domenica 23 maggio 2004

intermezzo


 



un cielo così azzurro di questi tempi è da considerarsi un evento eccezionale, come il trasporto.


si parte la mattina, nello zaino pochi viveri, una coperta, una borraccia, una maglietta


del resto lo dice anche il proverbio: se la montagna non va a maometto, avrà di meglio da fare.


forse non era esattamente così.


il tamaro e il limidario osservano placidi, ancora striati di bianco stanno di guardia sulle sponde.


verso il pomeriggio si trova un prato che guarda il lago, dalle isole fino a brissago, e si resta a dormire disturbati solo dai discorsi dei grilli (che poi i grilli fanno discorsi molto banali, cose del tipo ‘non ci sono più i prati di una volta’ e ‘di questo passo dove andremo a frinire’, e uno si addormenta subito). quando ci si sveglia si torna a valle.


a volte non è male vivere ai confini dell'impero.

8 commenti:

anonimo ha detto...

vivere ai confini dell'impero è bellissimo...........

estate-indiana ha detto...

ma c'ero anch'io ieri ai confini dell'impero!

anonimo ha detto...

è stupendo questo post(o)
sono felice di conoscere i tuoi lineamenti, anche se solo a grandi righe.

anonimo ha detto...

Ancheperché, ai confini dell'impero, sarai il primo a vedere l'arrivo dell'orda di barbari.

ohmygod ha detto...

Il prato che guarda il lago mi ha fatto molto male.

Ubikindred ha detto...

Il Tamaro, il Limidario, Brissago...?

Perché mi sembra di leggere una di quelle mappe disegnate a mano che ci sono di solito all'inizio dei libri fantasy? ;-)

e.l.e.n.a. ha detto...

A volte non è male VIVERE.

eddiemac ha detto...

oddio, 'sto posto ha anche i suoi lati negativi, tipo il cateto di sinistra...
blogghino: in realtà noi siamo l'orda di barbari
hastur: non vorrei rincarare la dose, ma da queste parti ci sono parecchi prati che lo fanno
ubik: la prossima volta scrivo del monte fato
elena: non è che abbia molti raffronti, ma considerando l'alternativa...