giovedì 14 luglio 2005

sono in cucina a pensare ai fatti miei quando dalla lavastoviglie esce il professor axelrod per spiegarmi che è stato frainteso: il dilemma del prigioniero doveva essere una fine metafora per l’inutile lavoro d’ufficio.

questa cosa mi lascia interdetto. non ho mai avuto una lavastoviglie in cucina.

stordisco axelrod colpendolo ripetutamente con un mestolo da brodo e gli ricamo la scritta “tit for tat” a punto croce sulla camicia. non è che tutti possono venire a rompermi le palle mentre sto in cucina.

il mio cervello ha chiesto asilo politico alla papua nuova guinea, ma i politici locali hanno rifiutato temendo per la stabilità di tutta l’area del pacifico. il mio cervello per ripicca trasmette tutta la finale dei mondiali dell’82 ma invece della telecronaca di martellini c’è l’audio del jingle di vinci campione della kinder ripetuto in loop 24 ore su 24. (che si semplifica in un’ora su una di attività cerebrale, credo)

forse dovrei cambiare nuovamente il mio consulente psicologico.

per un po’ sono andato da una palla da bowling: aveva una teoria interessante sul lasciarsi andare verso i birilli (tu rotoli e ti lasci andare, in una parola, cogli il tuo essere: in questo modo sono i birilli a venire da te) e sull’ineluttabilità del destino e libero arbitrio (la canalina è una tua scelta, ma può non essere reversibile). però francamente era di una pesantezza insostenibile.

adesso vedo un gatto una volta la settimana. ha un’impostazione molto rigida: per non influenzare il paziente, se ne sta lì, mi fa parlare e non dice assolutamente niente (ieri l’ho consultato per una strana idiosincrasia alle rime interne, con scarsissimi risultati). l’unica stravaganza che si concede è che, per motivi di contro transfert, sul lettino ci si sdraia lui.

alla fine non so se mi serva davvero, ma almeno lo pago in scatolette al salmone.

10 commenti:

xlthlx ha detto...

miao.

anonimo ha detto...

Se le apre da solo le scatolette al salmone, o mangia anche la latta? o sono scatolette vuote? o non le mangia e le colleziona? devo capire.

cisnext

eddiemac ha detto...

xlthlx: miao
cisnext: no, le scatolette non sono di latta, sono di salmone. cioè sono scatolette fatte con il salmone. un po' come la casa di marzapane, solo che è di salmone (per contratto dovevo dire quattro volte salmone in questo commento. ci sono riuscito)

anonimo ha detto...

io, mi voglio sdraiare sul lettino.


mercoledì

anonimo ha detto...

credo di aver capito che tipo è il tuo consulente psicologico. appartiene alla scuola di pensiero di salmon rushdie.insomma è uno che va sempre controcorrente per definizione.sta' attento eddie, o potresti cominciare a navigare al contrario.e tutto lascia presagire che in fondo lo fai da sempre. complimenti vivissimi.

runningstill

anonimo ha detto...

qua c' gente che lavora.


mercoled

e.l.e.n.a. ha detto...

... ebbasta con 'sto salmone..sempre la solita litania!

albaviola ha detto...

ma come farai. ahahha. che mito.

tulipani ha detto...

Non sono mica sparita (questo è un commento con le dita incrociate). (Ma era una cosa che dovevo dire qui o nel mio blog? Questa cosa di incrociare le dita devo ricordarmi di non rifarla più)

junior ha detto...

secondo me le scatolette al salmone sono aromatizzate con la carne di un morto enorme.

e comunque interdetto dueazzoero, serena klinsmann