intermezzo
un cielo così azzurro di questi tempi è da considerarsi un evento eccezionale, come il trasporto.
si parte la mattina, nello zaino pochi viveri, una coperta, una borraccia, una maglietta
del resto lo dice anche il proverbio: se la montagna non va a maometto, avrà di meglio da fare.
forse non era esattamente così.
il tamaro e il limidario osservano placidi, ancora striati di bianco stanno di guardia sulle sponde.
verso il pomeriggio si trova un prato che guarda il lago, dalle isole fino a brissago, e si resta a dormire disturbati solo dai discorsi dei grilli (che poi i grilli fanno discorsi molto banali, cose del tipo ‘non ci sono più i prati di una volta’ e ‘di questo passo dove andremo a frinire’, e uno si addormenta subito). quando ci si sveglia si torna a valle.
a volte non è male vivere ai confini dell'impero.
8 commenti:
vivere ai confini dell'impero è bellissimo...........
ma c'ero anch'io ieri ai confini dell'impero!
è stupendo questo post(o)
sono felice di conoscere i tuoi lineamenti, anche se solo a grandi righe.
Ancheperché, ai confini dell'impero, sarai il primo a vedere l'arrivo dell'orda di barbari.
Il prato che guarda il lago mi ha fatto molto male.
Il Tamaro, il Limidario, Brissago...?
Perché mi sembra di leggere una di quelle mappe disegnate a mano che ci sono di solito all'inizio dei libri fantasy? ;-)
A volte non è male VIVERE.
oddio, 'sto posto ha anche i suoi lati negativi, tipo il cateto di sinistra...
blogghino: in realtà noi siamo l'orda di barbari
hastur: non vorrei rincarare la dose, ma da queste parti ci sono parecchi prati che lo fanno
ubik: la prossima volta scrivo del monte fato
elena: non è che abbia molti raffronti, ma considerando l'alternativa...
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