venerdì 28 dicembre 2007

apatia, tutte le feste si porta via


la notte fra il 27 e il 28 dicembre si festeggia la nascita del sacro calzino, e tutti i bravi calzini si ritrovano al grande tempio per festeggiare con canti, balli e riti esoterici; quindi se stamattina vi siete alzati e non avete trovato i calzini, adesso sapete perché.

io festeggio solidale, ascoltando musica klezmer contaminata da ritmi cubani (dal prestigioso album “il nostro agente all’havana gila”).

passo il mio tempo a cercare di evitare la terribile offensiva del the (il tutto prenderebbe origine da una tradizione vietnamita per la quale, nei periodi vicini a capodanno, in ogni casa in cui entri ti viene offerto del the che non puoi rifiutare. quello che la gente spesso dimentica, tra le altre cose, è che il the, a tutti gli effetti, è una seccatura).

ah, poi ci sarebbe quella faccenda del trasloco e dei non luoghi, la preparazione tecnico-tattica agli olistic game del 2008 e la cena del comitato per la salvaguardia del pianeta dagli ufi crudeli.

stasera, quando esco dall’ufficio vado a comprare un tappetino da bagno con crop circle incorporato, anche se il supermercato, a volte, ti espone a quesiti esistenziali che non sono sicuro di saper gestire.


questo pianeta si autodistruggerà fra 30 secondi (del perché, a volte, non sono sicuro di voler salvare l’universo)

ho comprato un paio di forbici.

erano in una confezione di plastica molto accattivante a chiusura decisamente ermetica, costavano uno sproposito, ma del resto erano l’unico tipo di forbici disponibili nel supermercato, e io ne avevo bisogno perché tagliare tutto a morsi può essere controindicato per una corretta manutenzione delle arcate dentarie.

sono arrivato a casa e ho cercato di estrarre le forbici dalla confezione. poi ho guardato sul retro della confezione e ho trovato scritto che per aprirla ci vogliono delle forbici.

ecco. io volevo dire a quelli del packaging che sono degli imbecilli.

giovedì 20 dicembre 2007

meno sei.

non è un conto alla rovescia (otnoc), è una temperatura, maledizione.

la mattina, prima di arrivare in ufficio, litigo con degli inuit per banali questioni territoriali e per alcuni diritti esclusivi sulla pesca al salmone.

nel frattempo un team di piccioni mette in scena alcune coreografie di pattinaggio artistico su ghiaccio sul mio parabrezza con dei lodevoli tentativi di triplo tolup; poco distante, un paio di donne su una subaru targata solothurm* mettono delle aringhe sotto sale, prelevandolo direttamente dal manto stradale (secondo alcune teorie complottiste non è scientificamente provato che il sale sciolga il ghiaccio, è solo che le lobby delle capre di montagna sono molto potenti).

sulle scale incontro stefano tempier ma non riesco a capire se è assorto in meditazione sull’argomentazione della doppia verità oppure se è solo ghiacciato di fianco all’ascensore. nel dubbio lo saluto con discrezione, poi mi infilo in ufficio.

vorrei essere al mare, al caldo, insieme ai signori che ci abitano, tipo il paguro bernardo, tiberio granchio, la foca monica e il calamario gigante, e invece sono in ufficio, vestito come l’omino michelin con la tosse e con un principio di influenza (infl).

quando esco dall’ufficio vado a investire tutti i miei risparmi in paracetamolo (per essere precisi, i miei risparmi valgono 12 compresse effervescenti) ma mi ci vorrebbe del paraflu sparato direttamente nella ghiandola pineale.


* credo che l’inno del cantone sia “solothurm mi sai dare cose vecchie sempre nuove da sognare”



cena dei trasvolatori, ristorante, interno notte

xxx: “accendo la radio, ascolto le notizie, e penso: ma chi è er franz che se vole comprà l’alitalia? er franz stava in classe mia, alle superiori


io, per un attimo, sono davvero felice. mi basta poco, eh.


mercoledì 12 dicembre 2007

mi hanno rapito gli ufi.

giochiamo a scopa, beviamo birra, pensiamo a dei modi carini per distruggere l’universo, cose così.

nel frattempo, l’accademia dei salati di mente ha stilato il rapporto annuale per il 2007, individuando i cinque studiosi che concorrono al prestigioso premio finale per il concorso “il saggio di fine anno”:


john kroasberg, studioso della teoria del caos, analizzando le condizioni iniziali di un cassetto può prevedere quanti calzini si perderanno nel corso di una settimana. attualmente vive in una galleria del vento a chicago (il).


robin keeswood, dicendente della tribù navajo, esperto di linguaggi naturali, riesce a capire perfettamente cosa dice il vento. il che essenzialmente è una gran rottura, perché il vento è un pessimo conversatore.


herbert kracinzsky, docente di matematica presso l’università di reading (uk) ha enunciato alcuni teoremi di matematica discreta, tra cui “è contraddittorio pubblicizzare con enfasi i propri lavori” e “mentre si studia occorre tenere la musica ad un volume accettabile dalla comunità scientifica”.


franz königsbacher, ricercatore presso il cern di ginevra (ch), ha compiuto studi sulla teoria cinetica delle particelle a partire dalla liquefazione della besciamella.


allie windham, docente di fisica teorica a princeton (nj), esperta di sistemi multidimensionali, gravitazione quantistica e teoria delle superstringhe, prima studiosa in assoluto a postulare la teoria delle superscarpe.


la decisione del comitato verrà comunicata il 31 dicembre nel corso di una serata a tema presso la locanda “il coregone impazzito”. il vincitore avrà in premio una gigantografia di juary e barbadillo, e un tegolino dell’89.



mercoledì 5 dicembre 2007

secondo il mio epistemologo di riferimento, le convinzioni degli scienziati sulla natura della realtà sono spesso frutto della teoria scientifica cui aderiscono, esattamente come le convinzioni dei religiosi sulla natura della realtà metafisica sono frutto della religione che professano.

sempre secondo il mio epistemologo di riferimento, tutto questo dipende essenzialmente da un’errata interpretazione dei rapporti di causa-effetto oltre che da uno spiccato senso della privacy da parte della realtà (questa cosa della privacy è una cosa che apprezzo molto, anche se ignoro la posizione del mio epistemologo di riferimento al riguardo).

per completezza dell’informazione occorre anche dire che il mio epistemologo di riferimento, attualmente, è un frullatore a tre velocità.

nel frattempo io e il gatto stiamo in ufficio a giocare a dsm-iv* e a disegnare cementi armati ma in procinto di passare alla non-violenza. in caso, comunque, ho già pronte alcune risoluzioni onu per risolvere il problema.

la sera faccio cose entusiasmanti tipo guardare zürich - toulouse di coppa uefa, o lugano - ambrì di hockey, anche perché fa troppo freddo per uscire in cerca di ufi.

sul tardi mi chiudo in camera a scrivere sceneggiature per quiz radiofonici, pianificare l’invasione di carabietta e organizzare gare automobilistiche con percorsi disegnati sui geoglifi di nazca (denominate formula nazcar).


* è un gioco semplice: si estrae una definizione a caso e si cerca di convincere l’altro che gli si adatta perfettamente


venerdì 30 novembre 2007

da martedì a mercoledì, in meno di 48 ore, ho viaggiato su sei treni; sommando il ritardo di tutti e sei, si arriva a malapena a venti minuti.

credo sia un evidente segno dell’apocalisse.

martedì 27 novembre 2007

dopo mesi di assidua frequentazione posso affermare con certezza che un treno che arrivi in orario nella stazione ferroviaria principale di roma è una contraddizione in termini.


perché non pesi niente

i brutti sogni non mi piacciono per niente, e allora ti scrivo.

detto così suona un po’ incongruente, ma adesso ti spiego e poi tu capisci. (questa fiducia, credere sempre che quando tu spieghi una cosa poi l’altro capisce, questa cosa ingenua me la porto dietro da quando ero bambino).

non lo so, è che io ai brutti sogni mica ci sono abituato.

che nei sogni succedono delle cose che mi sembrano vere, e non riesco più a distinguere la differenza. forse è per quello che non me li ricordo mai, i sogni, voglio dire, la vita da sveglio basta e avanza.

poi succede che i brutti sogni mi fanno pensare, e pensare è una cosa che a volte fa bene, ma a volte mica tanto, e siccome poi nel sogno c’eri anche tu, e adesso io mica mi ricordo bene cosa succedeva, so solo che stavo male, ero triste ed ero anche arrabbiato, e insomma, non sono bravo a gestire i sogni, che poi mi sveglio in ritardo perchè non suona la sveglia e mi resta addosso quella sensazione di sapere che stai male ma non ricordi perchè, e ti sembra stupido, perchè uno non dovrebbe stare male per le cose che stanno solo nella sua testa, ma poi se ci pensi bene, alla fine quasi tutto sta solo nella tua testa, e allora non dovresti stare male mai.


venerdì 23 novembre 2007

no, dico.

sono due giorni che piove in orizzontale.

quelli del call center clima stanno dando il meglio di se stessi (da un'altra parte, però)



alcuni crimini contro l’umanità per cui qualcuno, spero, prima o poi sarà chiamato a rispondere


- la violenza in genere

- lo sfruttamento

- l’odio razziale

- la privatizzazione delle risorse del pianeta

- mettere tutto pratchett nel reparto “letteratura per ragazzi”

venerdì 16 novembre 2007

le specie intelligenti del pianeta vanno in letargo oppure svernano a sud; homo sapiens ha inventato il cappotto. fate un po’ voi.


il weekend scorso, per le vie di milano, ho incontrato una signora che voleva leggermi la mano. io le ho spiegato che se proprio voleva avrei preferito dei classici, che so, melville, ma lei mi ha guardato male, e io non ho capito perchè.

ma, come dicono quando ti danno indicazioni sulla circonvallazione interna: porta garibaldi, porta genova, e porta pazienza.

in settimana mi sveglio (?) e appendo al collo il cartello “cervello momentaneamente non disponibile”, poi mi infilo il mio costume da roald amundsen e faccio rotta verso l’ufficio. c’è un vento gelido che spazza le nubi e io approfitto delle giornate limpide per cercare un passaggio a nord ovest, poi però entro dal portone.

quanto meno non piove da giorni (io lo so che questa cosa non dovevo dirla, eh. tipo che magari le divinità a progetto del call center clima non se n’erano accorte).

alle 12.55 mi addormento, in qualsiasi posto sia, e mi risveglio verso le 14.20, cercando di capire dove mi trovi. a volte scopro che ho cambiato dimensione (tipo che sono diventato ancora più alto) e allora arrivo tardi in ufficio. evidentemente il mio corpo vuole mandarmi un messaggio, ma non capisco perché non usa la mail, come tutti.

fra le altre cose, passo tutti i pomeriggi a disegnare case sul computer, solo che la sera la donna delle pulizie passa lo straccio umido e mi cancella tutto, e questo è molto irritante.

poi torno a casa e mi chiudo in camera a farmi predire il futuro dalla maglietta che ho appena comprato.

non c’è niente di strano, è una medium.


lunedì 12 novembre 2007

call center ufi

protocollo d’intesa messaggi interplanetari

frammenti di dialogo




-cosa vuole che le dica, ho già visto una cosa simile, esseri che non capivano che tutto deve essere visto nel contesto dell’universo in cui si vive.

-un po’ come la specie homo sapiens, che pensa di essere la più importante del pianeta

ridono (n.d.t.)

- esatto. si comincia passando da un’economia legata alla terra, che si rigenera, ad un’economia estrattiva, che distrugge l’ecosistema. il petrolchimico distrugge il regime naturale, si inquina l’ambiente, si passa ad un livello economico non sostenibile. nascono le corporation, si sfrutta il pianeta pensando che ciò aiuti a migliorare le condizioni di vita di alcuni dei suoi abitanti, questo perché non si è abituati a pensare in prospettiva.

anche un bambino capirebbe che nessuna forma di vita può prosperare se anche le altre forme di vita non prosperano: un sistema secondario non può sopravvivere se il sistema primario è malato.

- e quindi?

- quando capirono questo, iniziarono a capire che avevano una missione da compiere: mettere in discussione tutto l'accumulo delle tradizioni e della visione del mondo e iniziare uno sviluppo che tenesse conto dell’universo, del fatto che si è sempre parte di un tutto interconnesso.

- a livello pratico?

- svilupparono un sistema economico sostenibile, smisero si sfruttare il pianeta per scopi contrari alla sua sopravvivenza, ricominciarono a stare in armonia con il cosmo, sfruttando le energie naturali rinnovabili.

capirono che la tecnologia non può essere fine a se stessa e governare il mondo, se poi lo distrugge, e finalmente, dopo secoli di rivoluzioni e sofferenze, tutto il pianeta cambiò la sua economia; le persone cambiarono il modo di concepire se stessi in relazione all’universo, e dal primo giorno di quell’anno, iniziò una nuova era

- deve essere fantastico vivere su quel pianeta adesso

- beh, non esattamente. è stato distrutto da un enorme meteorite, tre settimane dopo

- …

- eh, sa com’è, succede

mercoledì 7 novembre 2007

scusate, la mia area di wernicke è in sciopero.

volevo assumere un’area di servizio, ma costa troppo.


ultim’ora

fonti interne alla casa editrice einaudi precisano che sarà presto dato alle stampe il nuovo saggio di wu ming dal titolo “credenze popolari e frigoriferi privati: cibo e mitopoiesi nelle differenti classi sociali nell’arco di un millennio”

mercoledì 31 ottobre 2007

scopri l’intruso


mi sveglio, e di fianco al mio letto c’è l’intero coro aleksandrov che canta l’inno nazionale della ddr con qualche anno di ritardo. forse sono abbonati a trenitalia.

oltretutto non capisco come siano potuti entrare in camera mia (mica per niente, il fatto è che c’è un apposito cartello che ne vieta l’ingresso. ma forse avrei dovuto scriverlo in russo. tra l’altro avevo anche espressamente scritto che desideravo che le leggi della fisica continuassero a valere, nella mia stanza, ma se ci sta tutto il coro, evidentemente c’è qualcosa che non va. a questo punto potevo pure evitarmi il cartello).

cerco di capire come alzarmi continuando a dormire ed evitando i libri sparsi sul tappeto (la mia religione mi permette di fare lavori di casa solo durante il giorno della festa di amenotophis iv e suo figlio, giannakopulos, che si festeggiano il 23 marzo, oppure la prima domenica di settembre negli anni bisestili, se giove è in prima casa (e quindi non paga l’ici) e venere in casa base con due eliminati al quarto innings; anche un venerdì 17, ma solo se il grande rinoceronte non ha ancora sorpassato la gazzella sull’immaginario filo di lana che va da alnilak a betelgeuse.

va bene, è una religione complicata, ma quale non lo è?)

dovrei anche capire come trovare una scusa decente per i vicini di casa, una cosa del tipo mi sono svegliato con auferstanden aus ruinen perché è un periodo di stasi.

nel frattempo il lago ha assunto una tonalità di grigio che non esiste in natura e i tecnici della pantone sono al lavoro per cercare di capire come sia possibile. io provo a spiegare che le divinità del call center clima sono un po’ incasinate in questo periodo, ma poi lascio perdere e mi addormento sul gatto.


lunedì 29 ottobre 2007

sul sito internet del governo italiano è disponibile il testo del disclaimer da aggiungere a fondo mail, secondo le recenti normative di legge, per tutelare la privacy del mittente e del destinatario di tutte le comunicazioni via posta elettronica.

il testo, che andrebbe scritto su tutte le mail di carattere aziendale, ma anche privato, è lungo 162 cartelle, ma per brevità ne è stata scritta anche una versione ridotta che vi riportiamo, e che potete aggiungere come firma elettronica sulla vostra mail aziendale


questa e-mail, ed i suoi eventuali allegati, contengono informazioni confidenziali e riservate.

se avete ricevuto questa comunicazione per errore non utilizzatene il contenuto e non portatelo a conoscenza di alcuno, sia esso persona fisica, giuridica o animale domestico.

siete inoltre pregati di eliminarla dalla vostra casella e avvisare il mittente. dovete inoltre svuotare la cache affinchè non rimangano tracce sulla memoria a breve termine del computer, procedere con un defrag del sistema e successivamente formattare il disco fisso con una formattazione di basso livello; successivamente dovete procedere alla rimozione della stessa dal vostro inconscio, per evitare che ne parliate durante il sonno. nel caso, rivolgetevi ad un ipnotista specializzato.

è da rilevare inoltre che l'attuale infrastruttura tecnologica non può garantire l’autenticità del mittente, né tantomeno l'integrità dei contenuti, quindi questa mail potrebbe essere comunque stata inviata per errore o contenere elementi che non dovreste conoscere. siete dunque pregati di dar fuoco a voi o alla vostra postazione nel caso voi o qualcuno di vostra conoscenza possa utilizzare questa mail senza autorizzazione.

opinioni, conclusioni ed altre informazioni contenute nel messaggio possono rappresentare punti di vista personali a meno di diversa esplicita indicazione autorizzata. può inoltre darsi che in questa mail ci sia scritto qualcosa, ma non tenetene conto per nessun motivo. inoltre chi vi ha inviato questa mail potrebbe non esistere.


martedì 23 ottobre 2007

frenitalia è con te


l’eurostar 9442 sarebbe anche in orario (cioè, dieci minuti di ritardo, ma non stiamo lì a guardare il capello, eh, come dicevano alla juventus) se non che, a circa 500 metri dall’ingresso in stazione centrale, il treno si ferma. se uno deve prendere una coincidenza, e quella dopo parte tre ore più tardi, è piuttosto seccante.

alla richiesta di spiegazioni, il capotreno spiega il problema con le testuali parole: “non otteniamo l’autorizzazione ad entrare in stazione perché non ci sono binari disponibili”.


alcune possibili ipotesi esplicative:

1. c’è stato un improvviso sovraffollamento di materiale rotabile introno alla stazione centrale (tipo una reunion di vecchi treni, o una festa di compleanno a sorpresa di una motrice, cose così)

2. i binari hanno deciso proprio in quel momento di prendersi una pausa caffè in un bar di piazzale duca d’aosta

3. i dirigenti movimento hanno dei problemi a contare fino a venti


(non che queste cose siano improbabili: due sabati fa un treno che dovevo prendere non è partito perché, secondo la motivazione ufficiale del capotreno, “il macchinista è stanco”)


ad ogni modo, l’eurostar, in caso di ritardo di più di 25 minuti, dà almeno diritto ad bonus di rimborso pari al 50% del prezzo del biglietto anche se trenitalia ha spesso rifiutato il rimborso con le seguenti motivazioni:


- il ritardo non è attribuibile a trenitalia, ma a delle sfavorevoli congiunzioni astrali

- i 25 minuti di ritardo si calcolano non sull’arrivo effettivo, ma all’ora di arrvo va tolto un coefficiente segreto da applicare in base ai piani di ammortamento dei bilanci di trenitalia

- siamo spiacenti ma nei giorni di neve e nei festivi si concede il rimborso solo se il ritardo supera i 2500 minuti (d’accordo, era venerdì e c’era il sole, ma a novosibirsk nevicava)

- la responsabilità non è della nostra azienda, ma del cattivo karma della motrice

- il bonus non è erogabile perché a piacenza il treno era in orario

- il ritardo è da attribuire alle attività di sabotaggio degli spiriti dell’alta tensione.

- il problema non è stato causato dalla nostra società, ma da “ferrovie dello stato”

- il problema non è stato causato dalla nostra società, ma da “rete ferroviaria italiana”

- si è rotto il treno, mica è colpa nostra

- c’erano dei folletti sui binari, li hanno visti tutti

- no, questa volta è colpa degli ufi

- le cavallette, milioni di cavallette (probabilmente non le ha viste perché erano cavallette invisibili. è il tipo peggiore)

- il bonus è erogabile solo in caso di disastro nucleare direttamente attribuibile ad un dipendente di trenitalia

- ritenta, sarai più fortunato (ah, ah, ah)


questo per dire che se qualcuno coventrizzasse le centrali operative di trenitalia, io non prenderei in considerazione l’ipotesi del terrorismo islamico

giovedì 18 ottobre 2007

natura morta con tostapane


è partita la campagna per la salvaguardia della biodiversità, e l’inserimento dell’italia in una fascia climatica sub tropicale. io e il gatto disquisiamo di logica polacca inversa e cifrario di vernam, ma è solo una pessima scusa per far finta di non essere tristi.

il mio maestro di estasi mistica mi dice che il mio problema è che non riesco a prendere contatto con me stesso. io ho provato a telefonarmi, ma ho sempre trovato la segreteria telefonica; oltretutto qui ho dei problemi a parlare con il telefono cellulare, mi sa che non c’è campo semantico.

quindi l’idea è quella di trovare un ghiro pratico di energia vitale e farmi sbloccare i meridiani, così finalmente posso anche cambiare fuso orario (il problema è che adesso vivo sul fuso orario di baku, e la cosa tende ad essere è un po’ scomoda. se non abiti a baku, intendo).

nel pomeriggio avanzato (quello che va messo in frigorifero per evitare che vada a male) decido di seguire una hyundai trajet targata berna che ha come mission quella di tagliare la strada a più auto possibili nelle rotonde, e invece avrei voglia di una partita di calcio estiva, tipo 4 contro 4, porte piccole e portiere volante (a condizione di riuscire a staccarlo dall’auto).

poi volevo dire anche che non sono stupido, sono biodiverso

lunedì 15 ottobre 2007

del perché le persone ogni tanto si chiedono cose sul mio conto

(e la mia banca rifiuta di fornire informazioni)



xx - ecco, adesso ci sarebbe giusto una firma da mettere in calce

io - va bene lo stesso se lo faccio a penna?

xx - …



ultim’ora

il sindaco di roma ha annunciato una svolta nella gestione del trasporto pubblico, lanciando una serie di iniziative volte ad avvicinare i cittadini all’uso del taxi e a migliorare l’apporto dei tassisti al tessuto cittadino.

nascono così, sovvenzionati dal comune, i taxi di sconto, con riduzioni per chi viaggia in più persone sullo stesso automezzo, i taxi agevolati con agevolazioni per portatori di handicap e i taxi di interesse che prevedono riduzioni di tariffe se il luogo di destinazione o di partenza è di notevole interesse storico, artistico o culturale.

l’ulteriore novità per i tassisti è che potranno usare l’auto di servizio per scopi personali avendo diritto a cospicui sgravi fiscali se l’auto verrà correttamente immatricolata nella categoria dei taxi variabili.

mercoledì 10 ottobre 2007

rosso 13

vy pbqvpr r frzcer han pbairamvbar, vy zrffnttvb ab.

fbab ragenzov arprffnev, zn sreznefv ny pbqvpr, r qryrgrevb.

mercoledì 3 ottobre 2007

del resto fra gli sbocchi professionali di filosofia c’è soprattutto la fame

(estate-indiana)



stavo cercando di eseguire i miei esercizi di smaterializzazione quando un pullman a due piani della janssen reisen mi ha completamente distratto (no, dico: i pullman fauves no, vi prego).

nel frattempo ho fatto un provino per un posto da imperatore della galassia, ma pare che il lavoro sia già stato assegnato. allora ho provato come divinità minore, però mi offrivano solo un nazireato di due mesi e io in questo periodo ho bisogno di sicurezze, mica di un contratto a termine.

ogni tanto nel weekend mi vesto pesante, mi infilo in un aereo (non so perché, ma negli aerei delle compagnie low cost, la temperatura interna ricorda gli inverni di murmansk. voglio dire, va bene i prezzi bassi, ma le temperature lasciatele come sono, eh) e cerco gli ufi guardando direttamente fuori dal finestrino senza che nessuno mi disturbi: tra l’altro, per usare apparecchiature elettroniche in volo, serve l’autorizzazione di un’insignificante assistente di volo (nulla hostess) che vigila sul tuo operato (da cui il detto popolare “fare i conti senza l’hostess”), quindi se ne stanno tutti tranquilli.

poi, questa cosa che arriva il freddo, a me non mi è mai piaciuta.


ultim’ora

john kranpulchinsky, docente di prospettiva e geometrie non euclidee alla libera università dell’arte di portsmouth, ha incontrovertibilmente dimostrato che il punto di fuga è tendenzialmente un punto di non ritorno

mercoledì 26 settembre 2007

sul lago è cominciata la festa dell’umidità, che dovrebbe concludersi entro maggio 2013.

quest’anno, ospiti a sorpresa alcuni sciamani dell’oberland bernese che officiano riti propiziatori (come il taglio del formaggio secondo le tradizionali linee di forza geomantiche) e insegnano metodi alternativi, tipo lavarsi con allume di potassio e allume di candela.

questo non ha impedito che oggi ci sia vento freddo da nord est, pioggia forte e tendenzialmente orizzontale, nonché una temperatura che non supera i nove gradi centigradi; l’unica cosa positiva della giornata è che i cestini sono cimiteri di ombrelli e i turisti in fuga, ostentando k-way multicolori, lasciano posti auto liberi come se piovesse (e infatti piove. tra l’altro lo sapevano che sarebbe piovuto e sono venuti lo stesso: io e il gatto lo troviamo inspiegabile).

arrivo in ufficio fradicio di pioggia (io, non l’ufficio), urlando chiamatemi ismaele mentre in preda ad afflato mistico (accentuato dall’iperemia che mi perseguita) cerco di convertire lo scanner in fotocopiatrice.

in questi giorni gli ufi hanno intensificato le loro attività. secondo alcune interpretazioni affidabili, sarebbero alla ricerca del posto ideale per uno sbarco di massa (scartata la normandia (francia), che c’è già il precedente, e massa (toscana) che sarebbe pleonastico, si starebbero concentrando per trovare un luogo dove non darebbero nell’occhio, tipo le centrali operative di trenitalia, le aule parlamentari o i consigli di amministrazione delle banche. secondo un’altra corrente di pensiero, invece, potrebbero sbarcare ovunque si trovi del tiramisù decente).

la sera dovrei uscire di pattuglia, ma a) gli ufi sono furbi e si nascondono dietro le nuvole e b) gli ufi sono furbi e mica volano con questo tempo, e allora resto a casa a guardare zurigo-basilea sulla tsi2, così evito che mi cresca il muschio sui piedi.


martedì 25 settembre 2007

giovedì 20 settembre 2007

mi sveglio e ho l’occhio sinistro così rosso che mentre vado in ufficio, le macchine che incrocio si fermano per aspettare il verde.

dopo un colloquio riservato con il mio cervello (io vorrei interdirlo definitivamente perché dimentica le cose oppure le rimanda ad libitum, ma lui minaccia di mandarmi gli ispettori di amnesy international) rispondo ad alcune istanze del comitato di liberazione della peperonata al sugo prima di svenire definitivamente sulla scrivania dell’ufficio.

dopo pranzo io e il gatto abbiamo uno scambio di vedute sui problemi del vino barricato (di cosa ha paura? perché non vuole farsi prendere? io e il gatto abbiamo teorie diverse in proposito).

verso sera indosso il mio costume da guglielmo il conquistatore e scendo in strada canticchiando ein prosit ein prosit, der gemütlichkeit, così, per non dare nell’occhio.



ultim’ora

kenny skødrupp, docente di sociologia presso l’università di eureka (west virginia), ha appena dato alle stampe il saggio dieci, cento milgram: praticamente un dosaggio in cui analizza i metodi di ricomposizione di una disputa, a partire dall’invenzione del dolmen (la sistemazione della traversa limitò le discussioni degenerative sulla palla dentro o fuori; però i celti si divisero subito in due fazioni, quella di scuola meridionale che pensava che il pallone dovesse passare all’interno dei pali ma sotto la traversa, e quella nordica che sosteneva invece che il pallone dovesse passare sopra. ciò è anche noto come il teorema di anderson, ossia: introdotti degli strumenti atti a ridurre una contesa, essi sono a loro volta potenzialmente forieri di scontro).

giovedì 13 settembre 2007

-dopo l’11 settembre il mondo è cambiato.

-sì, certo. è diventato il 12 settembre.



secondo alvin krankensson, docente di fisica quantistica nella midwest university (iowa) nonché autore dei saggi "non chiedete cosa può fare il vostro universo per voi, chiedetevi cosa potete fare voi per il vostro universo" e "ok, probabilmente niente, ma l’universo vi ringrazia uguale", in accordo con le più recenti teorie scientifiche, la struttura temporale dell’universo in cui viviamo è circolare: dopo una fase di espansione, in un lasso di tempo più o meno lungo, l’universo inevitabilmente dovrà collassare.

il professor krankensson sostiene anche che, comunque, tutto quello che occorrerà fare sarà mettere l’universo in posizione antishock e disporre di un buon defibrillatore.

io passo metà della pausa pranzo in coda dietro a una mercedes station wagon di namur (belgio) in missione di ricognizione asfalto (ricercano le imperfezioni dell’asfalto e trasmettono i dati ad un satellite europeo impegnato nella costruzione di un database sulla manutenzione stradale. per avere una situazione accurata, i ricognitori non possono sostenere una velocità superiore ai 12 km/h).

prima di entrare in ufficio incrocio una comitiva di bovari dell’obwaldo e un senegalese che vuole vendermi, a scelta, dei calzini spaiati, un accendino a forma di quipu, oppure degli estratti da ‘l’incoerenza dei filosofi’ di al-ghazālī, rilegati in brossura. sono le gioie del mercoledì di mercato.

arrivo in ufficio, mi affaccio al balcone, considero per un attimo la situazione storica, poi mi chiudo in un cassetto della scrivania (nel caso aveste bisogno di me, chiedete al gatto. oppure a un bravo psichiatra).

lunedì 10 settembre 2007

settembre è il mese più crudele (t.s. eliot non ha mai avuto ferie ad agosto)

lunedì 3 settembre 2007

al corso di armonia cosmica (quest’anno lo tiene un’alborella che mi costringe ad estenuanti sedute in riva al lago) disquisivamo di cose fondamentali per l’essere umano, tipo del senso della vita, e del perché ogni volta che esco dall’ufficio per fare qualcosa, piove.

l’alborella (che quando piove non è che si bagni più del solito) sosteneva che il senso della vita potrebbe essere significativo solo se fosse un senso unico, e invece spesso è un doppio senso (fra le altre cose, come dicevo parlando a delle colture tipicamente olandesi, se il senso della vita non è il tatto, si può anche essere sgarbati, quando occorre).

io invece stavo cercando di mettermi in contatto con alcuni numi tutelari, tipo una via di mezzo fra dei lares familiae e un produttore di ombrelli (tra l’altro, quando mi piove addosso, i miei capelli passano da una riproduzione quasi fedele della capigliatura di monciccì ad una scadente imitazione dell’acconciatura del protagonista di jesus christ superstar quando esce dalla doccia. no, per dire).

comunque, su dieci telefonate, ho sempre parlato con la segreteria telefonica (che è maleducata, diciamolo, specie quando fai delle domande e lei non ti risponde), il che vuol dire che tutti i miei contatti nel pantheon di semidei et similia non sono ancora tornati dalle vacanze. oppure hanno installato il servizio ‘chi è’ di telecom.

la sera invece ho passato del tempo a cercare di aprire il portone di casa con il telecomando per l’auto. poi finalmente ho capito e ho usato la chiave. dell’auto.

inspiegabilmente non si è aperto finchè non ho usato la chiave del portone. io questi portoni che si formalizzano non li ho mai capiti

martedì 28 agosto 2007

alcune citazioni che danno un’idea dell’attuale situazione storica


sono tornato (douglas macarthur, leyte, filippine, 1944)

sono stornato (maglione in offerta, oviesse, 2004)

sono tonnato (vitello, milano, natale 2005)

sono tornado (tri-state, ellington, missouri, 1925)

sono torquato (tasso, roma, 1584)

sono torbato (talisker, scozia, 1830)


essere di nuovo in ufficio non mi rende affatto nervoso, vi sbagliate.

è che di tanto in tanto mi esercito per il concorso per la bestemmia più lunga del 2007.

cioè, ero da qualche parte nella dodicesima dimensione (le prime undici dimensioni sono: lunghezza, larghezza, profondità, tempo, brutto tempo, burocrazia, ferie, rothéneuf, edmund husserl, arancia rossa, frullatore) quando all’improvviso mi sono materializzato in ufficio, cercate di capire.

questo per dire che nel caso doveste programmare un giro nella dodicesima dimensione, lasciate perdere. nonostante quello che vi dicono, le dimensioni contano.

l’ufficio non è cambiato granchè, a parte l’installazione di una nuova no-cat zone da parte di forze militari straniere che devo far rispettare nonostante il gatto mi guardi con disprezzo.

sono anche preoccupato per la mia salute. vedo cose che non esistono: oggetti inanimati che all’improvviso si muovono, zebre in riva al lago, treni delle ferrovie dello stato in orario.

avrei bisogno di alcune settimane di ferie, in effetti.

giovedì 2 agosto 2007

il primo agosto è la festa nazionale svizzera. per festeggiare degnamente l’avvenimento, ogni svizzero che si rispetti può scegliere se andare in pellegrinaggio al praticello del grütli o cercare parcheggio qui. indovinate cos’hanno scelto tutti.

io arrivo in ufficio e trovo il gatto impegnato su una biografia di schönberg. dice che si trova molto a suo agio con il miagolio in modalità panatonale.

quindi passo la mattinata a consolare una stampante in fase depressiva (una vita sotto toner) e ad iscrivermi ad un corso di ikebana per peli di gatto, in modo da affrontare la disposizione dei peli di gatto su maglietta nera come rigenerante espressione artistica.

il pomeriggio lo passo sul balcone tirando elastici a chiunque parli switzerdütch in strada, dando la colpa al gatto in caso di rimostranze, almeno fino a quando non finisco gli elastici.

verso sera si materializza sul balcone oddone da cluny travestito da donna delle pulizie che insiste per proporre una notazione anglosassone per la pulizia delle scale maggiori.

prima che mi trascini in una discussione infinita lo colpisco con un mestolo da brodo che conservavo per l’occasione; poi me ne vado al lago a fare il bagno, e a disegnare crop circle sugli asciugamani dei turisti.



comunicazione disservizio

questo blog chiude qualche giorno* per manutenzione neuronale.

il fatto è che non ho una tenda wireless, e insomma.

sarò un po’ qui (mica posso fare sempre paperino) e un po’ lì (bruce, lì).

mi raccomando, voi nel frattempo, non cambiate universo


*mi rendo conto che il concetto di qualche giorno è estremamente aleatorio. del resto, tutto ciò che è estremamente aleatorio è una buona metafora della vita, credo.


dimenticavo. nel caso vedeste degli ufi, state calmi e non fateli arrabbiare (il call center ufi è chiuso, abbiate pazienza: c’è la segreteria telefonica, ma non è il massimo nel dare consigli). poi non dite che non vi avevo avvertito.

invece nel caso vedeste uno alto, magro e con i capelli tipo medusa, che sta cercando di smaterializzarsi simulando indifferenza, fate ciao con la manina

lunedì 30 luglio 2007

esercizi di stile

studio # 119

stonata a kreutzer: natura morta con lago, due tedeschi e una papera



questione di pochi attimi, il respiro che ti si ferma in gola, il freddo che ti avvolge come una seconda pelle.

poi niente, solo l’acqua scura del lago e le montagne intorno.

il fatto è che nessuno ti spiega come funziona l’universo.

poi va a finire che non sei capace di far succedere le cose, che fare delle scelte normali ti metta ansia, va a finire che preferisci infilarti nei tombini, che c’è meno pericolo che succeda qualcosa.

il lago ha assunto un colore insostenibile, e gli alberi delle barche ancorate suonano ritmici, scossi dal vento.

non è che sia particolarmente utile rimanere su questa terrazza, per riuscire a capire qual è il problema.

non c’è nessun problema, tutto qui.


mail to s.

quella cosa dei finali. il fatto è che la specie homo sapiens ha dei grossi problemi con le cose che finiscono. il che significa che ha dei grossi problemi con la realtà in generale, immagino

martedì 24 luglio 2007

arrivo in ufficio al mattino con un cartello appeso al collo che recita “non sono il trailer di zombie 7”.

apro la posta elettronica e ricevo un messaggio audio di due secondi che contiene solamente del fruscio sommesso.

lo faccio analizzare dai comitati di ricerca di vita intelligente extraplanetaria (detto per inciso: i comitati di ricerca di vita intelligente extraplanetaria sono nati perché la ricerca di vita intelligente sul pianeta terra andava un po’ a rilento) e viene fuori che sembra che ci fosse un messaggio nascosto che dice solamente “martedì”.

secondo il comitato per il controllo ufi crudeli potrebbe essere un messaggio sulla data della prossima fine del mondo, ma anche un messaggio sul giorno da dedicare compulsivamente all’aperitivo; comunque stiamo ancora vagliando alcune piste possibili.

in pausa pranzo cerco un supermercato che non sia stato ancora colonizzato da orde di lanzichenecchi calate per le ferie estive, fischiettando get up standa up, standa up for your rights, e riesco ad aggiudicarmi l’ultima confezione di 3 birre warsteiner in offerta, soffiandole sul filo di lana ad una coppia di heidelberg con il vecchio trucco della smaterializzazione a distanza (ad heidelberg sono razionalisti: troveranno sicuramente una spiegazione plausibile).

la sera, proprio mentre sto per infilarmi il costume per fiondarmi al lago, si scatena il solito temporale estivo delle 18.35, segno che sono autorizzato a passare alla fase avanzata del corso per esperto in predizione del futuro e rapporti con divinità irose.

verso sera mi chiudo in camera a riflettere sulle mie prospettive future e inizio a prendere a testate il muro (non crediate sia una pratica autolesionistica: semplicemente serve ad aprire il chakra della veggenza. funziona davvero. dopo le prime due testate, hai una visione in cui ti viene spiegato cosa succederà alla terza, e smetti).


già che ci siamo.

qualcuno spieghi a trenitalia che il concetto di eterno ritorno non si dovrebbe riferire al tempo di percorrenza di un treno che ti riporta a casa dopo il viaggio di andata in aereo


venerdì 20 luglio 2007

io e il mio maestro di decomposizione artistica stiamo disquisendo di massimi sistemi (ovvero: del perché solo una grossa vincita al totocalcio potrà salvarmi) quando un manipolo di operai nichilisti mette in questione le intere fondamenta del pensiero occidentale, oltre che quelle della casa, urlandoave caesar, muratori te salutant.

speravo fosse un rituale gnostico, (secondo una teoria gnostica, colpendo con adeguata forza un muro portante con una mazza per 32 volte ad intervalli regolari di 2,3 secondi provoca delle crepe nel tessuto spazio temporale e la chiamata di un ascensore astrale che ti deposita sul piano astrale preferito*) invece vanno avanti per ore.

devono aver letto il manuale sbagliato (tipo quello che sostiene che è possibile raggiungere la consapevolezza gnostica autoconvincendosi di essere un tostapane. mica funziona, lo dico per esperienza).

nel frattempo, in alcune zone sensibili del mio sistema endocrino appaiono cartelli di incitamento all’insurrezione a cura di un sedicente comitato per la liberazione dei ravioli di carne al vapore (per la serie ‘ristorante cinese vs. surgelati’, ovvero: la sanità mentale che si fa quattro salti in padella).

è solo che sono stanco, e il kit con l’almanacco del calcio 1986-87 da scaricarsi direttamente nell’ipofisi non ha dato i risultati sperati.

quindi passo il pomeriggio a disegnare prospetti informativi e a parlare con alcune piante per farle crescere sane e con i muri perpendicolari, poi torno a casa e mi chiudo in un cassetto della scrivania.



* colpire ripetutamente un muro portante con una mazza non è una strategia del tutto priva di rischi, occorre dirlo. io credo sia uno dei motivi per cui non ci sono molti gnostici in giro, per dire. ad ogni modo, sempre secondo la stessa teoria, sarebbe utile pronunciare il mantra esoterico don traìdis étom per proteggersi dagli incidenti


mercoledì 18 luglio 2007

-come ti immagini il male?

-un leviatano a tre teste, ognuna con lo stemma di trenitalia


se c’è una cosa che davvero mi trattiene dall’andare nelle centrali operative di trenitalia e coventrizzarle è sapere che, in termini pratici, nessuno noterebbe la differenza

mercoledì 11 luglio 2007

al gruppo di auto-aiuto (si tratta di un esperimento di terapia di gruppo, ci si può iscrivere se si deve pagare l’assicurazione o il bollo auto) cercavo di spiegare che, se si guardano per un tempo adeguato dei branchi di alborelle, si potrà osservare che tendono a disporsi in modo da formare la scritta scusate, ma enki aveva un impegno.

io lo dico per esperienza personale, ma inspiegabilmente nessuno era disposto a credermi. loro dicono che un fenomeno del genere sarebbe stato già osservato dagli etologi, ma io credo che il problema stia nel fatto che pochi etologi conoscono l’accadico*.

il mercoledì mattina io e il germano reale partiamo per un giro di ricognizione per il mio nuovo hobby (collezionare targhe di uri, appenzell innerhoden e schwyz) e parliamo del più e del meno, ma anche di altre operazioni più complesse.

lui nel frattempo prova a suggerirmi fra le righe che dovrei mettere ordine nella mia vita, ma io non sono capace di leggere fra le righe. tutte le volte che ci ho provato ho visto solo dello spazio bianco. tra l’altro ho promesso che se continua a rompere lo spiumo, così con il freddo che fa da queste parti, il raffreddore è il minimo che si può prendere.

nel pomeriggio ho le prove per il corso di mummificazione. mi riesce abbastanza bene, tranne quando devo rispondere al telefono. ma sto insegnando a rispondere al gatto, così mi evito il problema.

fra le altre cose, ho ricevuto alcune proposte per allenare la nazionale di corsa su sedia ergonomica, ma mi riservo di valutarle quando avrò raggiunto la sanità mentale (dovrebbe succedere intorno al 2045).


*nemmeno io conosco l’accadico, ma adesso non è questo il problema

venerdì 6 luglio 2007

narcolessia, tutte le feste si porta via


secondo alcune teorie quantistiche l’universo è pieno di pieghe spazio-temporali che lo rendono ontologicamente inconoscibile per l’essere umano. ecco perché alcuni sostenitori di queste scuole di pensiero stanno studiando un procedimento euristico che preveda la possibilità di progettare un ferro da stiro astrale.

io valuto l’ipotesi di una pasta al pestonno* quando un pensiero mi trattiene: la sera prima un commando di piatti sporchi ha tentato di soffocarmi nel sonno, ma non sapevano che per precauzione tengo del detersivo sotto il cuscino; quindi organizzo un dibattito sulla banalità del male (al quale partecipano, oltre a me, un filosofo di göttingen, un forno ventilato ed una pizza surgelata) prima di svenire definitivamente sul tappeto.


msn


eddie scrive:

ciao tesoro (dopo cinque anni ho rivisto diego f.**)

[xxx] scrive:

(l'hai visto in sogno?)

eddie scrive:

(no, dal vivo. aveva una cravatta rosa)

[xxx] scrive:

(oddio)

[xxx] scrive:

come è successo?

eddie scrive:

non lo so, l'avrà comprata, suppongo

[xxx] scrive:

pirla


* immagino di non doverlo spiegare, eh.

**è un nome di fantasia, tipo frodo baggins, o antonello cuccureddu

martedì 3 luglio 2007

piove.

fa freddo.

ho provato ad avvertire il call center clima che dovrebbe essere luglio, ma mi risponde una segreteria telefonica in norvegese, il che è abbastanza sospetto.

io passo le serate nell’ombra in camera a cercare di sorprendere gli insidiosi spigoli (devo aver già spiegato da qualche parte che gli insidiosi spigoli sono una specie aliena che ama i posti scuri e tranquilli; hanno la tendenza a materializzarsi in stanze buie, ma, essendo fotofobici, scompaiono non appena uno accende la luce.

se una sera stavate andando a letto a piedi scalzi dopo aver spento la luce e pensate di aver sbattuto il mignolo del piede contro il letto quando invece è ovvio che il letto non poteva essere lì, è molto probabile che abbiate avuto un incontro ravvicinato con un appartenente alla specie degli insidiosi spigoli).

sto anche valutando l’opportunità di aderire ad una setta millenarista che sostiene si stia avvicinando rapidamente la fine dei tempi, ma visto che stiamo pareggiando, sono previsti due tempi supplementari.


ultim’ora

trovate le prove di una contatto fra l'azienda farmaceutica roche e il compositore argentino astor piazzolla. in un archivio di buonos aires è stata reperita una delle ultime registrazioni del maestro che lavorava ad una album che avrebbe dovuto intitolarsi lexotango

martedì 26 giugno 2007

al call center ufi siamo un po’ indietro con il lavoro. sembra strano, ma una delle richieste che riceviamo più spesso è sapere come comportarsi con gli ufi di passaggio (il fatto è che ci sono ufi crudeli, ma a volte capita di incontrare anche ufi ben educati, e non è carino essere scortesi) quando chiedono con quale specie terrestre sia meglio comunicare.

voglio dire, se uno deve rivendicare un pianeta, o lasciare un messaggio fondamentale per il cosmo, dovrà pur sapere a chi dirlo*.

questa richiesta ha innescato una disquisizione su quale sia la specie più evoluta del pianeta**

cioè, gli esseri umani sostengono di essere la specie più intelligente del pianeta.

è comprensibile, dato che hanno deciso loro come si misura l’intelligenza e chi debba farlo (sempre loro, direi).

fonti ben informate, invece, sarebbero pronte a fornire le prove che gli esseri umani si sbagliano (non sarebbe la prima volta, in effetti), se solo ne vedessero la necessità.

per dire tutta la verità, una delle specie più evolute del pianeta sono i lemming.

è facile da dimostrare: i lemming non hanno mai manifestato interesse per la nascita di un mercato azionario, e nessun lemming è mai stato agente di borsa, per dire (ci sono animali che giocano in borsa, in effetti, tipo i canguri, ma smettono non appena diventano grandi).


la sera tardi provo a convincere un computer (nella fattispecie il mio) che sarebbe il caso di sopprimere alcuni virus che impediscono la navigazione in internet, anche se il pc non collabora (temo lo faccia per solidarietà di casta).

quindi mi limito a considerare l’ipotesi di una formattazione a basso livello con un software di alta qualità (un grosso bastone nodoso) e suonare la chitarra nei tempi morti, almeno fino a quando quelli di amnesty international non mi faranno smettere per via di una stupida clausola contenuta nella convenzione di ginevra.



* il problema di base è che il pianeta terra non è tecnologicamente all’avanguardia, e ancora non ha una segreteria telefonica. se dobbiamo trovare una cosa positiva in tutto questo, è che almeno ci evitiamo il telemarketing.

** in realtà alla disquisizione non ha partecipato il gatto, che era più interessato ad una mousse al salmone. al call center ufi crediamo tutti che questo sia un punto a favore della superiorità evolutiva del gatto rispetto agli esseri umani


giovedì 21 giugno 2007

il fatto che il mercoledì mattina io abbia un’espressione adatta per fare la controfigura di max schreck e stia vagando per l’ufficio cercando di non fare troppo rumore, non dovrebbe trarvi in inganno.

secondo alcune tribù del mali, il magnifico mbori, una divinità che potremmo paragonare a un demiurgo, crea l’universo ogni mattina*, diciamo verso le sette; tranne il mercoledì, che dorme fino a tardi.

a dispetto del nome, il magnifico mbori non è così felice di alzarsi tutte le mattine per creare il mondo, quindi bisogna ingraziarselo evitando rumori molesti il mercoledì mattina, onde evitare che si svegli troppo presto e crei il mondo da incazzato. quindi cercate di non fare troppo casino, ok?


verso le 16 mi si presenta in ufficio gerberto d’aurillac travestito da don vito corleone con un estratto mappa del 1952, sostenendo ci sia un errore di trascrizione su alcuni numeri arabi.

non me la sento di contraddirlo, così intavolo una conversazione sull’esistenza degli universali e su quella degli universali economici.

più tardi, il comitato di accoglienza di divinità dedite all’alcolismo** mi invita ad alcune celebrazioni per l’arrivo dell’estate ma mi trovo costretto a declinare l’offerta (offerta, offertae, offertae, ecc.) perché il mercoledì ho già l’impegno per il corso di smaterializzazione consapevole, e soprattutto perché fa caldo, ma piove da due settimane, cazzo.

arrivo a casa, metto sullo stereo la sinfonia n. 3 di josef karnenskij (la caspica) nella partitura per archi, volte e storditore elettrico, e mi infilo sotto il divano.

(nel caso riesca a smaterializzarmi entro breve, vi sono comunque vicino. vi sosterrei anche con il mio vincastro***, se solo ricordassi dove l’ho lasciato)


* da cui il detto “non tutti i mali vengono per nuocere”

** l’alcolismo rituale è più diffuso di quanto immaginiate

*** fonti anonime sostengono che il vincastro sia lo strumento preferito degli ispettori di polizia


ultim’ora

pare che la cittadina di eboli (sa) abbia in progetto un gemellaggio con la divisione amministrativa di ivory, francia (dipartimento del jura). lo slogan dell’operazione sarà “eboli and ivory living in perfect harmony”

martedì 19 giugno 2007

info point


uno si assicura contro il furto dell’auto nuova perché dopo che lo ha derubato la compagnia di assicurazione, statisticamente, c’è meno probabilità che lo derubi qualcun altro

venerdì 15 giugno 2007

going to your funeral part ii (eels)


- la coppa delle coppe

- l’inno della ddr

- boris eltsin

- il passaggio indietro al portiere

- le macchine per scrivere

- il csoa luxemburg

- le 500 lire di carta

- praga in cecoslovacchia

- la tv in bianco e nero

- il telefono a gettoni

- lo zaire

- la tuta da ginnastica blu con le striscie bianche su maniche e pantaloni

- lambrate operaia football club

- lo spectrum 48k

- i buddha di bamiyan

- toledo 1991™



martedì 12 giugno 2007

msn


xx scrive:

sono a pezzi...

eddie scrive:

ufi. prova con la colla vinilica

xx scrive:

sei stupido

eddie scrive:

no. si dice ‘diversamente abile’

xx scrive:

no no sei proprio stupido

eddie scrive:

ufi

xx scrive:

come si chiama lo spruzzino?

eddie scrive:

eh, adesso mi chiedi troppo

eddie scrive:

una roba tipo sanagol, benagol, eurogol

xx scrive:

forse benagol...

eddie scrive:

beh, anche eurogol era molto carino. tipo per il mal di gola di coppa

mercoledì 6 giugno 2007

pare che una delle ordalie più comuni, nel medio evo, fosse legata al fatto di trovare parcheggio, qui, nel giorno di mercato. io non sarei mai sopravvissuto.

passo la mattinata in ufficio a meditare possibili cambi di impiego, valutando l’impatto di una laurea in filosofia sul mercato del lavoro, e orientandomi indicativamente verso l’uomo-semaforo, l’allevatore di lombrichi mediterranei o il mediatore cromatico (purtroppo però il mediatore cromatico è una figura che sta perdendo irrimediabilmente potere contrattuale per venire sostituito da "phantom", un tool di analisi per un particolare spettro di mercato; quindi potrei spostare il target verso il comico ambulante, maestro di strada e di battute, come i tennisti del percorso atp, e gli autisti del percorso atm).

nel pomeriggio cerco di convincere un monitor a visualizzare correttamente programmi grafici (risate di schermo in sottofondo) in modo che io possa finire un’interessantissima sezione di travi a vista prima di dedicarmi al recupero di segnali provenienti da società aliene utili alla sopravvivenza del pianeta (per esempio, pare che su pianeti più avanzati adottino stili comportamentali più adatti allo sviluppo. per dire, su alnilak un weekend dura 4 giorni).

verso sera infilo il mio costume da betamax e passeggio in riva al lago declamando egloghe in esametri ai cavedani di passaggio, e organizzando cori alpini con alcuni nani da giardino.



disclaimer

il fatto che io abbia scomodato buona parte di tutte le divinità dell’universo con frasi poco amichevoli quando mi hanno comunicato che l’assicurazione auto costa più del doppio del valore reale dell’auto stessa, non ha a che fare con gli sconvolgimenti climatici a cui stiamo assistendo.

ad esempio, la pioggia di rane azzurre in congo pare sia da ascriversi ad una commissione ricevuta dal beato angelico

mercoledì 30 maggio 2007

tenere le riunioni del call center ufi occupando abusivamente un circolo velico durante la proiezione dell’america’s cup è un’ottima soluzione per passare indisturbati, visto che la metà degli invitati ufficiali ne approfitteranno per parlare della lunghezza delle loro barche (non sono più alle medie, del resto) e l’altra metà starà dormendo dopo aver finito la grappa.


ad ogni modo, ecco un test che vi fornirà il vostro grado di adattabilità ad un circolo velico, o, in alternativa, un buono omaggio per visitare gli studi di la 7 (tra l’altro quelli di la sette devono avere qualche problema di concordanza con gli articoli. voglio dire: avrei capito il sette, o al massimo le sette, tipo per le trasmissioni a sfondo religioso; o anche le sette e mezza, tipo per l’orario dell’inizio delle trasmissioni; ma insomma, dire la sette sembra di sentire parlare uno svizzero tedesco) durante l’america’s cup.


l’orzata è

a. l’avvicinamento della prua della barca alla direzione del vento

b. l’avvicinamento della poppa della barca alla direzione del vento

c. una bevanda dissetante che si concede contemporaneamente tutto l’equipaggio durante la navigazione al segnale del timoniere


issare il genoa significa:

a. alzare una vela

b. appendere ad un albero il testimone di genoa affinchè la smetta di svegliarti la domenica mattina

c. aiutare, con mezzi loschi, la promozione del genoa in serie a


il termine “dritta” sta per:

a. la destra della nave

b. un campo di regata senza curve

c. una donna molto furba che consiglia la conduzione tattica del match


un prodiere è:

a. un addetto alle vele

b.il motivatore dell’equipaggio, uso a gridare “avanti miei prodi”

c. un sostenitore del governo di centrosinistra in carica


la strambata è:

a. la manovra utilizzata per cambiare la direzione della barca rispetto al vento

b. nel gioco del lotto, sostantivo che indica il doppio ambo

c. azione estemporanea, insolita, volta a provocare stupore nell’avversario


il miglio marino corrisponde a:

a. 1853,18 metri

b. 1609,344 metri

c. un cereale che cresce nelle vicinanze delle coste marittime


il termine “tangone” sta per:

a. asta usata nelle barche a vela per manovrare più facilmente le vele di prua

b. donne particolarmente alte portate a bordo per osservare la barca avversaria con più agio

c. ballo di origine argentina, eseguito con un bandoneon particolarmente grande


la scotta è:

a. una corda che consente di manovrare una vela

b. uno strumento che a causa del calore che emana va manovrato con delle presine (almeno così dice e.l.e.n.a.)

c. una pasta lasciata troppo in cottura


risposte:

- maggioranza di risposte c: abbiamo delle cose in comune (io ho lasciato una penna all’ufficio anagrafe, ad esempio)

- maggioranza di risposte b: ah, se solo vi applicaste di più (sareste probabilmente un adesivo)

- maggioranza di risposte a: siete il cugino di bertarelli. il che significa che dovreste pagare da bere, per lo meno.


lunedì 28 maggio 2007

piove, che una divinità particolarmente isterica la manda. la terra aveva bisogno di acqua, dicono. il supermercato è pieno, rispondo, poteva mica prenderla lì?

ad ogni modo oggi il cielo ha assunto una tonalità decisamente insostenibile, il gatto è virtualmente indistinguibile dal tappetino del bagno e io sono in ufficio mentre l’universo intero trasmette la gioia di vivere che ti aspetti di trovare in un film di kaurismaki.

sulle scale incontro la reincarnazione di madame blavatsky travestita da donna delle pulizie che mi sussurra “eh, meno male che piove”. io sorrido e le lancio la maledizione della sacra scuola di okuto*: tu credi di stare bene ma dopo 3 giorni le tue azioni in borsa crollano del 92%, di conseguenza non riesci più a trovare l’accendino o le chiavi della macchina (e comunque è una punizione menu crudele di costringere uno a vedere tutte le partite dell’arminia bielefeld).

torno in ufficio, mi infilo nella fotocopiatrice e passo il pomeriggio meditando di diventare medico, così poi mi prescrivo le ricette da solo, tipo il risotto ai funghi.


*disponibile sul manuale “l’angolo okuto” ed. theoria


affinità/divergenze fra il compagno libraio e me, dal conseguimento della maggiore età


io: non so, i film tratti dai libri non mi convincono

cl: beh, io adoro virginia woolf: hai mai visto orlando?

io: no, mai stato in florida

cl: sei un cretino

martedì 22 maggio 2007

prima di cercare la pagliuzza nell’occhio del tuo vicino, guarda se non l’hai lasciata nel lavandino


il mio oroscopo cinese dice che posso vivere soltanto nel disordine.

credo intenda quello mentale.

fra le altre cose finalmente fa caldo, e io ho un mal di gola da primato mondiale, segno che alcune parti del mio fisico, probabilmente di stampo anarco-insurrezionalista, hanno deciso di ignorare del tutto i normali rapporti logici di causa-effetto.

nel frattempo io e il gatto stiamo litigando sulla questione della sostanza del reale: io sostengo che se non lo guardo, lui non esiste (ipotesi di berkeley) lui sostiene che se io non lo guardo, lui può tranquillamente saltare sulla scrivania (ipotesi del gatto) e non riusciamo a metterci d’accordo, almeno fino a quando non lo scaravento sul balcone.

il fatto è che è arrabbiato con me da quando mi stava battendo a scacchi e io, del tutto inavvertitamente, sia chiaro, ho staccato la corrente al pc.

adesso gioco contro il computer settato al livello “bambino di tre anni con gravi disturbi dell’apprendimento”, e riesco a vincere abbastanza facilmente. il più delle volte barando.

la sera, il mio maestro di mistica universale sostiene che il problema del mal di gola va affrontato da un punto di vista olistico, che consideri l'universo e l'infiammazione della laringe come parte di un unico processo. sostiene anche che la birra calmi l'infiammazione, se è solo per quello.

giovedì 17 maggio 2007

arrivo in ufficio mentre un coro di nani da giardino sta cantando vamos a la playa dei righeira, e l’universo intero sembra essersi dimenticato che è mercoledì.

secondo alcune culture amerinde, il mercoledì è un errore nel tessuto razionale dell’universo, creato per errore da un demiurgo poco esperto (il solito problema delle divinità assunte a progetto).

infatti all’improvviso fastweb esplode.

il tecnico (?) spiega che c’è un disservizio nella nostra zona (ma davvero?) dovuto a un sovraffollamento di banda (troppi ottoni, credo) e che il tempo di ripristino potrebbe essere variabile, con possibili piovaschi nel pomeriggio.

fortunatamente in pausa pranzo ho la possibilità di installare la scheda video sul redivivo pc di casa. solo che ogni volta che tento di aprire una pagina di explorer o installare la scheda video si aprono alternativamente due alert box che dicono:


- 0xad000130 ha fatto riferimento a 0x1fad31000. la memoria non poteva essere “written” fare click per terminare l’applicazione;

- 0xas1100120 ha fatto riferimento a 0x3sa11010. la memoria non poteva essere “read” fare click per terminare l’applicazione.


deve essere la giornata della memoria. io pensavo fosse a gennaio.


torno in ufficio e fastweb non dà segni di vita per tutto il pomeriggio. il call center nemmeno. le divinità chiamate in causa fanno sapere che sono fuori per il ponte dell’ascensione (una festività svizzera che commemora la prima scalata del monte brè) e non torneranno prima del weekend.

io arrivo a casa e mi infilo nel primo tombino utile.


giovedì 10 maggio 2007

alcuni messaggi lasciati dal pc di casa mentre stavo installando il sistema operativo ed altri programmi inutili (tipo i driver del modem adsl, o avg free), dopo che un’anima pia l’aveva formattato.


- questa cosa non la puoi fare

- neppure questa

- decido io cosa puoi e cosa non puoi fare. ci sono problemi?

- errore fatale. il computer verrà riavviato entro 60 secondi perché il sistema nt ti odia

- rpc (remote procedure call) non si è presentato al lavoro per motivi di famiglia. segue giustifica

- gli spiriti elettronici sono molto arrabbiati con te (con musica ancestrale di sottofondo)

- errore fatale. il computer verrà riavviato entro 60 secondi perché deve andare urgentemente al bagno

- fai clic per la risoluzione dei problemi (ad libitum)

- tu non puoi passare (emettendo un fascio di luce accecante)

- la periferica di archiviazione di massa potrebbe andare molto più veloce di così. quindi la blocco del tutto

- errore fatale. hai cercato di installare xp

- la periferica non viene riconosciuta perché ha dei baffi finti

- fai una cortesia, lascia perdere


ci voleva un esorcista, mica un tecnico.

lunedì 7 maggio 2007

ma la notizia più interessante del panorama sportivo di domenica è sicuramente:


stupido computer batte eddie 3-0


voglio dire, fatevi i vostri calcoli*.


* disclaimer: è un invito all’uso del pensiero deduttivo, non un augurio di passare alcuni giorni in urologia.

nel caso voleste un ulteriore indizio di come ho passato questo rilassante weekend, sappiate che non ho affatto esaurito il bonus di bestemmie fino al 2008, mi sono limitato a questionare sulla vita sessuale di una nota popstar americana

venerdì 4 maggio 2007

ultim’ora

giacomo capogna, dapprima creativo per alcune agenzie di pubblicità italiane (è stato, tra le altre cose, ideatore delle campagne balla con l’upim, insert coin e tu menti sapendo di mentine), poi docente di marketing virale alla libera università di tesserete (ch), ha recentemente dato alle stampe il suo primo libro, dal suggestivo titolo “non copy, per favore” (ed. lupetti) in cui sostiene una teoria hegeliana applicata all’advertising composta da tesi (analizzare il prodotto), antitesi (trovarne i principali difetti) e sintesi (asserire il contrario).

venerdì 27 aprile 2007

sono tornato. il che non depone a mio favore, suppongo.

da quando sono rientrato in ufficio succedono cose strane: il plotter si orienta 5 volte al giorno verso la mecca (il complotter islamico), il router presenta alcune difficoltà in attacco, manifesta velleità artistiche situazioniste e nomi multipli di accesso (router blissett), la composizione molecolare della scrivania si modifica fino ad inglobare elementi che prima stavano in superficie.

ho ingaggiato un team di indio mapuche esperti in brevi pratiche sciamaniche (nei periodi invernali, con il freddo, occorrono pratiche sciamaniche lunghe, mentre per le collezioni primavera-estate possono andare anche le pratiche sciamaniche corte) e il responso è che pare che gli spiriti del sonno siano dei miei fans.

questo provoca alcuni inconvenienti tipo narcolessia, interferenze all’area di wernicke, frequenti stati ipnagogici, tendenza al pensiero circolare (tipico del sonno vigile) e improvvise voglie di tegolino dell’87.

il fatto che due giorni fa io stessi a 1.583 km da qui, non aiuta granchè.

il fatto che domani sarò a 1.091 km da qui, invece, un po’ aiuta.

ma poi torno. il che non depone a mio favore, suppongo.

venerdì 20 aprile 2007

diario del capitano, data stellare: vedere sul tappo della confezione


stavo disquisendo con una pianta a proposito del processo ermeneutico in bultmann, ma il mio interlocutore mi surclassava sul piano dialettico (non per niente l'ideale di un certo tipo di filosofia antica era il raggiungimento dell'atarassia, praticamente uno stile di vita uguale a quello delle piante, ma con meno clorofilla).

il problema è nato quando con il gatto si parlava di organizzare il campionato mondiale di bestemmia creativa, anche se, secondo una scuola di pensiero rigorosamente panteista, la bestemmia è tecnicamente impossibile (eppure il mio maestro di mistica sostiene che se esistesse una divinità onnipotente, dovrebbe poter bestemmiare, se vuole. questo getterebbe nuova luce su alcune dispute nate in ambiente accademico, purtroppo il mio maestro di mistica è un cavedano, ed ha alcune difficoltà logistiche nel trasmettere il risultato dei suoi studi).

io passo il pomeriggio in ufficio a cercare di convincere la fotocopiatrice ad aiutarmi nella mia nuova mission aziendale (deforestare l’austria, o, in alternativa, una qualunque regione boschiva di lingua germanica) e tirare graffette ai turisti dal balcone, poi arrivo a casa e mi chiudo nell’armadio a riflettere sul senso della vita, e di altre parti del corpo.


sms

xx: stavo pensando di organizzare un giro in macchina

io: io sono disponibile. a meno che non ci sia gente altolocata o una tenda rossa, allora sarei disponobile

xx: cretino

lunedì 16 aprile 2007

che fosse una splendida giornata lo si intuiva già al mattino presto, quando il mio cervello si era attivato in versione moviola e tutto il mondo sembrava un brano di successo di alvin and the chipmunks.

al mattino io e il gatto cerchiamo di organizzare i campionati mondiali di velocità per sedia ergonomica da ufficio ma abbiamo qualche difficoltà nel reperire impianti con piste in marmo, e un problemino con gli sponsor contattati telefonicamente.

tutto procede senza grossi traumi fino alle 14.32 il router fastweb decide di impazzire (voglio dire, mettetevi voi, nei panni di un router fastweb, poi ne parliamo).

il servizio tecnico di fastweb è organizzato secondo precisi standard di mercato: un call center con una voce registrata che dice “attendere prego” per gli autoctoni e “hold on please” per gli stranieri. a quel punto gli esperti del commerciale devono aver deciso che poteva bastare.

verso sera riesco a parlare con una cugina di uno che una volta faceva servizio tecnico per fastweb, che mi spiega che il guasto è dovuto a un nefasto allineamento di pianeti ma è temporaneo. interrogata sulla quantità del temporaneo comincia con un’introduzione sulle ere geologiche.

provo a farle capire che la risposta è decisamente sbagliata, ma lei prima chiede la verifica del notaio (che era anche una delle le armi segrete di daitarn ii, prima dell’upgrade) e poi interrompe la comunicazione.

verso sera vengo contattato da un’equipe di ricercatori che sta cercando di scoprire come comunicare con gli ufi per scambiare informazioni vitali: il significato segreto dell’universo in cambio della ricetta di un buon pesto alla genovese. io dovevo venire ascoltato come persona informata sui fatti (praticamente, un operatore del sert), ma avevo il corso di ikebana per neuroni e non sono potuto andare.



ultim’ora

dopo l’ultimo gran premio di formula 1 pare che gli stati uniti vogliano invadere il bahrain perché secondo i servizi segreti sono state rinvenute prove certe della presenza di armi di distruzione di massa

martedì 10 aprile 2007

è risotto, come aveva detto, alleluia

sto seguendo un pullman ungherese che per non rischiare di farsi intercettare dai poliziotti svizzeri procede a circa 15 km/h sulla cantonale, per un tempo di percorrenza record tipo magliaso-fornasette in 54 minuti netti.

mi metto tranquillo e infilo nello stereo miles gloriosus davis.

appena passata la dogana toledo 1991™ decide che ne ha avuto abbastanza e comincia a dare segni di impazienza ed emana un odore tipico da arrosto della nonna accompagnato da deliziosi movimenti sussultori ondulatori, ma fuori sincrono con miles davis. però poi alla fine non esplode, ed è già un risultato positivo.

a casa, un team di esperti del cicap sta cercando di capire come è potuta avvenire la sparizione del telecomando: alcuni sostengono sia finito in alcune pieghe spazio-temporali generate dal tappeto, altri propendono per la resurrezione della plastica. arrivo a casa con addosso un odore di incenso (fragranza olio fuso pirelli del ’95) e metto fine alla disputa facendo riapparire il telecomando in un cassettino del frigo.

il mattino dopo arrivo in ufficio, accendo archicad e a fine mattinata ho già esaurito bonus di bestemmie per il 2007.


alcune cose che ho scoperto solo oggi

- i concessionari di auto hanno degli orari di chiusura

- esistono agriturismi che ti portano a fare trekking con i lama (inteso come animale e non come sindacalista)

- è iniziata la nuova stagione di o.c. (oh, no)

giovedì 5 aprile 2007

c‘è un tempo per ogni cosa (ecclesiaste 3,1): quando piove bisognerebbe dormire; del resto, con il sole non bisognerebbe andare in ufficio, ne consegue che il tempo per l’ufficio dovrebbe essere variabile. diciamo dalle due alle tre ore a settimana.

al mattino vengo contattato da un’equipe di scienziati che vorrebbe studiare la teoria del caos a partire dalla mia stanza, poi però al pomeriggio, dopo un sopralluogo, mi spiegano che devono rinunciare perché volevano cominciare con qualcosa di meno complesso.

per il principio di sincronicità*, in pausa pranzo incontro bernardo silvestre al supermercato, che mi tiene ore a lamentarsi sul concetto del caos della materia, fino a quando non lo investo con il carrello della spesa (bernardo silvestre è autore di un’opera allegorica di stampo neoplatonico in due libri dedicata al fratello pino, inventore del bagnoschiuma).

nel pomeriggio stacco il cavo di connessione neuronale e mi metto a contare le telefonate intelligenti che ricevo in ufficio (voglio dire, finora nessuna, ma nel caso sono pronto).


*è un termine coniato da c.g. jung per indicare coincidenze significative, un concetto mai del tutto recepito da trenitalia.


giovedì 29 marzo 2007

da giovane volevo cambiare il mondo ma poi non sono riuscito perché ho perso lo scontrino


mi hanno rapito gli ufi.

cioè, loro cercavano di capire perché gli esseri umani credono di governare la terra (quando è evidente che sono altre specie a farlo) e io avevo voglia di fare un giro, così ci siamo accordati per un co.co.pro di due settimane, anche perché poi uno pensa che in assenza di gravità non succeda mai niente di serio.

solo che poi me ne sono andato subito perché:

a. problemi urgenti richiedevano la mia presenza qui

b. gli ufi non avevano l’adsl

c. non c’è stato verso di trovare un quarto per la scopa d’assi

nel frattempo il gatto ha deciso che per un po’ non viene più da queste parti perché quando ci vediamo litighiamo sempre sul problema della finitezza o meno dell’universo (cioè, il problema si può riassumere in questi termini: esiste sul piano della realtà fenomenica qualcosa di infinito? e se l’universo fosse infinito, come si fa a verificarlo? d’altra parte, ammettendo che l’universo sia finito, quando si arriva alla fine dell’universo e si trova, diciamo, il muro dell’universo, cosa c’è dall’altra parte? la mia posizione è che l’universo sia finito e contemporaneamente infinito, a seconda da dove lo si guardi. ad esempio se sei inseguito dai creditori l’universo è sicuramente finito, ma se stai cercando di visitare tutti i posti interessanti dell’universo, allora è sicuramente infinito. questa teoria scettica non concorda con la tesi del prof. granisberg che sostiene di poter provare la finitezza dell’universo nel libro “l’universo è sicuramente finito: ho guardato in frigo e non ce n’è più”).

fra le altre cose fa freddo, ma forse sta arrivando la primavera, come dimostra una serie di eventi tipici della bella stagione, tipo che ho dovuto respingere un attacco di formiche a colpi di graffette, al mercato si vedono gli svizzeri al pascolo, e un coro di passeri sulla ringhiera del balcone sta cinguettando stayin’ alive.

io ho sonno, nel caso non si fosse capito.

mercoledì 28 marzo 2007

scusate, non ho tempo di scrivere perché devo di nuovo salvare l’universo

(non è che ci voglia molto a salvare l’universo, è una questione di minuti; ci vuole molto a capire se è il caso di farlo)

mercoledì 21 marzo 2007


sia messo a verbale che l’universo non collabora



msn

xx: no, devo assolutamente dare quei due esami

io: bah, secondo me non c’è fretta per entrare nel magico mondo della disoccupazione

xx: sì, ma io voglio laurearmi in corso

io: quindi vai a studiare ad ajaccio?

xx: sei un cretino

venerdì 16 marzo 2007

non ho tempo.

secondo una teoria che fa capo a scuole di pensiero relativiste, secondo le quali l’essere umano è inscindibile dal suo rapporto con la temporaneità e la percezione di essa, chi non ha tempo ha una buona probabilità di essere morto. io, comunque, non azzarderei una percentuale.

il mio cervello trasmette le repliche di george e mildred (ho i neuroni fuori sincrono) mentre converso amabilmente con un tanuki che aderisce al buddhismo theravada (molto simile a quello gigavada, ma con più spazio) che si lamenta del mercato immobiliare italiano.

non che abbia tutti i torti, voglio dire, gli affitti sono insostenibili e un tanuki che volesse convivere con una fidanzata in una casa di proprietà si troverebbe invischiato in un mutuo fino al 2076. come dire, due cuori e una caparra (tra le altre cose, dalle informazioni che ho ricavato da alcuni miei informatori impiegati di banca ho realizzato che l’unico mutuo a cui potrei aspirare io in questo momento sarebbe il mutuo soccorso).

nel pomeriggio riesco appena in tempo a fuggire da un commando di membri del pathet lao che mi vogliono rifilare degli involtini primavera perché sostengono siano di stagione, quando mi informano che devo scrivere una bozza di relazione statica (una relazione che non si evolve neanche a pagarla) entro sera; fortunatamente sono giorni difficili anche per gli ufi, due settimane fa sono atterrati in mezzo ad una svendita di un centro commerciale e non hanno retto allo stress, quindi credo che per qualche tempo la rete di controllo ufi passerà a defcon 1.

alla fine arrivo a casa e mi chiudo nella lavatrice.

tutto quello che vorrei io sarebbe stare in ferie pagate non solo fino alla fine dei tempi, ma anche fino alla fine dei tempi supplementari.


lunedì 12 marzo 2007

nel pomeriggio di sabato avevo intenzione di disquisire con un lemming sull’inevitabilità della metafisica, ma giusto prima di elaborare dei concetti base mi sono addormentato.

non si dica che non prenda posizione in questioni fondamentali per l’acquisizione di una visione del mondo: dormire è una presa di posizione. tendenzialmente orizzontale.

questo spiega solo parzialmente perché stamattina, in evidente stato ipnagogico, seguivo senza protestare una mercedes targata nidwaldo guidata da uno svizzero in lizza per il premio “fernando redondo 2007” destinato all’autista che riesce a inserire meno volte in un anno marce superiori alla seconda

nel frattempo, i focolai di rivolta localizzati in aree cervicali stanno lentamente ritornando alla normalità.

che fosse una questione di tempo lo sosteneva anche un medium che ho consultato un paio di anni fa, capace di contattare entità paranormali in grado di spiegare perché i muscoli del mio collo abbiano tendenze separatiste; questo perché, come dice il generale marshall, il medium è il massaggio (la saggezza popolare ha da sempre riconosciuto ai medium una capacità esoterica in grado di spiegare l’apparenza fenomenica, e per la loro diversità essi erano temuti, ma anche isolati dalla comunità dileggiati e odiati per il dono che possedevano. ecco perché, ancora oggi, mostrare il medium ha un significato offensivo).


mercoledì 7 marzo 2007

piove.

cascate di acqua colano dai tetti delle bancarelle e si infilano nel collo dei turisti senza ombrello, ed è senza dubbio l’unica soddisfazione della mattinata.

la mia camera sembra la ricostruzione di dien bien phu nel ‘54. questo immagino possa innervosire alcune frange ortodosse della società civile, però ho ricevuto una lettera di plauso da hanoi*.

io passo la mattinata in ufficio a cercare dei documenti che da un cassetto si sono trasferiti in una dimensione non raggiungibile da questo universo (un team di scienziati ha infatti stabilito che i campi spazio-temporali sono inevitabilmente distorti in presenza di a. scrivania da ufficio; b. sedili di toledo 1991™; c. tasche; d. cassetti di qualsiasi forma e dimensione. sono state escluse dalla ricerca le borse da donna, che usufruiscono di una legislazione fisica del tutto autonoma) e ad esercitarmi per i mondiali di risposta creativa al telefono. tra l’altro dovrei essere in semifinale contro un ragioniere di oslo.

poi provo a telefonare a un’agenzia di comunicazione per recitare in una pubblicità del fenobarbital (versione ‘dopo la cura’) ma mi spiegano che avevano in mente qualcosa di meno credibile.

verso sera torno a casa, metto sullo stereo il concerto f-16 per archi e motore a reazione, e mi chiudo nell’armadio.


*il commento adatto sarebbe “hanoi non interessa”, ma mi vergognavo a scriverlo


sms

io: ci vediamo verso le 21?

xx: facciamo 21.45, alle 21 sono ancora a casa di dio

io: salutamelo. viene anche lui stasera?

xx: sei un cretino

venerdì 2 marzo 2007

poi, in una taverna di asgaard (per intenderci, quella con la mobilia in materiale resistente alle colluttazioni fra divinità particolarmente irascibili, e il cartello “attenti al luppolo” appeso sopra il bancone) ci si ritrova per fare il punto della situazione (viene più difficile in mancanza di zanzare, ma va bene uguale).


- ho un po’ di mobilità in più e molti euri in meno (ora il detto popolare ‘fare i conti senza l'osteopata’ acquista un significato), gli gnomi hanno lasciato perdere il collo per concentrarsi sulla schiena e temo dovrò appaltare il servizio di controllo ufi, per qualche giorno.

- il maestro del corso di smaterializzazione dice che non proseguirà con le lezioni finchè non paghiamo l’intera somma del corso (il che è ingiusto, secondo me: uno cosa si smaterializza a fare se non per evitare i creditori?)

- con il gruppo di auto-aiuto (il counseling filosofico non individuale svolto mentre si guida sulle statali) siamo quasi pronti per la pubblicazione del saggio sulle differenze fra panta rei e panta collant.


alla fine della riunione ci aggiorniamo, come un software microsoft qualsiasi, e torniamo verso casa.

fra le altre cose, ho di nuovo i capelli corti. se vedete uno con i capelli corti che prova a smaterializzarsi, fate ciao con la manina.


haiku nippo-ticinesi

sibila il föhn

sotto il malcantone

sogno d’estate

martedì 27 febbraio 2007

mi sveglio e ho una mobilità articolare del collo che ricorda da vicino quella di big jim, sepolto in una colata di cemento.

devo essere stato aggredito nel sonno da degli gnomi* al soldo di alcuni semidei in prova ancora molto arrabbiati per una bruciante sconfitta a calcetto** (alcuni semidei sanno essere molto vendicativi, ma nella trance agonistica, uno mica ci fa caso).

ciò comporta anche che al minimo movimento io senta gemere muscoli cervicali di cui fino a ieri ignoravo l'esistenza, e questa, dal punto di vista olistico, è comunque una buona presa di coscienza (non si dovrebbe avere consapevolezza delle cose solo in fase di emergenza, ecco una buona cosa da tenere a mente).

insomma, ho telefonato ad un ghiro pratico di queste cose, e ci siamo accordati per un incontro al limitare del bosco (lui dovrebbe zampettare qua e là, e convincere i muscoli del collo che non è il caso di fare tutto questo casino per avere un po’ di attenzione).

la sera metto sullo stereo la suite di pavel janiseck per violoncello, stendipanni e vento da nord e mi esercito nell’imitazione di thoutmosis iii dopo la tumulazione.


*qualcuno sosterrà che non ho prove del fatto che gli gnomi mi abbiano aggredito durante il sonno, e dirà che credo a molte cose strane. però, voglio dire, milioni di persone credono che vedere delle immagini riprese da differenti telecamere e viste in una scatola mentre si sta seduti sul divano sia sinonimo di vedere la realtà così come accade, e io non posso credere agli gnomi? andiamo, siete ingiusti nei miei confronti.

e comunque gli gnomi in genere sono molto furbi.

**detto anche 'calcio balilla' o 'biliardino', da non confondere con il calcio a cinque


ultim’ora

prossima apertura a milano di una nuova rivoluzionaria catena di abbigliamento outlet: prezzi imbattibili per prodotti di marca, grazie all’importazione dei capi di vestiario dall’estero, e all’acquisto delle targhette del marchio in italia, applicate solo successivamente sui prodotti di abbigliamento. il primo negozio della catena di importazione, l’impo-store di san babila, aprirà a marzo.

mercoledì 21 febbraio 2007

- perchè fa quel rumore?

- ci sono dentro dei criceti che azionano i componenti del computer

- sì, ma il comando di stampa è partito 2 minuti fa, perchè non è ancora stato eseguito?

- servono più criceti



mi alzo e ho già la faccia di uno che ha sbagliato candeggio.

il lago ha assunto una tonalità che nella classificazione pantone è definita come 'grigio insostenibile' e viene vivamente consigliata ai grafici come indispensabile nei progetti di packaging per confezioni di antidepressivi.

arrivo in ufficio e per un'ora provo a disquisire di metempsicosi con una stampante che mi sovrasta sul piano dialettico (cioè, io sostengo che sia plausibile che le anime migrino, ma solo verso paesi caldi). poi lascio perdere e decido che il pc nuovo per una mattina può fare a meno di una stampante.

comunque, invece di una partita di criceti, si è deciso per l'acquisto di un pc nuovo, e adesso siamo i felici possessori di un centrino (il primo processore fatto all'uncinetto su cui puoi appoggiare deliziosi cesti di frutta).

fuori, nonostante sia mercoledì, il livello di switzerdutch si mantiene a livelli accettabili, diciamo intorno a defcon 2.


disclaimer: questo post è volutamente sconnesso per riprodurre a livello sintattico lo stato ipnagogico in cui si trova il protagonista. il bello della scrittura è che puoi scrivere cazzate e sostenere che si tratti di un espediente letterario



affinità/divergenze fra il compagno libraio e me, dal conseguimento della maggiore età


io: secondo te perchè molti autori che amo sostengono che il don quijote sia il miglior libro mai scritto?

cl: beh, il don quijote è scritto da dio

io: no, da cervantes. ti confondi con la bibbia

cl: sei un cretino

giovedì 15 febbraio 2007

provo ad aprire gli occhi ma tutto quello che ottengo è un alert box che mi dice rete neuronale non disponibile. schiaccio il tasto f8 per avviare il cervello in modalità provvisoria.

al corso di smaterializzazione ci avevano spiegato che la riaggregazione delle molecole avrebbe potuto essere problematica, a volte, ma insomma, qui si esagera.

sono da qualche parte fra la sesta dimensione (ribattezzata informalmente “la pastorale” dagli addetti ai lavori) e le molecole stanno facendo la conta (il che è piuttosto imbarazzante, visto che dovrebbero fare le molecole).

nel frattempo io e il plotter discutiamo di alcune implicazioni legate alla concezione tradizionale di bellezza e ai sacrifici da compiere per ottenerla (pagare il canone, come diceva policleto in quella pubblicità della rai).

il problema è che lui riesce nell’impresa ragguardevole di stampare fogli bianchi e contemporaneamente consumare inchiostro: ho chiamato un team di esperti teologi per un summit, perché credo sia uno dei casi in cui si possa parlare di transustanziazione.

insomma, vada per i sacrifici: ho provato a bruciare incensi, ma temo non funzioni. in alternativa potrei decidermi a bruciare il plotter.

poi la sera arrivo a casa e mi metto davanti al computer per un paio d’ore.

alla fine a volte lo accendo anche.


msn

cc scrive:

salute a te

cc scrive:

o signore

eddie scrive:

non ho starnutito, ma grazie, mio seguace

cc scrive:

sei un cretino

lunedì 12 febbraio 2007

alcuni mistici sostengono che sia possibile estrapolare l’essenza dell’universo da, diciamo, un risotto con fagioli e salsiccia; è una cosa che ha a che fare con l’interconnessione del tutto, e la filosofia olistica. secondo altre scuole di pensiero, invece, ciò è possibile, ma solo a patto di non esagerare con il burro.

io e un team di esperti su questioni spirituali stiamo facendo delle verifiche, vi faremo sapere.

nel frattempo, una riga dell’inutile documento word che sto scrivendo, ha deciso che vuole essere formattata in arial unicode ms corpo 10. nessun tentativo di convincimento ha dato esito positivo, io e il gatto sospettiamo infiltrazioni di ufi sabotatori provenienti direttamente da redmond (wa).

verso sera mi ritiro nelle mie stanze a scrivere sceneggiature per cartoni animati: ho già pronta la prima serie di mototopo e autocad


ultim’ora:

pare che la regione basilicata abbia citato in giudizio alcuni pensatori per una questione di diritti d’autore sul concetto di ‘volontà di potenza’


martedì 6 febbraio 2007

-stavi dormendo?

-no, esploravo alcune implicazioni pratiche del wu wei



sulle scale incrocio un ambulante che vuole vendermi un paio di calzini e una glossa al compendio di logica di giovanni buridano. poi inizia a parlare della lettera settima di platone finchè non mi stordisce: dico, va bene il logocentrismo, ma qui si esagera. soprattutto quando uno sta cercando di smaltire la quantità di nero d’avola assunta la sera prima

poi la sera ho il corso di wu wei, in cui il maestro ha qualche difficoltà a farsi accettare da alcuni alunni che hanno da ridire sul suo metodo didattico e sostengono che in realtà non ci stia insegnando nulla. per lo meno nulla che valga i soldi dell’anticipo pagati per il corso.

provo a convincerli che in effetti è il miglior maestro che abbiamo mai avuto, e credo che venga discriminato solo perché è un cavedano, ma non ottengo grossi risultati. oltretutto sembra che il maestro non approvi, così me ne sto tranquillo a meditare. tra le altre cose, visto che anche il maestro è impegnato nella meditazione, credo che i soldi dell’anticipo pagati dagli alunni li terrò io.

nel frattempo dal call center di fastweb fanno sapere che la number portability del fax, che per un errore non imputabile alla compagnia (esistono forse errori imputabili a qualcuno?) non è stata ancora passata, verrà attivata da un tecnico abilitato.

io e il gatto ci mettiamo qui buoni buoni, e attendiamo una parusia



consigli di lettura

perché si vedono sempre meno drogati sulle nostre strade? diminuisce il consumo di droga oppure i consumatori di sostanze stupefacenti preferiscono rimanere in casa a drogarsi? esiste una rete di distribuzione illegale a domicilio?

queste e altre provocanti tesi nel nuovo libro di inchiesta di marco travaglio, “la scomparsa dei fatti”, ed. il saggiatore


mercoledì 31 gennaio 2007

con il fatto che avevo la febbre, lunedì sera sono rimasto a casa a bere latte e cognac, invece di pattugliare le strade alla ricerca di ufi crudeli (che d’inverno essenzialmente consiste nel perlustrare i bar bevendo latte e cognac; gli ufi crudeli non girano tanto volentieri d’inverno perché saranno pure crudeli ma non sono mica stupidi, e non sopportano il freddo. avete mai sentito di avvistamenti di ufi fra gli eschimesi, o in antartide? appunto. quindi è più facile che d’inverno gli ufi crudeli si nascondano nei bar, il che rende più facile l’applicazione delle teorie esposte dal dott. albert krvynskij nel manuale “le cose migliori da fare quando si incontra un ufo crudele” che essenzialmente prevedono tre strategie principali consistenti in: 1. scappa 2. se non riesci a scappare, ubriacali e 3. se non riesci a ubriacarli, almeno ubriacati tu).

il martedì sera io e un lemming che attualmente vive sopra il mio calorifero teniamo ripetizioni di consapevolezza all’universo (quello lo si può fare anche da casa: all’universo non è che importi granchè dove sei).

il problema è che ogni cosa che esiste, nell’universo, è composta da particelle subatomiche che hanno la caratteristica di essere reali solo da un punto di vista statistico. secondo l’interpretazione di copenhagen, diciamo che l’universo ha la tendenza ad esistere, ma a volte non ne è tanto sicuro.

io e il lemming pensiamo che aiutare l’universo, il martedì sera, sia una cosa utile; e poi, secondo noi, un minimo di autostima fa bene a chiunque (ovviamente non sottovalutiamo affatto l’interpretazione dei molti universi, ma ci pare che, per adesso, occuparci di un solo universo sia già abbastanza)


lunedì 29 gennaio 2007

basta con tutti questi slittamenti di significato. sono tropi.


la febbre è un disturbo passeggero, un po' come uno che parla al telefono ad alta voce sul treno.


venerdì 26 gennaio 2007

comunicazione disservizio


per controbilanciare il repentino abbassamento della temperatura esterna di cinque o sei gradi (dovuto in gran parte all’insensibilità di alcune divinità part-time preposte al controllo del clima), il comitato per le attività corporee e scambi con l’esterno, di concerto con il centro di controllo di gestione molecolare (situato all’incirca nell’ipotalamo) ha deciso di aumentare stabilmente di tre o quattro gradi la normale temperatura corporea.


nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo: no, non è una strategia intelligente

lunedì 22 gennaio 2007

il mio ragno per un cavillo


piove. con calma e metodo. non sarebbe una brutta cosa, visto che sono mesi che alcune divinità debitamente prezzolate fanno in modo che non piova, ma non possono forzare troppo la mano. insomma, sarebbe quasi nella natura delle cose, se solo toledo 1991™ prevedesse una dotazione di tergicristalli funzionanti.



-dal 1 ottobre in lombardia non potranno più circolare tutte le auto euro zero. la tua com’è?

-boh, la mia è così vecchia che è ancora in lire

-e come farai?

-…



intermezzo

exit strategies #1: trasferirsi su plutone

vantaggi: su plutone sono gente civile, mi costerebbe meno anche il bollo

svantaggi: strada lunga per arrivare in ufficio (e di conseguenza alzarsi presto al mattino)


exit strategies #2: montare impianto a gas a toledo 1991™

vantaggi: scalda anche cibo e acqua per la doccia

svantaggi: un costo di attivazione che neanche telecom (circa quattro volte il valore dell’auto)


exit strategies #3: comprare macchina nuova

vantaggi: potrebbe essere che parta, la mattina

svantaggi: potrebbe essere che chi me la vende si aspetti che la paghi


exit strategies #4: rivalutare il monopattino*

vantaggi: spendo meno di benzina

svantaggi: scarsa autonomia sui lunghi viaggi, bagagliaio ridotto.


exit strategies #5: teletrasporto

vantaggi: immediatezza negli spostamenti

svantaggi: possibili difficoltà di riaggregazione, danni permanenti in caso di black out. e comunque gli ufi non me lo faranno mai usare


verso sera infilo il mio costume da federico di svevia (una nota di colore, tipo il sol dell’avvenire o il do del corriere della sera) e mi aggiro fra i vicoli canticchiando stand by your man, tastando la densità delle pozzanghere.

poi torno a casa, mi sdraio sul tappeto e vedo cosa danno sul soffitto.



ultim’ora

è scomparso l’abbè pierre. pare che il vaticano stia ancora cercando di capire se l’ortodossia permetta agli abati di lavorare per le discoteche

mercoledì 17 gennaio 2007

passo la mattinata in veste di inquisitore a cercare di ottenere l’abiura di file .pmk affinché si esprimano seguendo la corretta ortodossia del .dwg. questo implica che io sia seduto al computer mentre urlo convertitevi, poiché la fine è vicina vestito da nunzio apostolico.

arrivo a casa in pausa pranzo e svengo ancora prima di poter dire “ci resto di stucco, è un barbatrucco”*.

alle 14.30 mi sveglio e ho i capelli come moira orfei dopo un soggiorno in una galleria del vento, e tutto quello che riesco a pensare è che l’universo avrebbe bisogno di un buon tecnico.

nel frattempo i miei ritmi circadiani mi hanno mandato una cartolina da hartford (connecticut), salutano e spiegano che hanno deciso di fermarsi lì ancora un po’, ma contano di tornare, prima o poi. festeggio con una bottiglia di bordeaux** del ’92 e torno con entusiasmo verso l’ufficio.

fra la altre cose abbiamo finalmente rinegoziato gli accordi contrattuali e ho ottenuto alcune importanti vittorie: adesso come fringe benefit posso usare lo zaino di poochie


* è un mantra molto potente. all’occasione è anche possibile evocare i nove membri della famiglia: barbapapà, barbamamma, barbabella, barbalalla, barbabarba, barbarossa, barbaresco, barbagianni, barbabietola.

** non è la provenienza, è proprio il colore.


haiku nippo-ticinesi


aria di neve

respira la ricola

sugli alpeggi

venerdì 12 gennaio 2007

no, dico.

il föhn che soffia dalle montagne, e 14 gradi sulla colonnina di mercurio.

il primo che si azzarda a dire che il progetto di invitare divinità dimenticate a spese della proloco non è una buona idea dovrà rimangiarsi tutto.

tra le altre cose pare siano state avvistate auto targate glarona con san fridolino in costume da bagno, e alcune guardie di confine originarie della svizzera interna buttarsi nel lago per un bagno fuori stagione, ditemi voi se non è un buon risultato.

io ieri invece ho passato il pomeriggio a fare psicoterapia di gruppo insieme ad un plotter che si ostinava a stampare dei fogli bianchi. la sera abbiamo scoperto che probabilmente aveva aderito allo sciopero dei plotter programmato per ieri, (di cui i giornali inspiegabilmente non hanno dato notizia) a causa di una lieve depressione. lo psicologo sosteneva che per rieducarlo occorreva una adeguata pulizia della testa, così stamattina ho chiamato un paio di parrucchieri trendy, e adesso funziona.



ultim’ora

i comuni della bassa padana ed alcune amministrazioni limitrofe, nell’ambito di un progetto interregionale che ha per finalità lo sfruttamento delle risorse del territorio, hanno lanciato una serie di manifestazioni che hanno come protagonista la nebbia.

cinema, teatri, rassegne musicali, dibattiti, reading, conferenze, incentrati sull’evento atmosferico più comune della zona sono in programma un po’ ovunque, disseminati lungo tutta la durata della stagione invernale che ha come scopo la rivalutazione della nebbia come aggregatore sociale e promotore culturale.

il titolo della manifestazione sarà “nebbia: eventi in val padana”.

mercoledì 10 gennaio 2007

grande è la confusione sotto il cielo. ma anche nel mio cervello, mica si scherza


io e il gatto facciamo esercizi di pensiero laterale (guardiamo lo schermo del computer facendo finta di pensare, poi ci spostiamo un po’ di lato, il tutto ripetuto fino a quando non si vede più lo schermo. secondo alcune scuole di pensiero è uno degli esercizi migliori inventati da de bono, secondo altri è un esercizio apocrifo, nonché inutile. io e il gatto crediamo che sia necessario un progetto di sperimentazione scientifica che duri almeno un paio di anni), mentre nella stanza accanto si sta tenendo una riunione per decidere i destini di alcuni sistemi planetari non meglio definiti.

il cielo ha assunto una tonalità di grigio che gli autoctoni chiamano confidenzialmente ‘guglielmo’ e io ho la solita faccia da controfigura di un film di murnau, oltre che un debito di sonno che restituirò in comode rate fino al 2016.

verso sera prendo toledo 1991™, guido verso il lago e passo la serata a scrivere sceneggiati per concorsi radio e a catalogare i messaggi degli ufi al pianeta terra


alcuni messaggi degli ufi all’umanità


- quel buco lì, dell’ozono, cosa vogliamo fare? (categoria richieste)

- occorre provvedere affinché ogni città abbia il suo nome scritto in grande di fianco all’agglomerato urbano e ben visibile dall’alto. avete presente google earth? ecco. che uno mica può perdere tempo a cercare di capire dove è finito (categoria istruzioni)

- dieci a uno che una civiltà di idioti come la vostra non sopravvive altri settecento anni (categoria scommesse)

- non capiamo esattamente come sia successo, ma temiamo che abbiate scambiato il nostro messaggio sulle finalità dell’universo con le istruzioni di montaggio di una lavastoviglie (categoria istruzioni)

- abbiamo stretto degli accordi commerciali molto interessanti con i lemming, vi siete accorti che voi non contate un cazzo qui? (categoria istruzioni)

- mai preso in considerazione l’autodistruzione? (categoria richieste)

- visto che alcune teorie insistono sull’interconnessione dell’intero universo, il fatto che esistano esseri come voi getta dei dubbi e oscuri presagi sulle nostre civiltà (categoria scommesse)


più tardi torno verso casa e mi smaterializzo, almeno per un po’.