mercoledì 30 giugno 2004

verso le 18 mi sono smaterializzato.


mica è difficile, è una cosa che tira in ballo la legge di conservazione della materia, come mi spiegava il mio maestro del corso di dissoluzione molecolare, uno che parla per esperienza, perché ha preso fisica a settembre tutti i 5 anni del liceo (le molecole dissolute sono mal viste al liceo).


è che stavo leggermente male. una cosa da fenomeno atmosferico, tipo bassa pressione, nebbia in val padana, cose così.


ho bevuto un po’ d’acqua ma non è servito. se avessi avuto acqua e zucchero, allora sì, sarebbe stata una soluzione, invece no, solo acqua.


così mi sono smaterializzato (hai anche il vantaggio che i creditori fanno più fatica a trovarti), non prima di aver personalizzato la mia segreteria telefonica.


benvenuti al servizio di risposta automatica, l’utente da lei selezionato è impegnato in attività extracorporee: se avete lamentele da fare premete uno, se volete una simpatica musichetta mentre aspettate di parlare con l’operatore premete 2, se volete dei soldi avete decisamente sbagliato numero


mi sono rimaterializzato verso le 24, giusto in tempo per cenare nel ristorante più informatizzato della riviera, ti fanno anche entrare in cucina per poter osservare i cuochi artificiali.

martedì 29 giugno 2004

ci eravamo lasciati sul limitare della filosofia antica: quasi tutti i problemi che sono stati elaborati dalla filosofia, sono stati inventati in quegli anni (il che significa che a) erano molto più intelligenti di noi, e b) avevano molto meno da fare).


adesso sarebbe tempo di affrontare la filosofia medievale, che in genere sta un po’ sulle palle perché i profani credono che tutta la filosofia medievale sia in realtà teologia.


effettivamente non hanno tutti i torti, sono profani, mica stupidi.


ma se la metafisica degli antichi ricercava un principio primo, non siamo molto distanti dallo stesso concetto: riflettere sul mondo e sulla cosmologia, in esseri paranoici come i filosofi, tira sempre in ballo qualcos’altro, specialmente in un periodo storico in cui è il cristianesimo il grande orizzonte culturale in cui si sviluppa ogni tipo di pensiero.


cristianesimo che a livello dottrinale ha due grandi radici: l’ebraismo (con il creazionismo e la teologia apofatica) e la filosofia greca, (all’inizio quella  di platone, della rivoluzione metafisica, e dell’uno - e del neoplatonismo poi – e, dal xii secolo, aristotele - il principio di non contraddizione e l’approccio logico alle cose -)


in effetti la filosofia medievale è molto complessa e piena di tecnicismi, e non è il caso di affrontarla in questo corso per quello che ricordo, a parte agostino e tommaso (che siamo abituati a citare insieme, in realtà vivono a 800 anni di distanza, sarebbe come citare insieme federico barbarossa e george bush) non si affrontano neanche alle superiori.

lunedì 28 giugno 2004

questo post si autodistruggerà fra 80 minuti

la marchetta del 2004


poverino's


lo sapete, mai fatto queste cose.


del resto woland (poverino’s) con ricatti e abile ricorso al terrorismo psicologico mi ha costretto a questa cosa, che lui vuole la massima risonanza, dice, per la nuova poverino’s competition fra blogstar.


considerando che a) misconosco il termine blogstar (immagino sia un nuovo prodotto per il mercato alimentare dopo i ringostar e il dado star) e b) l’unica risonanza che conosco è quella magnetica, come la tempesta che mi attraversa il cervello, trasformo questo spazio in un servizio di pubblica utilità e segnalo alcuni link indispensabili per la sopravvivenza dell’umanità (e che danno un segnale di fiducia per il futuro della nostra specie): le nomination dei poverino’s, la pizza conica, il cesso che sgrida i maschi


sabato 26 giugno 2004

cervello momentaneamente impegnato in opera di disboscamento e bonifica mentale. si prega di riprovare più tardi

giovedì 24 giugno 2004

il tempo è circolare. a volte anche il tempio è circolare. l’assegno, invece, è rettangolare, nonostante quello che dicano i bancari che puntano a confondere l’utente.


 



il file ciccio.dll sì è preso una lunga vacanza sull’hindukush e windows rifiuta di farmi accedere come utente fino a che non attivo online la copia di XP (il virus elargitomi all’acquisto del PC). non sarebbe neanche male come procedura di sicurezza, se non succedesse tutte le volte che accendo il computer.


in omaggio al mondo reale, mi è diventato virtualmente impossibile accedere al sistema.


avviso XP che se vuole lottare per il predominio del mio cervello deve mettersi in coda. per rendere più vivido il concetto, gli levo la corrente.


 



qualcuno mi ha spiegato che il mio cervello contiene dei neuroni erranti, ma io non ho mica capito dove sbagliano.


pare che alcuni neuroni abbiano chiesto asilo politico alla corea del nord, asilo negato su pressioni USA che l’avrebbero considerata un’ulteriore violazione del trattato di non proliferazione di armi non convenzionali.


ho subito indetto una riunione con me stesso per evitare altri danni.


onde evitare il collasso economico, ho firmato un contratto con alcuni sponsor. i miei sogni verranno interrotti dai consigli per gli acquisti e un’apposita commissione ne valuterà il contenuto morale.


sempre da contratto, per destabilizzare l’area dei consumatori e seminare panico da sublimare in acquisti, dovrò compiere alcune azioni di rat-fucking: da domani navigo con lynx per incrementare la voce “sistemi sconosciuti” che getta nel panico gli utenti di shinystat.


 



(si avvisa la protezione animali che nessun topo è stato molestato per la stesura di questo post. il correttore di bozze ha inavvertitamente spaventato un cavedano che ora è stato inserito in un corso di sostegno psicologico per i disordini da stress)

martedì 22 giugno 2004

mi sveglio e esco dall’urna cineraria (che poi in realtà è un canopo in bucchero, ma poi mi dicono che parlo complicato) dove mi ero rifugiato la notte prima, dopo aver guardato la metà destra di francia-svizzera sulla TSI2 (mi sa che avevo un divano a coprirmi la visuale, ma è pure probabile che sia affetto da scotoma cerebrale)


mentre arrivo al lavoro il mio cervello trasmette una vecchia pubblicità del saccottino, sulle note di as the years go passing by nella versione degli animals.


al semaforo un arabo cerca di vendermi un trattato sull’unità dell’intelletto agente rilegato in brossura, ma io le brossure mica le sopporto e declino gentilmente. anche lui mi risponde in latino.


cerco di recitare opel mantra di conforto, che il pomeriggio ho in programma una partecipazione ad una conferenza organizzata da una nota casa produttrice di software che, per assicurarsi la perfetta riuscita dell’evento, si è premurata di fornire poltrone comode e avvolgenti ed eliminare la pausa caffè.


in effetti, mentre scivolo sulla poltrona fino ad appoggiare esclusivamente l’ottava vertebra cervicale (nel frattempo la famiglia orfei al completo mi dedica un fragoroso applauso e cerca di mettermi sotto contratto) prende la parola il secondo relatore, e la situazione prende una piega vagamente lacustre


 


alcune cose che ho scoperto alla conferenza:



  • le icone si possono dragare

  • il programma di punta della nota casa di software ha 2 branchie

  • per traccare ci vuole una piattaforma (qui immagino intendesse “attraccare”)

sulla strada del ritorno, per tenermi sveglio, su radio 1 riccardo cucchi recita tutte le formazioni dell’italia agli europei dal 68 ad oggi.


arrivo a casa e mi ritiro in una camera iperbarica per un debriefing post trauma.

lunedì 21 giugno 2004

ho gli assoni disallineati.


contavo di risolvere il problema frequentando un corso di aikido neuronale, ma il maestro shinobu maryuama è stato bloccato all’aeroporto a causa di un’errata trascrizione del cognome da parte del consolato nipponico e per via delle sue qualità stupefacenti di guaritore.


il fatto che l’errore sia del consolato, non è affatto consolante.


per riprendermi dalla delusione decido di rilassarmi nuotando nei cristalli liquidi.


il fatto è che probabilmente dovrei dormire di più (infatti maryuama, che ha stilato una baedeker cerebrale, sostiene che un disallineamento degli assoni non può che renderti assonnato).


è una questione di taratura del ritmo circadiano, immagino, che mica voglio fare la fine di quei cani nervosi e stressati che abbaiano a chiunque si avvicini (come dice il proverbio, can che abbaia non dorme)


 


errata corrige: il libro del professor stefani "il bastone e la garrota" (che contiene anche un compendio sulla ionoforesi applicata ai prigionieri) è pubblicato da marcos y marcos (ferdinando e imelda)

venerdì 18 giugno 2004

nel suo saggio “tempo supplementare: l’invenzione del calcio e le dimensioni parallele”, arthur kingshow, ricercatore di fisica quantistica e docente di antropologia presso l’univerità di lovanio, dimostra una volta per tutte che il gioco del calcio ha avuto origine in inghilterra, quando i druidi si disputavano il diritto di officiare il rito del solstizio cercando, con il solo ausilio dei piedi, di far rotolare una rudimentale palla fatta di stracci attraverso il dolmen avversario.


la tesi è avvalorata anche dalla dispensa di hans groß “altrimenti a che cazzo serivrebbe un dolmen” disponibile presso la biblioteca universitaria di graz

giovedì 17 giugno 2004

MSN europei (gibt es kein becco hier?)


 


Sergio scrive:


ciccio?


eddie (a pranzo) scrive:


ecchime (il pranzo è un barbatrucco)


Sergio scrive:


ti conosco mascherina


eddie (a pranzo) scrive:


no che non mi conosci. altrimenti sapresti che mi chiamo eddie, mica mascherina


Sergio scrive:


sei sicuro? no, perchè avrei giurato...


eddie (a pranzo) scrive:


e invece no, te pensa....


Sergio scrive:


tepè...?


eddie (a pranzo) scrive:


tepee, quello degli indiani


Sergio scrive:


ah, ecco...


eddie (a pranzo) scrive:


forse stavi cercando "adecco"


Sergio scrive:


no, è una vita che cecco, non solo adecco...


eddie (a pranzo) scrive:


“è una vita de cecco”, era la pubblicità della pasta (mentre stam becco è un insulto allo stopper dell'olanda)


Sergio scrive:


quindi batti becco è l'incitamento dell'allenatore avversario?


eddie (a pranzo) scrive:


esattamente. invece princis becco, è una allusione alle sue origini nobiliari


Sergio scrive:


e se non lo schiera dice "non metto becco"...


eddie (a pranzo) scrive:


se invece qualcuno lo fa incazzare dice "se ti becco", ossia “ti trasformo in un energumeno con evidenti limiti intellettivi”

mercoledì 16 giugno 2004

per quello ti accorgi che è estate, perché arriva il momento delle feste di paese.


quelle cose tipo la festa dell’unità e la sagra dell’agone, con tanto di bancarella e friggitrice, e una bandiera cubana che ancora si sta chiedendo dove diavolo è finita.


come dire, se è nuvoloso e non ci si può tuffare nel lago, ci si tuffa nell’agone, che tanto ci sono gli europei di calcio.


più defilato, un socialdemocratico solitario con una bancarella instabile e il cartello “chi cerca trota”.


mi concentro, depisto l’anticiclone delle azzorre e materializzo un devastante temporale estemporaneo sulla pesca di beneficenza e sulle barche dei pescatori, poi vado a dormire tranquillo.


per la legge del contrabbasso (che punisce i musicisti indisciplinati) al mio risveglio ho trovato un crop circle sul tappeto.


 


ultim’ora


nel solco delle scuole di partito, partirà a settembre una nuova trasmissione per lanciare la nuova star della politica italiana


in arrivo dall’accademia mediaset la prima edizione di “saranno fumosi”, un reality show studiato per avvicinare i giovani alla carriera politica.
in palio per i primi tre un sottosegretariato e due poltrone in una commissione ministeriale a scelta.

lunedì 14 giugno 2004

le cinque domande più intelligenti in un seggio elettorale


 



  • ma per votare devo entrare lì dentro?

  • mi ha chiesto la carta di identità perché sono di lamezia terme?

  • *accarezzando la beretta*: posso entrare armato? (vabbè, era il finanziere)

  • io il comune non ci capisco niente. la annullo, eh?

  • io ho votato a matita, va bene lo stesso? cioè, non è che dopo me lo cancellate?

venerdì 11 giugno 2004

a letter from nowhere


 


razionalizzare è un’ottima strategia. l’importante è non prendersi troppo sul serio.


entri in acqua e mentre nuoti immergi la testa, ritmico, e ad ogni immersione nel buio è come se milioni di cellule si svegliassero improvvisamente.


il lago è fatto di correnti, caldo e freddo è questione di pochi metri.


primo bagno della stagione.


quasi nessuno qui a quest’ora, che è il momento migliore della giornata e tutto il resto può aspettare.


 


il sole sta scomparendo dietro le montagne e io guido rilassato, mentre cerco di sostituirmi al coro di you can close your eyes di james taylor. sottovoce, che io sono bravissimo, ma si sa come sono i musicisti, capaci che ti fanno causa per niente.


qui la vita si srotola come un tappeto usato e io tutto sommato sopravvivo. l'ho inserito nei miei successi personali, insieme a quella volta che ho vinto un pesce rosso al luna park e a quando all’età di nove anni ho imparato a dire la erre.
poi poco altro.
aspetto un tacito evento, che so, una improvvisa donazione da parte di parenti sconosciuti completa di agnizione, cose così.

giovedì 10 giugno 2004

quando sento vicino il pericolo decido di approfittare di quello che ho imparato al corso di attività extracorporee.
nonostante quello che dicano, il bello delle esperienze extracorporee è che qualsiasi cosa succeda al tuo corpo, tu non sei lì.



ho in programma una serie di concerti per chitarra e spremi agrumi elettrico nel deserto del sonora,


ma non sono sicuro della buona riuscita della manifestazione. quando ho chiesto agli organizzatori se c’era corrente, prima hanno fatto gli indiani, poi mi hanno risposto: ‘solo se si alza il vento’.


intanto preparo locandine e animazioni da proiettare sul maxi schermo. infilo i loghi in .fla dei comuni che patrocinano l'evento in una cartella sul desktop chiamata loghi_comuni, di fianco al file dafare.txt che compare di default su tutti i pc aziendali.
metto in sottofondo ‘lexotango’, il rilassante pezzo che piazzolla ha composto il 5 luglio’92, e mi sottopongo ad un trattamento di dismnesia volontaria (uno dei metodi consiste nel pronunciare la parola ‘dismnesia’ 27 volte di fila e concentrandosi sul suono che emettono le labbra)


alcune cose che ho imparato oggi



  • il concetto di ‘malfunzionamento’ è decisamente variabile

  • trovare appunti universitari risalenti al 1994 è abbastanza inquietante. scoprire che non siamo nel 1997 lo è ancora di più. temo un complotto internazionale.

martedì 8 giugno 2004

su una terrazza di fianco all’ufficio, alcuni muratori dall’accento incomprensibile, cronometro alla mano, azionano un martello pneumatico ad intervalli regolari di 14 secondi. pare sia uno dei 25 modi segreti per aprire falle nello spazio tempo. almeno questo è quello che abbiamo capito, anche se non siamo del tutto sicuri di aver tradotto correttamente.


decido di uscire dall’ufficio per evitare il martellamento, almeno questo me lo ricordo.


nel frattempo il martello pneumatico entra in risonanza con alcune connessioni neuronali e un comitato di cellule cerebrali decide di entrare in clandestinità.


quando mi sveglio sono seduto sulle scale con in mano una copia di donnola moderna, il settimanale gossip più trendy del bosco.


mi rialzo e trovo immanuel kant che ridacchia sul pianerottolo e mi prende in giro.


-sei un fenomeno- mi dice, mentre cammina per non perdere tempo.


vorrei ritirarmi in una capsula criogena, ma non sopporto il freddo.

domenica 6 giugno 2004

henry cornwell, antropologo e docente di biodiversità all’università di pasadena, sostenitore di un approccio regionalizzato alla razionalità, e profondamente contrario alla standardizzazione delle popolazioni in base al modello di pensiero logico scientifico occidentale, ha pubblicato “matematica del cazzo”, il resoconto di un soggiorno di un mese passato con una popolazione della foresta pluviale in cui solo i maschi sono abilitati alla vita pubblica, vivono nudi, e hanno elaborato un sorprendente sistema numerico in base 21.


 



disclaimer: questa frase concorre al premio per il periodo di senso compiuto più lungo e involuto dell’anno: per leggerla correttamente si necessita di un uso adeguato della respirazione.


l'autore declina qualsiasi responsabilità per casi di enfisema, asma, spasmi bronchiali e capogiri causati da un'errata affluenza di ossigeno al cervello.

venerdì 4 giugno 2004

arriva il favonio e diluisce l’aria, muove un’ansia sopita, un fremito che attraversa le cose, ma le attraversa soltanto, senza svegliarle del tutto.


l’aria calda si riversa nelle valli, sul lago, nelle ossa. è un po’ come sentire on the road again di john mayall


per un istante ho un briciolo di consapevolezza, lungo più o meno quanto la vita media di un pione.


poi cerco di far passare il tempo, ma quello si applica già di suo.


da quando ho dismesso l’apparecchio ortodontico per passare a strumenti di tortura più flessibili, mi dedico all’igiene orale e mi ci applico, tipo gli adesivi; che gli scritti li ho passati qualche tempo fa. adesso per combattere gli spostamenti della placca ho ingaggiato mazingazeta tartar control


poi tento di far conversazione con alcune piante che però si dimostrano poco disponibili all’approccio (decisamente ho di che imparare) fino a che il mio cervello non manda la sigla rai di fine delle trasmissioni, con l’antenna che si muove fra le nuvole.


mi procuro un buon neurolettico e mi ritiro nelle mie stanze a comporre madrigali.


 


ultim’ora


dopo supereva, la prima donna che ti guida in rete, è in arrivo porcaeva, la prima donna che ti riempie di spam erotico la casella di posta

giovedì 3 giugno 2004

la nuova frontiera del reality show


dieci ragazzi vengono ospitati in un ospedale dove si trovano alcuni malati.


 i ragazzi, improvvisando tecniche di guaritori orientali dovranno curare i pazienti evitandone la morte.


dovranno sostenere alcune prove di guarigione e verranno giudicati da un'apposita commissione medica, oltre che dal pubblico e dai pazienti stessi.
già pronto il titolo, “amji di maria de filippi”

mercoledì 2 giugno 2004

mi sono svegliato con un peso sullo stomaco. dovrei smetterla di addormentarmi nel centro fitness dietro casa.
la mia testa stava sperimentando il concetto di maelström cerebrale. dev'essere stata la birra di ieri sera. o il gin tonic.


non dovrei mischiare, in effetti. ho un'età ormai (tecnicamente, ce l'hanno tutti, se non sono morti).


ho iniziato un corso di medicina tibetana sotto la supervisione di un lama (non è affatto male, se riesci ad evitare gli sputi).


solo che mi hanno selezionato per fare il saggio di fine anno.


io non sono abituato alle attenzioni: quando da piccolo mi hanno detto che potevo realizzare un mio desiderio ho intagliato nel das un re longobardo.


comunque dovrei stare lì con una tunica bianca, farmi chiamare maestro e dire cose che sembrino intelligenti, tutto quello che un saggio dovrebbe fare.
sarà decisamente faticoso. anche perché quando tento di annuire mi si mischiano i neuroni ed è possibile tornare alla configurazione iniziale solo con la formula di smoluchowski per il calcolo del moto browniano


ultim’ora
il professor stefani, docente di diritto internazionale alla liberà università di carrara, nonché autore del prestigioso saggio "il bastone e la garrota" (adelphi) sarà chiamato a dirigere una commissione ministeriale per studiare il rapporto fra le torture e le tecniche di persuasione di massa.


il professor stefani attualmente sta lavorando ad un progetto che mira a dimostrare come il suicidio sia un modello di esistenza perfettamente ergonomico.

martedì 1 giugno 2004

MSN (fragt man, bitte)


eddie scrive:


novità?


Sergio scrive:


mi compro un gruppo di continuità, mi trasferisco in campagna


Sergio scrive:


(le due cose sono strettamente collegate, visto che la tensione in campagna ha un andamento gaussiano...)


eddie scrive:


gaussiano? ti riferisci a franco gaussio, vero?


Sergio scrive:


no, al presidente gaussi


eddie scrive:


i gruppi di continuità non sono quelle comunità dove deve restare sempre acceso uno spinello, 24 ore su 24 come la fiamma olimpica?


Sergio scrive:


qualcosa del genere. È un gruppo di persone che riesce a mantenere sempre alta la tensione


eddie scrive:


alta tensione non era un film di un regista holliwoodiano a caso, dove bruce willis faceva l'elettricista?