venerdì 31 marzo 2006

scusate, vado un attimo a salvare il pianeta dalla distruzione



ultim’ora

da alcune indiscrezioni parrebbe che, dopo i risultati contraddittori del partito laburista nelle ultime elezioni, i responsabili della comunicazione della sinistra israeliana punteranno sullo slogan “el pueblo unido hamas sera vencido”.

martedì 28 marzo 2006

provo a contattare il mio cervello ma mi risponde sempre l’avviso di richiamata su occupato.

piove. una coltre incolore di umido e nuvole si srotola sulle montagne e scende piano fino al lago.

io passo il pomeriggio a litigare con una fotocopiatrice (nonostante i moniti del presidente della repubblica che invita a non alzare i toner), cercare di convincere un laptop con manie ossessivo-compulsive che non è affatto necessario riavviarsi ogni 3 ore per controllare che la memoria estesa sia ancora al suo posto, e a disquisire con il gatto sulla possibilità che paolo di tarso sulla via di damasco sia stato convertito da un faser tarato su stordimento. cioè, io lo trovo plausibile. ad ogni modo, non riesco a convincere nessuno dei tre.

poi la sera vado al corso di telepatia animale, dove ho una discussione con un nuovo allievo (il corso attualmente è autogestito perchè il maestro ci ha lasciati per andare a vivere in una galleria del vento a seattle) che si lamenta perchè ha passato il pomeriggio a tentare di insegnare a delle formiche un percorso più funzionale alle loro esigenze, ma senza alcun successo. dice che secondo lui il corso non funziona.

io non sono affatto d’accordo. certo che funziona. se ha seguito la procedura corretta* è riuscito a comunicare con le formiche, solo che poi le formiche non gli hanno dato retta. il fatto è che le formiche tendono ad essere molto indipendenti, hanno un concetto molto personale di ciò che è funzionale o meno e tendono ad essere piuttosto gelose delle loro opinioni. del resto, chi non lo è?

è decisamente più rassicurante chiudersi in una credenza a cui si è abituati invece di ascoltare un’opinione esterna. io da piccolo lo facevo sempre. comunque anche un armadio qualsiasi andava bene.



*la procedura corretta non è da intendersi come procedura con grappa

venerdì 24 marzo 2006

secondo il calendario liturgico, domenica scorsa era il giorno di krapfenberg.

nel giorno di krapfenberg (astrologicamente si definisce il giorno di krapfenberg come la terza domenica di marzo negli anni pari in cui il mese inizia con mercoledì, la vergine ha comprensibili sbalzi ormonali, il toro viene preso per le corna, il gran sacerdote ha il cancro, ariete è in prima casa sul divano a guardare la tv, i pesci stanno nell’acquario, il leone nella savana e bilancia in carcere) comincia la settimana della meditazione, settimana in cui si sta da soli in casa a riflettere sul significato dell’universo.

esistono delle priorità nella vita. come sapere di stare costruendo qualcosa di utile, dare un senso alla propria esistenza.

io sto lavorando ad una riproduzione del taj mahal con delle graffette da ufficio.

passare del tempo da solo non è solamente gratificante, ma ti responsabilizza nei confronti dell’ambiente in cui vivi.

verso sera ricevo una delegazione di piatti che vuole rinegoziare le condizioni di vita nel campo profughi che ho messo a disposizione nel lavandino. minacciano ritorsioni, attentati e sante alleanze con le specie aliene che migrano nei frigoriferi. per precauzione adesso dormo con lo svelto sotto il cuscino.

mercoledì 22 marzo 2006

frontiera

vivere da queste parti giustifica una certa personalità border line, immagino.

lunedì 20 marzo 2006

una rondine non fa primavera, ovvio. una rondine garrisce.

la cicala frinisce presto, la colomba in basso tuba, il leone si è addormentato, beato lui.

io resto qui a guardare un cielo grigio e cercare un modo economico per mandare il cervello in overclock


ultim’ora

georg klamm, uno dei maggiori studiosi di herman hesse, in base ad alcune approfondite ricerche fra le carte rinvenute a montagnola (ti), afferma che, in una prima versione, il celebre romanzo “narciso e boccadoro” si intitolasse “mughetto e faccia di bronzo”.

giovedì 16 marzo 2006

foto di gruppo con cardiostimolatore


il corso di ikebana per neuroni è una disciplina antica, che unisce la saggezza del feng shui al sistema stocastico dell’apparentemente innocuo gioco della tombola.

a un certo punto della serata il mio maestro di manutenzione neuronale prova a spiegarmi come evitare i crash di sistema: secondo gli insegnamenti dei grandi maestri, tutto quello che ci vuole è un profondo stato meditativo, una porta usb sulla ghiandola pineale e un frutto della passione. la scuola del grande veicolo (che chiameremo iveco) al posto del frutto della passione usa un mango, quella del piccolo veicolo (detta anche smart), usa un kiwi.

in realtà l’oggetto usato non ha molta importanza, è solo che senza un adeguato sistema rituale le persone in genere si perdono. per dire, il mio maestro usa le figurine di barbas e pasculli.

più tardi passo un po’ di tempo con una divinità temporale, (alcune popolazioni africane lo conoscono come francisobiorahobikwelu , un dio che può assumere le sembianze di una pantera, o di un mobile per ufficio laccato nero (cosa che lo rende piuttosto riconoscibile nella foresta tropicale)) in grado di allungare o accorciare il tempo a sua discrezione, una qualità decisamente interessante, se si eccettua una strana predisposizione ad attirare i fulmini, in estate.

al mattino, in ufficio, spiego al gatto che mi sono preso il venerdì di ferie, e chiedo se può rispondere al telefono al posto mio. ha accettato, ma solo in cambio di una tripla confezione di gourmet gusto salmone.

poi mi smaterializzo, migrando in una dimensione climatica più consona alle mie caratteristiche fisiche.

se l’ascensore vi lasciasse sul mio stesso piano astrale, fate ciao con la manina

martedì 14 marzo 2006

ho avuto un weekend piuttosto movimentato.

passare il fine settimana in costante stato ipnagogico, ha irritato alquanto alcune frange separatiste che hanno inscenato manifestazioni di protesta, causando disordini al traffico nelle principali vie respiratorie.

il governo centrale sta combattendo perchè le minoranze insurrezionaliste vengano annientate quanto prima.

come dice il proverbio, chi la dura, laringe

nel frattempo ho dato il via ad un nuovo progetto, la costruzione di una metafisica alternativa in grado di ricomporre i paradossi del pensiero tradizionale occidentale. ne ho parlato con alcuni addetti ai lavori, ma il progetto non ha riscosso grande successo, forse perchè ne ho parlato appena prima dell’evento topico del pomeriggio, l’apertura del buffet. oppure è solo che non accettano il fatto che il mio attuale pensatore di riferimento sia peter coniglio.



gtalk


eddie: ho appena formattato il pc. continua a non funzionare. che faccio, lo termino con uno stinger?

stewie: ciao edduzzo! stai chattando con la calcolatrice tascabile?

eddie: più o meno, sì.

stewie: sono soddisfazioni. io quando mi sento frustrato chatto col timer del forno

eddie: sì, ma il timer del forno prima o poi si stufa e ti pianta in asso (co). adesso invece mozilla 9 volte su 10 mi dice che non riesce a contattare il server (ma che hanno i server da fare?)

stewie: i server a quest'ora sono tutti nel seminterrato a farsi i doppini

eddie: sì, ma a me succede a tutte le ore :( poi ho impostato due account di posta su outlook, e lui li scarica alternativamente. o funziona uno o funziona l'altro. mai tutti e due insieme

stewie: i due account sono stati sposati?

eddie: credo di no. a meno che non fossero insieme a mia insaputa

stewie: oppure di religione diversa? oppure di squadre di calcio diverse?

a volte basta una sciocchezza...

eddie: quello può essere. uno è gmail, l'altro è libero (quindi no, non è sposato, direi)

stewie: noi umani siamo così permalosi

eddie: sì, lo so. (io no, però. passerò mai il test di turing?)

stewie: (per il test di turing: continua, stai andando bene)

giovedì 9 marzo 2006

c’è vento

un vento che ti alesa le orecchie e ti calandra i capillari della superficie di pelle esposta, e ogni volta che inserisco la chiave nella serratura della portiera dell’auto mi arriva una scarica da 220 volt.

così tanto vento che ieri mattina ho visto un cane con il monclair.

nel frattempo io cerco di organizzare viaggi nel weekend a basso costo

naturalmente sul sito di trenitalia, appena cerchi di prenotare un biglietto in offerta ti dicono che il loro terminale ha il mal di denti, un appuntamento dal dietologo, è impegnato in una lezione di ikebana per html. dopodichè, ad un certo punto compare la scritta: siamo spiacenti non ci sono più biglietti in offerta.

per testare le vostre capacità intuitive, partecipate al concorso qual’è l’unica fra queste scritte che non compare sul sito di trenitalia. potrete vincere un poster di marita koch a grandezza naturale e un succo di frutta billy del 1984, con cintura porta confezione.


1.il numero di posti per la soluzione di viaggio da lei richiesta non è disponibile. torna alla home

2.gentile cliente, il sistema è impegnato in un torneo di doppio misto a wimbledon e sta litigando con il giudice di linea

3.siamo spiacenti, non e' possibile finalizzare la prenotazione. riprovi piu' tardi.

4.il server non è al momento raggiungibile, lasciate un messaggio dopo il bip

5.l’offerta selezionata non è vendibile su questo pianeta

6.hai richiesto un biglietto in offerta, ah ah ah, cretino

7.è stato raggiunto il numero massimo di biglietti prenotati ma non acquistati, il sistema si bloccherà per 15 minuti

8.la ringraziamo per aver scelto trenitalia. cioè, poteva scegliere fra trenitalia e trenitalia, e ha scelto noi. grazie. peccato per quella cosa dei biglietti, comunque.


nel pomeriggio ho cercato di suicidarmi con un cavatappi, ma con scarsi risultati

lunedì 6 marzo 2006

original soundtrack: deep dead blue, live at meltdown, elvis costello & bill freecell

(questo blog procede fuori sincrono, per venire incontro alle mie capacità mentali)


-hai intenzione di andare alla festa delle medie?

-già.

-hai un età, ormai.

-tecnicamente, chiunque ha un età.

-ecco perchè le feste delle medie sarebbero da evitare.

-...


la domenica mi sveglio verso l’una, mentre dall’armadio un coro di nani bulgari* travestiti da alpini dell’82° auc intona dio del cielo, signore delle chimay nella partitura per tappo rosso e viola.

questo significa che io e i miei scarponi siamo pronti per la prima uscita stagionale, (l’unica via di salvezza in un weekend grigio e gelido) in cui si scopre che


-in mezzo ai prati innevati sono spuntate le primule (il che sa molto di metafora, o almeno di conferma della parziale infermità mentale delle primule)

-esistono 7 piccole differenze fra panta rei e panta vento

-le funivie svizzere riaprono il primo aprile (ed essendo il primo aprile, sorgono alcuni dubbi)

-per scendere da sentieri innevati occorre adottare la tecnica del passo da sbirulino.


il tardo pomeriggio (trattasi di pomeriggio poco dotato intellettualmente) si trascina fra pizza scongelata e visione della metà sinistra del televisore, con servizi sul campionato di calcio (nuove sonorità studiate dalla korg a partire dai legami atomici del metallo) e trailer di o.c. (oh, no) da cui si evince che liceali interpretati da trentenni avranno problemi da trentenni, ma senza i problemi economici standard dei trentenni.

nell’anticipo del sabato, stupido computer batte eddie 2-1.


*non è pubblicità occulta. pubblicità occulta sarebbe consigliare l’acquisto di un romanzo di crowley.




giovedì 2 marzo 2006

questa mattina la temperatura esterna si aggira intorno ai meno 2 gradi centigradi. il fatto che ci sia il sole e, incidentalmente, sia marzo, sembra non interessare le divinità climatiche della regione.

interpellato sulla questione, il call center clima (gestito verosimilmente da un semidio con un contratto a progetto) si ostina a ripetere che ci vuole pazienza, sono rimasti indietro con il lavoro e stanno ancora evadendo le ordinazioni di gennaio.

esco con giaccavento, guanti e cappello (dicono sia tornato di moda portarlo sulle ventitrè, io mi ostino a portarlo in testa, che secondo me è più efficace), con la più bieca piaggeria convinco a partire toledo 1991™, e mi infilo in strada dietro una mitsubishi del canton glarona, che evidentemente a) è rimasta al giro di ricognizione oppure b) nessuno le ha spiegato che sulle statali italiane è consentito andare a velocità estreme, tipo 40 km/h.

quando accosta, impossessandosi dell’unico parcheggio disponibile nel raggio di 3 km dal mio ufficio auguro morte e distruzione a fridolino, possibilmente per cirrosi da overdose di birra trappista.

niente, è solo che sono di buon umore.

in effetti, ieri stavo analizzando la questione della corretta gestione del tempo libero.

da quasi sei mesi a questa parte, mi sono cimentato senza costrutto nel famoso solitario pugliese di windows, il frisell.

voglio dire, più di 2650 partite (duemilaseicentocinquanta).

ho capito che stavo perdendo il mio tempo in maniera indecente, e che era tempo di smetterla con questa storia.

quindi, per dare un senso alla mia vita, ho deciso che mi faccio tutte le partite di free cell, da 1 a 32000, senza passare a quella successiva nel caso non dovessi finirne una*.

sono arrivato alla 97. ho calcolato che in 4 anni dovrei cavarmela.


*per dire, non sono mica l’unico. ho già ricevuto una mail di adesione da viridian (la trovate nei link)