sabato 11 dicembre 2004

sulla porta di casa mi aspetta raimondo lullo, ansioso di disquisire su ars combinatoria e basi di dati.


lo blocco con una presa elson, prima che possa far danni e lo lascio annodato fuori dalla porta.


mi sdraio sul divano a vedere un entusiasmante telegiornale in romancio sulla tsi2, mentre penso a come deve suonare la parola  database in romancio.


sono due giorni che access mi tormenta: il fatto è che - in questo periodo me lo dicono spesso - non sono un maestro nelle relazioni, devo farmene una ragione. quindi perdo tempo, come al solito (mai che guadagni qualcosa, io. dovrei rivedere le mie condizioni contrattuali).


solo che nella mia vita ho perso molte cose, oltre al tempo, ma ultimamente sono piuttosto impegnato, come tende a farmi notare il monte di pietà.


quindi mi scrollo di dosso il divano e tento di far ragionare un dentifricio dispeptico (con scarsi risultati, devo ammetterlo) mentre ascolto la sinfonia numero 3 (la tangenziale) di antoine cartier, nella partitura per clavicembalo, orso bruno e radiosveglia


tutto quello che mi serve è trovare venti minuti, mettere il cervello in stand by e dedicarmi in tutta tranquillità al mio ikebana per neuroni.


invece scopro che camera mia è stata nuovamente conquistata da eserciti nemici. mai farsi trovare indifesi, sosteneva sun tzu (un applicativo apple, credo). mai lasciare la finestra aperta, soprattutto se fuori ci sono due gradi centigradi, sostengo io (ma io non sono un applicativo apple. almeno credo)


un germano reale in carne, ossa e piedi palmati zampetta sul davanzale inondato dal sole.


del resto non posso pretendere di essere il solo animale eliotropio da queste parti.


 


-non dovresti essere in letargo? del resto dovrei esserlo anch’io, mi sa


-passavo di qui


-…


-di nuovo senza lavoro, eh?


-veramente un lavoro ce l’ho. dura tre giorni.


-e dopo che farai?


-ti sei iscritto alla fiera dell’ovvio? o a quella delle domande idiote?


-…


-…


-ti serve una manovra di heimlich al cervello


-se ti prendo ti faccio arrosto


-…


-…


 


esco di casa e lascio acceso il computer a perenne monitor


 


meta disclaimer: questo post sarebbe dovuto andare in onda in forma ridotta, ma il correttore di bozze si è lasciato prendere la mano. pare che con una mano sola sia difficile correggere le bozze, quindi temo dobbiate leggerlo così com’è. nel caso trovaste una mano in giro per blog, siete pregati di portarla al legittimo proprietario

9 commenti:

debitiecoccole ha detto...

tottela

pista ha detto...

assassino.

Ubikindred ha detto...

Ci penserò, ché poi mi arriva la cartella esattoriale e non è bello, anche se potrei tornare indietro nel tempo e farmela togliere, ma sai che balle.....!

junior ha detto...

io sono tre giorni che aspetto l'altra metà del disclaimer

astrokudra ha detto...

ai poster l'ardua sentenza

anonimo ha detto...

bungiorno eddie,
se posso aiutarti database in romanaCCio suona così: "database" ma con un tono un po' indolente e quasi aggressivo, sai del tipo "ma che non lo sai?"; la esse è più sonora e le la "e" è lapidaria e non ammette replica...
complimenti per la tua doolitliana capacità di dialogo.

TheInfiniteJest ha detto...

grande eddie

anonimo ha detto...

Adamantino.

stillpoint ha detto...

una mano intiera, direi di no, ma un dito medio s'aggira pel mio blog a sconcertarmi...se è roba del tuo correttore di bozze digli che se torna gli faccio la tecnica di Delfini e glielo spezzo..comunque ti linko..assellofò.