lunedì 12 gennaio 2004

eravamo rimasti all...

eravamo rimasti all’impasse dei filosofi della natura: esiste un principio per il mondo? (il problema dei fisici). il mondo è contraddittorio? (il problema di eraclito). se il principio è l’essere che è immutabile, perché noi vediamo il mutamento? (il problema di parmenide).


uno degli alunni di socrate, un giovane chiamato aristocle, iniziò a riflettere su queste cose.


la ricerca dei fisici sembrava rimanere senza esito: la scienza non dava risposte definitive.


ma se l’uomo è la sua intelligenza, come dice socrate, allora, pensava aristocle, forse occorre un altro metodo: tramite l’intelligenza, il pensiero, il logos, si deve pervenire alla verità. (d’accordo, sarà un po’ ingenua come cosa, ma ha cambiato il corso della storia dell’umanità)


aristocle (che di soprannome faceva “platone”) era un giovane di buona famiglia, aristocratico, con una carriera politica davanti a sé. ma era anche uno studioso, e conosceva bene la matematica.


ad atene e durante i viaggi in sicilia, aveva avuto modo di conoscere il pitagorismo e i misteri orfici, la meraviglia dell’armonia del cosmo, quindi la dimensione del soprannaturale doveva essergli quantomeno familiare. da buon matematico, era avvezzo a quella che noi oggi chiameremo “astrazione”.


il suo ragionamento era più o meno questo: se noi con gli occhi cogliamo la realtà corporea, l’intelligenza coglie forme intellegibili, realtà non fisiche, ma metafisiche (metafisica, non è un termine che platone conosceva. ma immagino l’avrebbe apprezzato. significa più o meno “che va al di là della fisica”)


sono queste forme (idee), coglibili dall’intelletto, a essere la causa del mondo. le cose fisiche sono delle copie delle cose etafisiche e da loro derivano. per cui se una cosa fisica è bella, lo è perché partecipa all’idea di bellezza, che è metafisica. questo ha alcune conseguenze interessanti per cui un tavolo è tale perche partecipa all’idea di tavolo che è unica (la tavolinità), il cavallo viene dall’idea di cavallo (cavallinità). immagino che l’universo partecipi all’idea di università (…)


se avete qualche nozione di programmazione ad oggetti, avrete già capito che la classe, o l’istanza, cioè i fondamenti su cui si basa la programmazione ad oggetti, le ha inventate platone


platone fa rientrare dalla porta la dimensione spirituale, quella che i primi filosofi-scienziati avevano cacciato dalla finestra, tacciandola come mito, per concentrarsi sulla natura.


inoltre mette d’accordo eraclito e parmenide: ciò che muta è il mondo fisico, l’essere immutabile è il mondo metafisico.



per concludere:


per la prima volta, il piano del soprasensibile viene raggiunto in maniera razionale.


l’idea, per platone, esiste realmente, anzi, è la più reale delle cose e solo all’idea spetta quindi lo status di “essere”. questo significa che le cose che esistono qui, (e che sono delle copie sbiadite delle idee, appunto) perdono fatalmente importanza.

7 commenti:

Akin ha detto...

analogia: freud e jung

eddiemac ha detto...

le analogie possibili sono molte.
tutti quelli che pensano che la metafisica sia possibile, partono da qui.

monnalisa ha detto...

Ma un bel giorno pubblicherai le dispense complete rilegate rigorosamente in giallo? ;-) ...no, perché, come alcolista, ho qualche problema in certi momenti a seguire il filo sul monitor, ...mi lascio distrarre dal giallo, perdo dei concetti... ho bisogno di sottolineare con la mia matita... ... ...

eddiemac ha detto...

il bello delle lezioni per alcolisti è che dovrebbero essere tenute al bar. sicapiscono molte più cose, al bar (solo che poi di norma si dimenticano).
svelo un segreto: non c'è nessun filo, sul monitor (...)

tulipani ha detto...

Sono due giorni che vedo questo sfondo giallo e faccio finta di niente. Ormai ho eletto il giallo a colore della mia coscienza.

Spring ha detto...

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tulipani ha detto...

L'ho letto. Ma l'hai detto proprio bene, sai? Non fa una piega. Mi piace, voglio diventare platonica.