • La lambrate operaia football club

  • Il kossovo e i suoi abitanti

  • Le macchine per scrivere

  • L’old cellar whisky, che ormai è introvabile da anni

  • Il passaggio indietro al portiere

  • Il bollo sulla patente

  • Boris yeltsin

  • Il csoa luxemburg

  • L’india senza mc donald

  • La fenice di venezia (e venezia se continua così)

  • La palla corridoio

  • Lo zaire

  • La sigla rai di fine delle trasmissioni

sabato 13 settembre 2003

never understimate the importance of local knowledge


oggi l'universo mi va un po' stretto. devo parlarne con il mio sarto di fiducia...

venerdì 12 settembre 2003

se continua così in una settimana deforestiamo l'austria


tutto questo mi fa sorgere una candida domanda: visto dovrei staccare alle 18.30, che cazzo ci faccio ancora in ufficio a quest'ora?

carino parlare con gente che per non rischiare di capire le cose si è fatta blindare il cervello.


la prudenza non è mai troppa…

giovedì 11 settembre 2003

fonti CONSOB lasciano trapelare che il cervello se lo sta aggiudicando una cordata di silicon valley che fa capo ad un magnate greco che lo metterà sotto formaldeide e ci farà esperimenti genetici.


il concorrente è una società offshore con sede alle cayman, controllata da una multinazionale del tabacco che intende utilizzarlo per scopi bellici. ignoro come e preferisco continuare ad ignorarlo.


io sto pensando di mollare la consob e darlo direttamente in gestione ad un rivenditore di alzheimer che mi assicura dei benefit migliori e delle stock option della gödel s.p.a che si occupa di incompletezze esistenziali


 


soffia il föhn, violento.


abbiate pietà

qualcuno deve aver lanciato un'OPA sul mio cervello...

mercoledì 10 settembre 2003

camminavo per le vie del paese, sotto un cielo che sembrava uscito da un film di kieslowski.


 


camminare salva il mondo dalla barbarie. una questione di ritmo, immagino.


un cane nero e piuttosto sfigato mi segue, docile. devo ammettere la situazione fa molto faust.


-sfigato sarai tu


-ciao cane. cosa te ne fai in giro tutto solo?


-potrei farti la stessa domanda e in più io so dove sto andando, al contrario di te


-non fare il saccente


-non è mica colpa mia se non sai dove stai andando


-non sparare cazzate esistenziali. ti credi intelligente, vero?


-sono iscritto al MENSA


-…


 


se ne va.


io resto lì, ad osservare l’universo.


non ci sono più i cani di una volta…

cos’hanno in comune queste cose?


 



  • babbo natale

  • la chimera

  • superman

  • la fenice

  • atlantide

  • il VI postulato di euclide

  • il pequod e il suo equipaggio

  • topolinia

  • il teletrasporto

  • un parcheggio libero in questo paese del cazzo, il mercoledì

piccola digressione prima di tornare a eraclito e parmenide.


tornando brevemente all’opposizione pensiero bipolare/ternario di cui abbiamo discusso, avevo tralasciato il discorso sulla tipologia umana, che avrei affrontato parlando di socrate, ma alcune richieste ecc. ecc..


se il mondo è pieno di dicotomie classiche riguardo agli uomini (uomo d’azione/di pensiero, introverso/estroverso,  per citare jung) intorno alla metà di questo secolo un tale sheldon propose una “classificazione dei tipi umani” che seguisse uno schema tripolare, tipico del pensiero orientale (3 sono le vie di liberazione: devozione, opere, conoscenza). sheldon propone tre tipologie estreme che si dovrebbero mixare nell’uomo equilibrato, anche se ognuno ha la propria. le cito con il linguaggio di sheldon:


endomorfo: l’individuo in estremo grado endomorfo è molle e rotondo, ama il cibo e la compagnia, le comodità, il lusso, la cerimoniosità. a lui è aperta la via della devozione verso un dio personale, e la compassione verso gli esseri viventi


mesomorfo: è duro e muscoloso, ama l’attività muscolare. è aggressivo ed ha sete di potere, è coraggioso e ama la lotta,  indifferente al dolore. a lui è aperta la via delle opere, la sua brama di azione si libera nel fare le cose, nell’agire con distacco


ectomorfo: è esile e non ha muscoli. introverso, ipersensibile, si preoccupa più di ciò che avviene all’interno di sé che non del mondo che lo circonda. non desidera dominare, ama la solitudine ma non la routine. a lui è aperta la via della conoscenza e dalla consapevolezza, che si libera riconoscendo il fondamento delle cose.


così, a spanne mi vengono in mente gargantua, lancillotto e amleto.


chiaro che nella maggior parte delle persone queste caratteristiche sono bilanciate,  anche se lo stereotipo risulta lampante a tutti, immagino.


quello che volevo sottolineare non sono tanto le tre tipologie, quanto il fatto che questo tipo di pensiero non oppositivo, resta aperto. la composizione di uno schema omnicomprensivo risulta impossibile, perché un individuo non può avere tutte le caratteristiche di cui sopra. il sapere resta espresso nella maniera che lui può comprendere al meglio, non esiste una sola strada, né la “prospettiva totale” di cui parlavamo qualche mese fa. ognuno conosce secondo le sue capacità e caratteristiche, che è come dire, ad ognuno la sua strada.


martedì 9 settembre 2003

-bip


odio quel rumore


-webscan.exe bla bla bla impossibile bla bla bla


uno mica può stare ogni volta a fare l’anatomia dei percorsi di rete.


-annulla? salva?


non ci sono domande più interessanti, tipo: desideri dei beni immobili e una piccola rendita vitalizia?


per una volta ho voluto agire come tutti i conquistatori quando scoprono qualcosa che non capiscono.


l’ho eliminato

il mio patrimonio genetico deve avermi lasciato in eredità un’idiosincrasia al cielo grigio sopra di me, agli automobilisti targati argovia, nonchè una cordiale predilezione per scrittori che si chiamano douglas di nome


 


compito a casa:


trovate una persona che conoscete abbastanza bene. provate a classificarla, facendo opera comparativa.


arrendetevi all’impossibile

lunedì 8 settembre 2003

segnale di connessione assente, black out improvviso.


la vista si annebbia e tutto sfuma, e si confonde.


devo aver sbagliato il filtro di photoshop.


 

ma non posso ucciderlo, è un essere umano, macchierà tutto il tappeto (w.allen)

domenica 7 settembre 2003

si alza una brezza lieve ma decisamente fredda.


rimpiango di non aver portato la felpa, mentre il lago si agita e protesta, garbato come sempre.


il cugino del generale sherman mi guarda storto


-dovresti preparare la lezione su sheldon


-non ci parlo con gli alberi, io


-invece dovresti


lo ignoro. non amo chi usa due volte in una conversazione di trenta secondi il verbo dovere al condizionale.


continuo a sfogliare distrattamente santo piazzese, perdendomi nell’agiografia

sabato 6 settembre 2003

MSN


Sergio scrive:


Sono il cardinale Richelieu, è lei Silvio Berlusconi?


eddie scrive:


no, ha sbagliato divinità. questa è la segreteria di thor.


Sergio scrive:


Ah.


Sergio scrive:


Non è che sareste interessati alla mia enciclopedia "L'etat c'est moi"?


Sergio scrive:


Dodici volumi e in regalo il libro di ricette di Lucrezia Borgia


eddie scrive:


no, grazie, abbiamo già la dispensa "après moi le deluge" e un ottimo cofanetto di suor germana. può provare con il mio vicino, se crede


Sergio scrive:


Non è che sarebbe così gentile da darmi il recapito di Silvio Berlusconi? Mi hanno detto che bastava sbarcare su un mezzo di comunicazione qualsiasi e lui era lì, ma non riesco a trovarlo


Sergio scrive:


È più sfuggente della primula rossa


eddie scrive:


perchè a lui schifa il rosso, credo. lo trova al G8, ma anche al cimabue, a volte


Sergio scrive:


Chi le scrive i testi, il boia di Lilla?


eddie scrive:


no, il porco di bordeaux


Sergio scrive:


Ecco, appunto...

-studio dentistico buongiorno


-buongiorno, mi scusi, ma devo aver rimosso la data del mio prossimo appuntamento, non è che potrebbe cortesemente controllare?


-era per il controllo dell’apparecchio, vero?


-esattamente


-era ieri


-…


 


devo proprio rivedere il mio sistema operativo

venerdì 5 settembre 2003

richard bandler sostiene che il cervello è un sistema di archiviazione.


il mio crea alcuni problemi con la gestione documenti. forse è colpa del frullatore

il rumore dei passi che risuonano lenti, l’aria fredda che arriva a chiedere indicazioni per l’inverno, l’atmosfera greve del lago, ogni cosa si mischia nel ricordo di un’estate che corre via, inesorabile; ma i colori, i colori di un’ora dopo il tramonto, quando le montagne perdono profondità e si stagliano scure e piatte come sagome di cartone sotto un cielo limpido e sfumato, quelli non si possono descrivere.


 


piccola bacheca




  • vendesi trattato di deontologia del paguro, anche in fascicoli settimanali nel il comodo raccoglitore, prezzo interessante



  • vendo coniglio nano, ottime condizioni, perfetto per la compagnia, disponibile nelle versioni grigio, bianco a macchie nere, blu elettrico.




  • cerco una parola che riesca ad esprimere l’essenziale che non esiste

giovedì 4 settembre 2003

sto cercando di elaborare il concetto di multifunzione


nessuno ha una vaga idea dei parallelismi intrinseci fra SMS e haiku?

MSN 12h 50


Sergio scrive:


Ma a questo punto è tutta aria fritta


eddie scrive:


con gran dispendio di olio di semi di girasole


Sergio scrive:


già...


Sergio scrive:


dipende dal luogo della frittura


Sergio scrive:


Se fossimo in Sicilia potrebbe esserci grande dispendio di strutto


eddie scrive:


ciò che viene usato, alla fine è sempre distrutto. anche in lombardia


Sergio scrive:


Sei deficiente...


eddie scrive:


dipende dal luogo della deficienza


Sergio scrive:


La tua è deficienza di frontiera? Italo-svizzera


eddie scrive:


claro que sì. più che deficiente direi borderline


Sergio scrive:


decisamente borderline


eddie scrive:


decisamente affamato, anche. vado a pranzo


Sergio scrive:


Buon pranzo, divertiti...


eddie scrive:


puoi immaginarti la gioia


Sergio scrive:


E dai, non fare l'acido... cosa c'è oggi di buono?


eddie scrive:


io


Sergio scrive:


Per piacere...


eddie scrive:


per piacere, per dar gioia al signore, perchè sono fatto così.


eddie scrive:


nel senso che mi drogo abbastanza


Sergio scrive:


Pure troppo, secondo me...

le cose accadono, sia che tu abbia paura sia che tu non ne abbia.


le cose muoiono, che tu lo voglia o no.

mercoledì 3 settembre 2003

Lat.: 45° 59' 43" N Long.: 8° 43' 24" E


 




fonti non governative assicurano che gli ostacoli installati nei centri più importanti delle vie neuronali hanno esclusivamente funzioni di peacekeeping


i miei 3 neuroni sopravvissuti sono stati costretti ad assumere uno sherpa, ma grazie ai nuovi contratti di mobilità lo pagano ad ore. in compenso lo sherpa, d’accordo con il suo sindacato, ha spuntato un ottimo contratto:


 




la giornata lavorativa si intende dalle 8.30 alle 18.30 con le seguenti pause:


 




08.30-09.30 meditazione mattutina


09.50-10.10 pausa caffè


11.00-11.20 pausa sigaretta


12.00-14.00 pranzo


14.50-15.30 salmodia del bardo thodol


15.50-16.00 pausa caffè


16.20-16.40 riunione sindacale e sigaretta


17.00-17.20 om mani padme hum e litanie per liberare i chakra


18.00-18.30 esecuzione guidata di tangkas

martedì 2 settembre 2003

sono a pezzi. lancio un defrag.


deframmentazione dell'unità eddie in corso

piccola bacheca



  • scambio topomistery numero 16 e mug di n.y., inutilizzati su scrivania di ufficio con aloperidolo in compresse

  • permuto lat 46.0 N long 9.0 E, con latitudine corrispondente a bali, isole cayman o bahamas

  • passato di verdura già pronto offresi in cambio di rösti, anche riscaldato

lunedì 1 settembre 2003

arriva di nuovo il freddo.


il TG5 è felice, così può smetterla di dare in prima pagina notizie bomba come “è estate, fa caldo” e inizierà a triturare le palle con “è inverno, arriva il gelo”. il pulitzer non glielo leva nessuno, forse perché nessuno glielo ha mai dato.


mai sopportato il freddo, io, mi intasa i circuiti neurali che già di loro girano fuori sincrono, come ghezzi a blob.


cerco nuovi stimoli per svernare da qualche parte nei mari del sud.


animali inconsapevoli hanno inventato le migrazioni e il letargo. gli esseri umani dall’alto della loro saggezza hanno inventato il cappotto (…)


telefono ad un agenzia per prenotare un biglietto. cerco di pagare con stock option di fiat russe e la metà di recoba. l’agenzia inspiegabilmente rifiuta; recoba non lo vuole proprio nessuno.

vivere al lago è come avere un monitor 15 pollici impostato a 256 colori e tarato sulle tonalità pastello.


 






Fermate il mondo (voglio scendere)


 





lezione difficile, oggi, ci vuole un po’ di sforzo….


se devo riflettere sul principio che governa il mondo, pensava un uomo chiamato parmenide, devo poter stabilire quando ciò che trovo è vero (sarebbe da discutere sul perché gli uomini abbiano bisogno di qualcosa di vero per poter sopravvivere tranquilli, ma non è il momento, per adesso.


dunque su cosa posso lavorare, per restare nella via della verità?


parmenide trova la risposta in una semplice frase: l’essere è e non può non essere, il non essere non è e non può essere.


non è uno scioglilingua. è solo un altro modo di dire che l’essere è vero e il non essere è falso, ed è un modo grezzo ma efficace, di esprimere il principio di non contraddizione e il principio del terzo escluso che ha sistematizzato aristotele (confrontate le lezioni del 7 maggio).


l’essere è, ossia tutto ciò che è, è “essere”. e tutto ciò che non è (il nulla) non può essere, dunque non esiste. l’essere è la sola cosa pensabile ed esprimibile: tutto quello che è, è “essere”.


fino a qui non siamo per nulla distanti da eraclito: salita e discesa sono un'unica via, tutto è compreso nell’essere.


ma ciò che deriva da queste premesse è quanto di più lontano eraclito potesse immaginare: se l’essere è, e il non essere non è, l’essere sarà ingenerato e incorruttibile (perché se mutasse, passerebbe a qualcosa di diverso da quello che è, ossia al non essere). l’essere non ha passato né futuro, è immutabile e immobile, perfetto e compiuto, indivisibile, uno.


abbiamo cristallizzato il mondo, fermo per sempre nell’impasse dell’essere.


e in un colpo solo abbiamo inventato le premesse per la logica occidentale dicotomica, e la spiegazione razionale del monoteismo.