sabato 31 gennaio 2004

-tu sei ottimista? ...

-tu sei ottimista?


-dipende dalle situazioni


-va bene, ma il bicchiere per te è mezzo pieno o mezzo vuoto?


-dipende dal livello del liquido


-ma che significa?


-significa che la domanda è complessa, e bisogna essere precisi. occorre misurare l’altezza del bicchiere e l’altezza del liquido. se il liquido supera la metà dell’altezza del bicchiere, allora si può dire che il bicchiere è mezzo pieno. altrimenti è mezzo vuoto. ovviamente dando per scontato che gli strumenti di misurazione siano tarati correttamente, secondo delle teorie concordate.


-…


-se il liquido è esattamente a metà allora la sua domanda non ha senso. perché se tu avessi un corretto approccio olistico al sistema liquido-bicchiere, allora capiresti che in quel caso il bicchiere è mezzo vuoto e mezzo pieno, infatti le due metà sono uguali.

venerdì 30 gennaio 2004

ultim'ora. news scie...

ultim'ora. news scienze: j. p. berger, ordinario di fisica relativistica al mit di boston ha lasciato la cattedra per la professione di batterista in un complesso punk della west coast, affascinato dal concetto di fuori tempo.

giovedì 29 gennaio 2004

una pattuglia dell...


una pattuglia della stradale ha cercato di multare il vento per eccesso di velocità in centro urbano. dovrebbero spiegare dove lo vedono, qui, il centro urbano.


come risulta dal rapporto villons-demoulin 2001 redatto per la comunità europea, il vento rende i soggetti a rischio particolarmente irrequieti. sono un soggetto a rischio.


per placare la tensione canticchio “yo soy un hombre sincero de donde crece la calma”. josè martì mi lancia uno sguardo annoiato.


il mio cervello trasmette l’onda verde, ininterrottamente da 18 ore. ma al posto del giornalista c’è un istruttore isef che tiene la rubrica “viaggiare in forma” con le tecniche per reclinare il sedile in maniera corretta e gli esercizi di respirazione per adeguare la circolazione sanguigna a quella stradale.


poi qualcosa deve smettere di funzionare perché la trasmissione finisce ma io provo un irrefrenabile impulso a comprare una panda marrackech.


fortunatamente ho appena ricevuto una nomination per l’utente bancario dall’estratto conto più ridicolo del 2003, e il concessionario mi rifiuta l’acquisto.


 


definizione: un insieme booleano è una riunione di abitanti del pianeta boule, abitato da forme di vita che ad un esame sommario potrebbero venire scambiate per borse dell’acqua calda.


mercoledì 28 gennaio 2004

dopo la dura opposiz...

dopo la dura opposizione dei neuroni che hanno picchettato davanti alle connessioni, il cervello ha chiesto una verifica di governo. il che immagino voglia dire repressione dura e spietata.


nel frattempo io esco in modalità flat line, mentre alcuni passanti si chiedono se sono vivo oppure stanno girando il remake di the walkin dead con la controfigura di karloff.


poi, nel sonno, elaboro strategie lavorative, tipo spacciarmi esperto di excel per cestisti: dopo le tabelle pivot, quelle playmaker, per una corretta visione di gioco dei dati.


entro in ufficio con il cartello do not disturb calato sulle palpebre. sottotitolo: non sono sordo, semplicemente ti sto ignorando. magari prova a richiamare quando esco dal letargo.


dormire mentre si fa altro ha anche dei vantaggi (a parte il risparmio di tempo).


ad esempio mi rendo conto che fa freddo solo quando litigo con due inuit per il parcheggio. devo avergli intralciato l’accesso all’igloo. quello meno incazzoso mi guarda con la faccia di uno che non ha mai provato urrà, io abbozzo un sorriso discutibile e li lascio a questionare su carne cruda e concetti variabili di tempo.


dopo alcune conversazioni avvenute in stato ipnagogico decido di installare opera per essere solidale all’ambiente carcerario milanese


poi rispondo al telefono. e qui si apre una voragine di immagini liquide come la fossa delle ragazze francesi con tricolore annesso.


alcune telefonate che potrei aver ricevuto:


-il cardinale richelieu che mi chiede se so qualcosa di alcuni puntali.


-lo zio luigi che mi fa notare che l’état c’est moi, madame bovary non saprei.


-maimonide che è inquieto perchè ieri era la giornata della memoria e io mi sono dimenticato di spedire una lettera


-un signore (che non so chi è) che incita alla rivolta contro i creditori. non è che abbia tutti i torti, adesso va di moda prendersela con il bilancio creativo parmalat, ma sono 2 anni che l’istat sostiene che l’inflazione sia al 2,5% e non se la prende nessuno


-suharto che cerca di recuperare dei fondi neri insabbiati con l’aiuto della cia.



 


metto fine alle telefonate.


che poi si scoprono gli altarini e i piccoli dei prendono freddo





 


alla fine vado su www.sostanzepsicotropeonline.com e scarico i driver per sanità mentale 2.0.


poi tento il suicidio.


la vendono come killer application

haiku nippo-ticinese...

haiku nippo-ticinese


 


si staglia lieve


il profilo dei monti


oltre frontiera


 


cerco di connettermi al cervello.


tutto quello che ottengo è: “verifica neuronale in corso. attendere prego.”

martedì 27 gennaio 2004

la logica aristoteli...

la logica aristotelica e l’ornitorinco


 


per indagare razionalmente quello che platone aveva inventato occorreva un metodo razionale,


in modo che si potesse arrivare a qualcosa di chiaro e sicuro.


il metodo più seguito in assoluto lo inventa aristotele e si chiama più o meno “logica occidentale” che si esplicita soprattutto nel pricipio di non contraddizione di cui abbiamo gia parlato qui 


difficilente si rinuncia alla metafisica occidentale se contemporaneamente si fa uso del principio.


ci hanno provato i ragazzi del circolo di vienna ma a dire il vero con scarsi risultati. la loro idea era più o meno questa: “una frase ha un significato, soltanto se è verificabile; il resto è metafisica, e possiamo tranquillamente farne a meno.”


sfortunatamente non si resero subito conto che l’affermazione “una frase ha un significato, soltanto se è verificabile”, non è affatto verifcabile, e loro stavano facendo della metafisica a tutti gli effetti. (per inciso questa roba si chiama “argomento di ritorsione” e solitamente getta nello sconforto chi lo subisce)


 


ad ogni modo, la logica non è l’unico metodo possibile


 


c’è chi, come perelman, ha deciso che la logica non è fatta per gli argomenti di carattere metafisico e propone di disinteressarsi della contraddizione per concentrarsi sulla compatibilità.


le questioni andrebbero risolte attraverso un metodo retorico (non esiste contraddizione in retorica, esiste solo incompatibilità) giudicato da un uditorio qualificato. questo salverebbe (forse) il criterio di razionalità. ci torneremo.


ma molti hanno parlato di metafisica senza ricorrere al principio di non contraddizione.


per citarne alcuni, la mistica tipica delle 3 religioni monoteiste (i mistici cristiani, la sapienza sufi, la sapienza orale ebraica), la via dell’oriente (nonsense e koan zen). questi metodi non possono certo chiamarsi razionali, ma non vedo perché dovrebbero essere peggiori, a priori.


che c’entra l’ornitorinco? niente, ma faceva figo.


 


compito a casa:


fate un affermazione che non tenga conto del principio di non contraddizione. Non è così facile come sembra

lunedì 26 gennaio 2004

alla fine abbiamo pr...

alla fine abbiamo preso un camoscio che ci ha portati dall’altra parte del lago. gentile da parte sua.


per chi vive al lago, “passare all’altra sponda” ha significati meno esistenziali.


poi un cane ha deciso di adottarci, per un po’.


passando in rassegna i nomi possibili abbiamo selezionato: kashmir, frullatore, kamchakta e boris becker


 


sono allo studio nuovi slogan per tour operator:


“prima del vostro soggiorno, il tinello”

domenica 25 gennaio 2004

qualcuno mi ha chies...

qualcuno mi ha chiesto perché parlo spesso con animali, piante o anche oggetti all’apparenza inanimati. mi pare evidente.


se parli da solo mica sei tanto normale.


 


metto il cervello in modalità unplugged e mi richiudo nei miei alloggi.


non senza aver preso le precauzioni raccomandate dalla mia nuova guida spirituale.


prima di soggiornare in un ambiente chiuso, dopo aver bruciato incensi votivi ed essenze di patchouli, occore recitare il mantra di purificazione:


areare il locale areare hare krishna

sabato 24 gennaio 2004

arrivo sulla tolda s...

arrivo sulla tolda senza farmi influenzare dalle voci fuori schermo.


di solito ignoro le voci che altri non sentono. se hanno qualcosa da dirmi, potrebbero mandarmi un fax in orari d’ufficio.


l’aria è gelida ma i pinguini sono troppo occupati a suonare my funny valentine nella versione di chat irc baker per accorgersi di me. riescono anche a riprodurre il sibilo dolce di baker, tipico di chi ha dimenticato i denti in un portacenere e si è stupito quando ha appreso che alla sua età i denti non ricrescono.


c’è da dire che i pinguini sono anche bravi, ma non glielo confesserei mai, che poi si montano la testa. l’ultima volta che ho fatto un complimento al lemming si è suicidato buttandosi dal balcone.
il mio maestro di aikido sostiene che tecnicamente il mal di collo è da considerarsi un benefit: sei cosciente di parti di te che altrimenti resterebbero sotto la superficie della consapevolezza.


il mio cervello, abituato a sedare le rivolte delle minoranze, sarebbe per la linea dura. io questa volta cerco di mediare, anche se non so se fidarmi di un maestro di aikido che è un futon giapponese che si fa chiamare iodo san. (capisco che possa sembrare strano. il fatto che io non mi identifichi con il cervello, intendo. in realtà la cosa andrebbe considerata da un punto di vista olistico)


mi sono finalmente iscritto al corso di divinazione, anche se ho avuto qualche dubbio quando il maestro mi ha chiesto nome e cognome. ad ogni modo è divertente: oggi abbiamo imparato a leggere il futuro nei fondi neri parmalat. l’unica nota negativa è che l’orario delle lezioni lo affiggono il giorno dopo.


 


il mio dentista mi ha installato delle molle in bocca. dopo alcune ipotesi siamo arrivati alla conclusione che probabilmente servono a far rimbalzare la carie

venerdì 23 gennaio 2004

-ecco, io al mattino...

-ecco, io al mattino avrei bisogno di un disco di boot per partire come si deve


-no, io ascolto solo radio e musica italiana


 


ufficio, interno giorno. ore 10.37. sette persone stanno cercando di prendere a mazzate un pinguino.


ufficio, interno giorno. ore 13.00. una persona sta gelando in ufficio e pensa con orrore ad un invasione di pinguini. sarei in minoranza.


per difendermi sarei costretto ad esibire la mia nuova carica: il comitato nazionale per la liberazione dei muscoli cervicali infiammati mi ha eletto presidente onorario.

intermezzo ...

intermezzo


 



oggi avrei dovuto parlare del principio di non contraddizione. ma visto che ne abbiamo già parlato, e ne riparlremo in seguito, vorrei fare una piccola premessa (scoprirete che i filosofi spesso si perdono sulle premesse). giusto per vedere dove, il principio di non contraddizione, che sta alla base di tutte le scienze occidentali, ha portato la fisica moderna.



 


l’atomo è in gran parte vuoto.


 


al centro di questo vuoto c’è un nucleo a carica positiva intorno al quale ruotano degli elettroni in particolari orbite stazionarie.


è possibile che un elettrone passi da un orbita stazionaria all’altra, ma se lo fa, si sposta scomparendo da un orbita e apparendo nell’altra.


inoltre l’elettrone, tecnicamente è sia un’onda, sia un corpuscolo.


se decidiamo di andare a vedere un elettrone, se ne conosciamo la posizione non ne potremo conoscere la velocità, e viceversa. più ci avviciniamo a conoscere una caratteristica, più perdiamo di vista l'altra.


tutto quello che possiamo dire è che in mezzo a quel vuoto alcune cose si movono, appaiono e scompaiono secondo uno schema probabilistico


 



l’universo è fatto di atomi


 



tecnicamente è anche possibile passare attraverso un muro (per dire una cosa normalissima che però potrebbe sconvolgere qualcuno). le probabilità sono un po’ basse, ma se avete tempo a disposizione e delle spalle forti, c’è di che divertirsi.

mercoledì 21 gennaio 2004

dopo accurate indagi...

dopo accurate indagini, ho finalmente stabilito che, tecnicamente, uno schizofrenico non fa terapia di gruppo. o almeno così sostiene il professor j. t. linden, ordinario di psicologia generale nel psychology research institut di des moines (iowa) nonchè autore del saggio divulgativo “sono la seconda persona più schizofrenica che cononsca, il primo è il mio alter ego”


 



c’è una frase ricorrente che mi perseguita: siamo spiacenti, stiamo lavorando sulla piattaforma riprova fra qualche minuto.


splinder è stato programmato da un trivellatore del mare del nord nelle lunghe notti polari e il software adesso ne risente.


ieri non funzionava a causa dell’andamento del raccolto di arance in california, o per via delle fasi lunari, adesso non ricordo bene.


bisogna considerare le cose in una prospettiva olistica (che, detto per inciso, si avvicina alle interazioni del mondo sub atomico). una farfalla batte le ali a tokio e il giorno dopo tu vai a sbattere in macchina. ci dev’essere una morale in tutto questo, anche se non ricordo più quale.


immagino fosse solo un modo per legittimare lo sterminio di farfalle giapponesi, sarebbe logico.


io resto in ufficio. una commissione di saggi è al lavoro per cercare di stabilire una volta per tutte se homesite sia dotato di libero arbitrio.


 



in compenso, ho scoperto che avere frasi ricorrenti che nuotano liberamente nel cervello ha anche dei risvolti positivi


-ci sarebbe da fare la spesa


-siamo spiacenti, stiamo lavorando sulla piattaforma, riprova fra qualche minuto

se non trovi una via...

se non trovi una via di uscita, di solito è un problema di prospettiva.


 


smettila di farti domande. se poi non sai rispondere che figura ci fai?


ho il cervello in anastrofe.


da quando ho installato uno spyware neuronale mi tocca rimanere connesso al frigorifero per scaricare gli upload (potenza del freon).


qualche problema con i pusher di software illegale.


inseguito dall’intero cartello di calì (mai chiesti perché l’ente governativo antidroga si chiami dea?) studio algoritmi di fuga. sono bravissimo, il trucco è non farsi domande (l’ho già detto?)


per far perdere le mie tracce entro in un bar mitzvah e chiedo un gin tonic. qualche ragazzino mi guarda male, ma io lascio perdere, mi sento gentile (…)


 


in tutto questo ancora non capisco perché nel vercellese non si produca l’arak

lunedì 19 gennaio 2004

mi sveglio con i tip...

mi sveglio con i tipici  dolori da trauma da apparecchio ortodontico, poi decido che ho troppo sonno e mi riaddormento mentre vado al lavoro.


mi segno sull’agenda di svegliarmi almeno verso le 12.10. tanto non la guardo mai l’agenda. adesso che ci penso, neanche ce l’ho, io, l’agenda.


entro in ufficio in pigiama e quando me lo si fa notare mi giustifico dicendo di essere un agente dormiente della CIA. chiudo gli occhi e medito sulla profondità dell’universo (sbaglierebbe chi vedesse in questo un’attività intrinsecamente inutile, ma non sto qui a spiegarlo)


poi, mentre sto sognando di impiantare una coltivazione di zucche in venezuela la svolta della giornata.


mi nota un produttore che mi scrittura per “zombie 5, la morte corre lungo il filo interdentale”: la torbida storia di uno psicopatico che uccide le assistenti alla poltrona di tutti gli studi medici della città tramite garrota.


poi però le assistenti escono dalle bare e vagano con loro corpi uccisi cercando di convincere i passanti a pagare delle fatture inevase.


il responsabile del casting deve ancora decidere se farmi interpretare la parte del maniaco o quella della poltrona.

sabato 17 gennaio 2004

il 72% dei miei coll...

il 72% dei miei colleghi di ufficio pensa che appoggiare la fronte sul vetro della finestrta e rimanere ad osservare per 35 minuti un punto a caso dell’universo sia un comportamento anormale.


secondo h. j. allensberg, autore del trattato “il caso e la meraviglia: imprevisti e probabilità nella meccanica quantistica” questo comportamento costituirebbe invece un privilegiato mezzo per l'osservazione di particelle subatomiche.


una percentuale lievemente superiore di colleghi pensa invece che sia sconveniente raccogliere e successivamente mangiare delle briciole di noce masticate cadute sul tappeto.


 


avvertenza


poiché è virtualmente impossibile descrivere tutta la filosofia platonica in queste pagine, ho deciso di darne un breve riassunto:


“chi è dialettico è sintetico. chi no, no. e sono tutti cazzi suoi.”

venerdì 16 gennaio 2004

ieri sera ho ricostr...

ieri sera ho ricostruito una tavola di tre vignette di art spiegelman a partire dalla descrizione della prima vignetta.


devo ammettere che un po’ di iconografia me l’aveva appena data un’articolo di d.f. wallace, ma beccarla così, alla perfezione…


a volte mi spavento da solo. specialmente quando mi ritrovo all’improvviso davanti allo specchio, senza essermene reso conto.


naturalmente è anche possibile che io e spiegelman siamo gemelli astrali, (escluderei la faccenda dei gemelli omozigoti), o che lo spirito di spiegelman si sia impadronito di me per il tempo necessario ad infondedrmi la visione (sì proprio una visione) della tavola completa.


oppure la vignetta di spiegelman vagava misteriosamente per l’italia e io sono entrato in contatto grazie alla mediazione della guida italiana del fumetto (mi fanno ridere quelli che non credono ai medium. il medium è il messaggio, lo dicecva già mc luhan op. cit.). naturalmente è anche possibile che la tavola di spiegelman fosse mostruosamente banale…


 


alcune cose che ho imparato ieri


 


1. esistono delle scope invisibili che inseguono le persone, apparentemente senza motivo.


alcune persone hanno pensato di negare questa affermazione con un argomento risibile: le scope non esistono perché nessuno le ha mai viste.


mi sarei stupito del contrario. questa argomentazione mi sembra piuttosto una conferma alla tesi iniziale. essendo scope invisibili, mi sembra ovvio che nessuno le abbia mai viste, altrimenti non sarebbero scope invisibili.


le scope invisibili, comunque, non sono pericolose per l’uomo, anche se sono dannosissime per gli acari invisibili.


 


2. ci sono dei conigli che si credono gatti.


questo getta una luce oscura sulla insondabile psiche dei conigli.


ad ogni modo, non sembra che i conigli che si credono gatti abbiano grossi problemi, tranne quello di emettere suoni strani e balzare sul cibo con la prontezza tipica dei gatti.


esiste anche una teoria parallela che sostiene che in realtà quei conigli non si credono gatti, ma siamo noi che pensiamo che quei conigli si credano gatti. io tenderei a rifutare questa teoria perché non mi sembra che sia abbastanza pulita e lineare, richiedendo infatti un notevole impiego di consecutio ed una preesistente teorizzazione su cosa sia la realtà.

giovedì 15 gennaio 2004

ricerco stadi di son...

ricerco stadi di sonno vigile, là dove conscio ed inconscio sono finalmente molto vicini e possono venire alle mani senza mandarselo a dire per procura.


ho installato un hijacker che mi connette direttamente al centro di ricerca per la salute mentale di palo alto, senza passare dal via.


qualcosa deve andar storto con la procedura perché sulle scale si avvicina minaccioso teodorico di chartres con delle glosse al de trinitate di boezio.


tento un occultamento da falco da guerra romulano, poi opto per un diretto nelle gengive. scopro con piacere che funziona meglio dell’occultamento.


fuori dall’ufficio gli operai della castendallo engeneering si direbbe stiano cercando di costruire una copia delle petronas tower.


io, nell’attesa di trovare un’occupazione stabile mi diletto facendo per otto ore cose utili come il correttore di bozze per un esperimento di scriptura continua, poi saluto e torno a casa inalando atropina spray nasale


prima che possa incominciare a farmi delle domande premo ctrl alt canc e mi disconnetto


 


il collettivo dei muscoli cervicali, nonostante il lodevole tentativo di mediazione della colomba/falco/scurbat è tuttora in agitazione permanente, e condanna con fermezza l’operato del cervello che non tiene conto dei diritti delle minoranze. per questo viene indetta la mobilitazione generale ed una grande manifestazione che si terrà a port-of-spain, il prima possibile

-buongiorno, chiamo ...

-buongiorno, chiamo per proporle la nuovissima enciclopedia ***. 14 volumi di cultura a casa sua per un prezzo speciale.


-no, guardi, francamente non  credo che sia il caso. il peso della cultura già mi opprime…


-ma il primo volume è in omaggio!


-ah. non potrebbe mandarmi 14 copie del primo volume?

martedì 13 gennaio 2004

haiku nippo-ticinese...

haiku nippo-ticinese


 




scende la bruma


nel gelido tramonto


aria di neve


 




gestisco prodromi di vita spirituale.


mentre torno sulla via di casa mi apostrofa un roveto ardente che mi riempie la testa con la storia della miseria del mio popolo, che in tutta franchezza mi pare nulla a confronto con la miseria del mio stipendio. quello non mi molla e vuole guidarmi verso un nuovo paese, bello e spazioso, dove scorre latte e miele. va bene per la colazione, dico, poi chiedo informazioni sul clima: freddo e piovoso. chiamo i pompieri.


ho preso accordi con l’enel per un’illuminazione diacronica. lo zen e l’arte della manutenzione della bolletta.


lunedì 12 gennaio 2004

eravamo rimasti all...

eravamo rimasti all’impasse dei filosofi della natura: esiste un principio per il mondo? (il problema dei fisici). il mondo è contraddittorio? (il problema di eraclito). se il principio è l’essere che è immutabile, perché noi vediamo il mutamento? (il problema di parmenide).


uno degli alunni di socrate, un giovane chiamato aristocle, iniziò a riflettere su queste cose.


la ricerca dei fisici sembrava rimanere senza esito: la scienza non dava risposte definitive.


ma se l’uomo è la sua intelligenza, come dice socrate, allora, pensava aristocle, forse occorre un altro metodo: tramite l’intelligenza, il pensiero, il logos, si deve pervenire alla verità. (d’accordo, sarà un po’ ingenua come cosa, ma ha cambiato il corso della storia dell’umanità)


aristocle (che di soprannome faceva “platone”) era un giovane di buona famiglia, aristocratico, con una carriera politica davanti a sé. ma era anche uno studioso, e conosceva bene la matematica.


ad atene e durante i viaggi in sicilia, aveva avuto modo di conoscere il pitagorismo e i misteri orfici, la meraviglia dell’armonia del cosmo, quindi la dimensione del soprannaturale doveva essergli quantomeno familiare. da buon matematico, era avvezzo a quella che noi oggi chiameremo “astrazione”.


il suo ragionamento era più o meno questo: se noi con gli occhi cogliamo la realtà corporea, l’intelligenza coglie forme intellegibili, realtà non fisiche, ma metafisiche (metafisica, non è un termine che platone conosceva. ma immagino l’avrebbe apprezzato. significa più o meno “che va al di là della fisica”)


sono queste forme (idee), coglibili dall’intelletto, a essere la causa del mondo. le cose fisiche sono delle copie delle cose etafisiche e da loro derivano. per cui se una cosa fisica è bella, lo è perché partecipa all’idea di bellezza, che è metafisica. questo ha alcune conseguenze interessanti per cui un tavolo è tale perche partecipa all’idea di tavolo che è unica (la tavolinità), il cavallo viene dall’idea di cavallo (cavallinità). immagino che l’universo partecipi all’idea di università (…)


se avete qualche nozione di programmazione ad oggetti, avrete già capito che la classe, o l’istanza, cioè i fondamenti su cui si basa la programmazione ad oggetti, le ha inventate platone


platone fa rientrare dalla porta la dimensione spirituale, quella che i primi filosofi-scienziati avevano cacciato dalla finestra, tacciandola come mito, per concentrarsi sulla natura.


inoltre mette d’accordo eraclito e parmenide: ciò che muta è il mondo fisico, l’essere immutabile è il mondo metafisico.



per concludere:


per la prima volta, il piano del soprasensibile viene raggiunto in maniera razionale.


l’idea, per platone, esiste realmente, anzi, è la più reale delle cose e solo all’idea spetta quindi lo status di “essere”. questo significa che le cose che esistono qui, (e che sono delle copie sbiadite delle idee, appunto) perdono fatalmente importanza.

domenica 11 gennaio 2004

il mio collo è entra...

il mio collo è entrato ufficialmente in sciopero. i comitati di base dei muscoli cervicali sono in riunione sindacale permanente e chiedono ufficialmente al governo di rivedere la contrattura.


giro per mondo con un’agilità pari al big jim dei tempi migliori.


guardiamo il lato positivo: se improvvisamente diventassi un cavallo non mi servirebbero i paraocchi.


ad ogni modo credo che se avessi cambiato clima tutto questo non sarebbe successo. se continua così, io e toledo 1991™ stiamo seriamente pensando di entrare nel giro di holiday on ice.

venerdì 9 gennaio 2004

brucio incensi a div...

brucio incensi a divinità climatiche fra cui adobe greyskill, divinità ugrofinnica che annovera fra i suoi appellativi “gran cavaliere della scala di grigio”, “signore delle ombre” e “protettore di coloro che non vanno in macchina” (curiosamente le sue iniziali formano la targa del canton argovia, i cui abitanti sono, notoriamente, dei pessimi guidatori)


greyskill ha un’antica veste scura che gli arriva alle caviglie, beve incessantemente un liquido azzurro che può essere paragonato ad una versione light del paraflu ed ha delle pericolose inclinazioni mistiche, specialmente quando perde a briscola con thor.


quindi è una delle divinità tra le più disponibili ma è anche una delle più inutili da invocare.


 


-oh signore della scala di grigio, finirà mai sto cazzo di freddo?


-occorre attendere, umano.


-ma chi sei, il call center di telecom?


 

giovedì 8 gennaio 2004

perso nelle nebbie d...

perso nelle nebbie di elsinore, respiro l’aria fredda del lago.


attraverso periodi di ciclotimia conclamata, con alterazioni del ritmo circadiano.


ho il sonno jazz. questa cosa produce anomalie spazio temporali che si insediano nell’emisfero destro del mio inutile cervello popolato da gasteropodi (nella variante dikoleps depressa), confondendo la sequenza logico temporale degli eventi e lasciandomi quella dolce dislessia imperante. e comunque se amettiamo il panteismo non vedo perché dovrei vedere delle differenze fra chopin e chobin, per intenderci.


 


dopo un’accurata selezione di posti di lavoro cerco di accreditarmi come masterizzatore più veloce dell’ovestfalia, ma il selezionatore rumeno mi boccia al secondo colloquio perchè sostiene che io abbia crakkato il sofware. cosa peraltro palesemente falsa, che io neanche conosco il significato della parola crakkare, suppongo dicesi di verso di anfibio.


onde evitare affannose ricerche a chi si affaccia oggi sul mercato del lavoro con una laurea in filosofia mi permetto di consigliare alcuni nuovi sbocchi lavorativi:


 


-l’uomo-semaforo, ovvero colui che fa le veci del semaforo ruotando a tempo la palettina dal verde al rosso e viceversa. ci vuole senso del ritmo, che credete? svantaggi: ti si gela la mano che regge la paletta


-il guardiano diurno di museo sugli insediamenti del paleolitico. svantaggi: la solitudine, (la solitudine del guardiano, del resto è proverbiale) specialmente in orario di lavoro


-il collaudatore di tappeti elastici. qualcuno dovrà pur farlo, no? svantaggi: i movimenti sussultori possono dare problemi nel periodo post-prandiale


-baby sitter per cani setter. questa l’ho sentita da qualche parte, credo su cercolavoro.com. cercano anche shampisti per cani, affrettatevi, che c’è mercato.

mercoledì 7 gennaio 2004

haiku nippo-ticinese...

haiku nippo-ticinese


 



scende la notte


sulla via di frontiera


met su i bilux


 



io da grande voglio guidare dei mezzi spargisale. però ai caraibi.


stavo elaborando uno studio sulle affinità fra haiku e sms, che avrebbe dovuto fornire un contributo decisivo alla teoria di francois durand, docente di letteratura comparata a zurigo nonché autore del saggio “brevi componimenti poetici di fine secolo” (adelphi), secondo cui l’afflato creativo è chiaramente influenzato dai corsi d’acqua che si dirigono a ovest e risulta potenziato nei giorni in cui il plenilunio cade di giovedì.


purtroppo il paguro che mi faceva da assistente ha improvvisamente ricevuto un invito ad una conferenza sui mitili della papuasia che si terrà nei prossimi giorni a helsinborg e ha interrotto il lavoro subito dopo aver prenotato un volo sulla thor airlines diretto in scandinavia.


temo finirò dimenticato come il veggente di lingua swahili che aveva descritto l’attacco di pearl harbor nel settembre del ‘41, ma i suoi avvertimenti vennero scambiati per conati di vomito dagli interpreti della cia.


resta inteso che la lezione su platone verrà leggermente posticipata.

martedì 6 gennaio 2004

per raggiungere il v...

per raggiungere il vuoto interiore tipico della meditazione orientale ci sono varie tecniche che si sono sviluppate nell’arco di millenni. io uso quella di una scuola recente che impone di ripetere come mantra “ci resto di stucco è un barbatrucco”.


inspiegabilmente, funziona.


del resto, “testa vuota” è un insulto solo per noi occidentali.


il dono dell’ubiquità acquisito con un rito iniziatico qualche anno fa è invece utile in caso di conversazione particolarmente noiosa. tu sei lì fisicamente, ma la tua mente sta guardando il televisore che trasmette i festeggiamenti del cinquantennio. poi, a causa della mia idiosincrasia ai presentatori, con un colpo di reni riesco a trilocarmi: per me la valletta resta la capitale di malta.


il prossimo televisore lo voglio in sezione aurea

lunedì 5 gennaio 2004

osservo il mondo in ...

osservo il mondo in apnea.


trattenere il respiro serve a molte cose, è ergonomico e non appanna i vetri della macchina.


tra le altre cose la ventola di toledo 1991™ ha seguito un corso di autoipnosi per corrispondenza. continua a funzionare male, ma adesso emette ultrasuoni che spaventano i cani del vicinato. sono diventato molto popolare fra i gatti del vicinato, mio malgrado.


accadono cose, ma mi passano attraverso come la bruma d’inverno.


devono essere i risultati del corso per ologrammi che sto seguendo da qualche mese. lo tiene il cugino di automan e sostiene che sto facendo progressi (in ogni caso, i soldi con cui lo pago scompaiono appena va via la corrente).


ciò comporta una nuova complessità di dialoghi fra me e il lemming divenuto mio allievo qualche tempo fa. per più essere credibile nel mio ruolo di guru mi manifesto vestito con lunghe tuniche azzurre, sguardo ieratico e pose mistiche.


 


-maestro, esistono certezze a questo mondo?


-le cose non sono quello che sembrano


-confucio?


-no, mary poppins


 


attendo fiducioso proposte di lavoro: il circolo dei plastici ectoplasmi dispeptici (da pronunicare ad alta voce) mi ha chiesto di presentare “lo sai, baba?” uno dei quiz più metafisici e digestivi della stagione. per qualche giorno sarò impegnato in baby sitting on the dock of the bay, intrattenimento danzante politically correct per bambini di famiglie hippie. poi si vedrà.


 


nuove meraviglie dal fronte informatico. sono connesso ad interDet ma non vedo nulla. niente web, niente posta. pingo il server e per tutta risposta ottengo una richiesta scaduta. si vede che andava conservata in frigo. XP agguanta il pareggio allo scadere e mi affossa nei tempi supplementari?. o il provider ha dei rimasugli di toblerone nel cervello elettronico?


nel dubbio mi rilasso e schiaccio il tasto pause del mio personale sistema operativo.


il resto, a che server?


 


tutto ciò significa che se ho postato questa cosa, ho chiesto asilo politico presso un pc eddie-compatibile


 


vi sosterrei con il mio vincastro, se solo sapessi cos’è.

venerdì 2 gennaio 2004

la necessità di stab...

la necessità di stabilire un ordine all’interno delle conessioni neuronali mi ha indotto a tour de force organizzativi totalmente inefficaci. alla fine ho scelto quello combattivo dei cavalieri di malta, per cementare i neuroni alle loro responsabilità.


hanno risposto che a malta ci andrebbero volentieri, ma di collaborare neanche se ne parla.


ho nostalgia di un qualsiasi colore diverso dal grigio.


per rendere ospitale il paesaggio il mio cervello ha esposto il cartello “benvenuti da nessuna parte”.


 


 


risultati del campionato OS 2003-2004


eddie batte XP 2 a 1.


mossa decisiva la carta del disco di ripristino che vale 1500 punti vita. XP per ripicca ha bruciato il norton. poi ha deciso che può aprire infinite sessioni di iexplorer, ma, credo per rispetto della legge sulla privacy, non ne fa vedere nessuna.