giovedì 10 marzo 2005

nell’androne del palazzo del mio ufficio incontro lanfranco di bec travestito da donna delle pulizie che sta cercando di transustanziare dell’acqua in cif ammoniacal. poi mi spiega che è impegnato con un calcolo importante per la verifica delle proposizioni della relatività speciale, e che, beh, wow, questa cosa dei sistemi di riferimento cambia un po’ la prospettiva del pensiero medievale. tradotto per noi profani questo significa che occuperà l’ascensore almeno per i prossimi tre giorni, quindi dovrò farmi cinque piani di scale a piedi.

lo guardo con sospetto. non capisco perchè tutto questo interesse per la fisica, adesso.

verso le undici suona il postino che mi consegna una raccomandata e mi tiene mezz’ora a parlare di come tutto, in genere, oggi, sia pseudocontesto*. ed è abbastanza drammatico che se uno cerca pseudocontesto da zio google, nemmeno lo trova. no, così, per dire

torno in ufficio che ho la vista annebbiata e gli occhi nella classica posizione del fendinebbia.

in lontananza un fax che pulsa ininterrottamente da dieci minuti, e non capisco se è reale oppure è solo nella mia testa. del resto non saprei indicare la differenza.

apro una finestra a caso, e non mi importa se non ho dormito tutta la notte per la febbre terzana che mi tormenta da settimane. fuori c’è la temperatura di gennaio a vladivostock, i rompighiaccio ormeggiati nel porto, e un sole così bello che non si vedeva da mesi, insieme alla scritta ci scusiamo per il disturbo, stiamo effettuando prove tecniche di primavera.

poi io e il mio amico immaginario ci mettiamo a tirare graffette in testa ai turisti che passeggiano in cerca di una bancarella abbordabile, ogni dieci centri di signora con borsa in premio un berretto da cacciatore del canton obwaldo e una confezione di budini confezionati (gusto crème caramel). il passeggino vale doppio.

vinco solo il premio di consolazione, una calcolatrice a cristalli così liquidi che puoi pucciarci i biscotti, anche se poi sanno di mercurio e non si capisce perchè scomodino divinità antiche per nulla.

alla fine decido che tornerò a casa a passare la mia vita a fingermi un lenzuolo.

l’insegnamento di questa giornata credo sia che a breve bisognerà ricordarsi di ordinare delle graffette.


* dài, facciamo che avete qualche ora di tempo per scrivere qui la definizione


28 commenti:

7denari ha detto...

gli hai offerto la grappa? ricorda che è un dovere morale

anonimo ha detto...

l'ho trovato, trattato dell'argomentazione. il fatto è che sei sempre molto preciso, e cercando tra le opere di

perelman(n) non trovavo nulla.

ohmygod ha detto...

Pseudocontesto: non era una delle armi segrete di Daitan?

stillpoint ha detto...

forse ti riferisci al sintomo clinico dell'estasi mistica, tensione visiva ed emotiva che deve molto all'incastro di dialettiche successive: tra il movimento pletorico, alla chorea lasciva della trance isterica che definitivamente sancisce la validità metaculturale del continuum di tali fenomeni ipnagogici, che altro non sono, per esser più chiari, che ipotesi interpretative alternative alla regressione e alla dissociazione dell'io - il martello di Maslow! altra arma di Daitan..forse. però.

debitiecoccole ha detto...

(*) una concatenazione di definizioni e dichiarazioni che portano inesorabilmente verso il nulla. difficile da spiegare. più facile da visualizzare: immagina innanzitutto due pirla chini su un parapetto. poi proietta mentalmente il suono delle dita che schiccherano la graffetta, il moto casuale della graffetta, il morbido tonfo della graffetta nel cuoio capelluto, il nodo gordiano composto da capello/graffetta. ora cancella tutto e pensa a una coppetta pistacchio e cioccolata senza panna. ecco, tutto ciò è lo p.

eddiemac ha detto...

siete bellssimi. ad ogni modo lascio ancora del tempo, voglio vedere come va a finire
7d: no, la grappa adesso sarebbe fuori luogo (sto litigando con il mio corpo)
anonimo: sì, è scappata una enne. adesso la riprendo. maledette tv,
still: facciamo una sfida martello di maslow vs martello di thor?
d&c: è una spiegazione affascinante assai (non era nodo giordano? no, eh?)

Ekatherine ha detto...

a milano andai e a volte ti pensai.


(partenza ore 10.15 ritorno ore 14.45, il mio record personale di viaggi inutili)

Ubikindred ha detto...

P.S.

E comunque era Daitarn, oh!

Ubikindred ha detto...

Facile, il mio futon è uno pseudocontesto ad esempio :-D

anonimo ha detto...

pseudo-con-testo. E' un bigino! K.

pista ha detto...

che bello anche io voglio venire a tirare le graffette in testa ai turisti! che bello!

folliaedelirio ha detto...

anagramma con me, tesoro


"ups,

edo!

sto con te?"


dice follia a eddie




oppure:

"conto possedute"

dice l'esorcista al suo commercialista


un esc dopo testo


dice il computer in bomba



(...) devo continuare?





Ubikindred ha detto...

Nooooooooooooo!!!!!!!

oltrenauta ha detto...

un saluto che non passavo da secoli

Climacus ha detto...

sono commosso dall'entusiasmo -beh, wow- di lanfranco di bec.

pista ha detto...

fssssssssssssssss

fssssssssssssssss

cos'è?

Ubikindred ha detto...

Ferrovie dello Stato allungato (tipo il Venezuela, ad esempio....)

Climacus ha detto...

io vedo una colonna con tanto di capitello. Non so come farò a raddrizzarmi

anonimo ha detto...

dicesi "pseudocontesto" quel particolare attributo dell'essere che al giorno d'oggi costituisce "tutto". quanto alle definizioni di "essere", "giorno", "attributo" e "tutto" essere variano a seconda della provenienza culturale, politica, religiosa, filosofica e calcistica. io - personalmente - non credo nel linguaggio come forma di trasmissione del pensiero, ed ecco spiegato perché vado in giro a commentare i blog. e comunque, voglio conoscere il tuo postino.

anonimo ha detto...

siete fantastici. chiedo venia se non riesco a rispondere ma, da sabato fino a boh (dipende dalla magnanimità dell’operatore telefonico, non ho più interdet). adesso sono connesso abusivamente, 30 secondi giusto per non farmi scoprire, anche questo commento l’ho preparato fuori linea (significa che sono sempre sottopeso, credo)
le vostre soluzioni sono splendide, volevo solo proporvene un’altra, quella di postman:
“nel suo saggio the image boorstin dà il nome di pseudo-evento ai fatti inventati dalla rivoluzione grafica, intendendo qualificare con quell’espressione un evento creato ad arte per essere pubblicato: ad esempio le conferenze stampa. […] suggerirei il nome di pseudo-contesto per una struttura inventata per dare apparente utilità a informazioni frammentarie e irrilevanti. è però un’utilità che non porta né ad un’azione, né a risolvere un problema, né a cambiare qualcosa. è l’unica utilità lasciata a informazioni che non hanno nessuna connessione genuina con la nostra vita. serve solo per divertire.
lo pseudocontesto è l’ultimo rifugio, per così dire, di una cultura soffocata dall’irrilevanza, dall’incoerenza e dall’impotenza”
(n. postman, divertirsi da morire, longanesi)

eddie

Baggins ha detto...

Sono triste, eddie, il mio amico immaginario non vuole più giocare con me...

LULLABYE ha detto...

Uahahhahaha grande!

E io ke sprekavo tempo a inkollare le monetine nei marciapiedi ..le graffette so' meglio!

e pure piu' ekonomike mi sa'...

Salvia!

nellacoloniapenale ha detto...

Tontolone, è marsilio, non longanesi:)

anonimo ha detto...

baggins: travestiti da super pippo. quando lo facico io funziona
lullabye: e chi ce le ha le monetine? (le graffette sono gratis)
nellacoloniaecc.: boh, io ho davanti un'edizione longanesi, isbn 88-304-0643-0. a meno che tu non intendessi la reincarnazione di ficino. oppure che io abbia sbagliato pusher

nellacoloniapenale ha detto...

eddie, due risposte alternative:

1. cazzo, hai ragione, ora che controllo meglio esiste una vecchissima prima edizione longanesi dimenticata dai cataloghi, anche se naturalmente ora il testo è disponibile solo nell'edizione marsilio (isbn 88-317-7903-6) che ho qui davanti agli occhi. Il tontolone sono io;

2. sei il solito realista-indipendentista, anti-costruttivista, nominalista. Com'è possibile, nel 2005 e a più di 220 anni dalla Kritik der reinen Vernunft, credere ancora alla veracità dei propri sensi? Non è questione di pusher, semplicemente è il diavolo di Cartesio che ti sta illudendo un'altra volta. Quella che hai davanti è una pura percezione dei tuoi sensi, non un'edizione Longanesi "an sich", che sarebbe comunque irraggiungibile. E l'isbn non è 88-304-0643-0, bensì 88-30-40-6-4-30, che è l'uscita del superenalotto di sabato prossimo (premio in palio: 80 miliardi "del vecchio conio"). Per una volta che il diavolo di Cartesio ti dà una dritta, vedi di approfittarne.

(Huff! anche questa è andata).

anonimo ha detto...

è inutile, preferisco la seconda.
me li gioco, eh?
eddie

nellacoloniapenale ha detto...

Cmq, ora che ci faccio caso. Dall'introduzione della edizione marsilio: il libro di Postman "fu tradotto l'anno successivo [all'edizione originale] in Italia da Longanesi in un'edizione che poco circolò ed è oggi introvabile".

Forse, anziché giocare i numeri, puoi provare a vendere l'edizione Longanesi a un antiquario. Se è scemo, ti dà la stessa cifra.

eddiemac ha detto...

uhm, potrei anche. solo che il libro è tenuto da schifo, e poi temo che quelli della biblioteca si incazzino. e poi dove lo trovo un antiquario scemo?
(non avevo i soldi per comprarlo, si vede? forse è meglio se mi gioco i numeri)