lunedì 10 agosto 2009

del perché adoro il giornalismo italiano

la notizia del giorno è che qualcuno ha cercato di hackerare tuitter e feisbuk. nessun giornalista ha spiegato che praticamente è come se uno mandasse in rete dei virus capaci di bloccare l’accesso a freecell.


universo e altre catastrofi

sto camminando sulle strisce pedonali mentre rifletto sulla densità dell’universo, quando una bmw olandese si materializza dal nulla in una corsia riservata ai pullman (il guidatore sarà stato parente del vascello fantasma dell’olandese al volante, anche se io ho molti dubbi sulle virtù di sua madre) e rischia di farmi seriamente riflettere sulla mia densità corporea.

non è un problema ozioso. (quello della densità dell’universo, intendo. le bmw targate olanda e le subaru targate appenzello andrebbero eliminate dal pianeta).

secondo alcuni scienziati, se l’universo fosse troppo denso attaccherebbe al pentolone cosmico e andrebbe stemperato con dell’acqua a temperatura ambiente. questo forse è il motivo per cui il signore* fa piovere sui buoni e sui cattivi, ma soprattutto su di me.

secondo altri scienziati, invece, il destino stesso dell’universo dipende dalla sua densità media, che ne determina la curvatura (che a sua volta dipende dal tensore di curvatura di ricci**), e per questo motivo hanno ipotizzato tre situazioni alternative:

1. se la densità media superasse la densità critica, l’universo sarebbe chiuso e destinato a collassare (big crunch). in questo caso pare si stia già studiando una soluzione, tipo un defibrillatore cosmico;

2. se la densità media fosse inferiore alla densità critica, l’universo sarebbe aperto e si espanderebbe indefinitamente (big freeze). in questo caso, l’unico problema significativo sarebbe trovare un modo di sfruttare commercialmente un frigorifero cosmico;

3. se la densità media fosse uguale alla densità critica non sapremmo più distinguerle, l’universo sarebbe in ferie ma non si saprebbe fino a quando, e sarebbe un gran casino, quindi forse varrebbe la pena di buttarsi sul buffet***.

nel frattempo ho di nuovo un televisore, collegato ad una parabola (qui, ai confini dell’impero, l’unica cosa che si può prendere orientando un’antenna normale, è un raffreddore) che nonostante i miei sforzi dialettici e un corso accelerato di orienteering per parabole si rifiuta di sintonizzarsi su hotbird (sarà il nome, eh).

io mi sto affezionando ad astra (lo dice anche il motto: per aspera ad astra) e passo le serate estive a guardare prima gli highlights della bundesliga sulla deutsches sportfernseher e poi entusiasmanti match di pelota basca su etb.


* sempre secondo questi scienziati, non è affatto certa l’identità di questo signore. certo, di questi tempi, chiunque ha diritto all’appellativo di signore; d’altra parte, prima di chiamarlo geometra, o dottore, vorrei vedere un titolo di studio.

** lo so che non avete idea di cosa sia un tensore di curvatura di ricci; qui, fortunatamente, trovate una diapositiva esplicativa.

*** le riunioni di scienziati tendono a finire sempre nello stesso modo. alcuni scienziati vedono in questo una giustificazione del concetto di costante universale.


comunicazione disservizio

temo che questo blog chiuda per un po’ per manutenzione neuronale.

fra le altre cose, devo presenziare a un torneo di sedia a dondolo (la mia religione stigmatizza come blasfemo un rifiuto a qualsivoglia progetto idiota) pattugliare strade in cerca di ufi e uscire a cena con un algoritmo di palo alto.

questo significa essenzialmente che il prossimo post sarà in una data random, probabilmente scritto da un software di autocomposizione testuale inventato da un norvegese oppure da un gatto. insomma, tutto come al solito

nel caso vediate uno con lo sguardo perso nel vuoto e l’espressione tipica di una diatomea, fate ciao con la manina.



lunedì 3 agosto 2009

dopo di me il diluvio.

ma anche durante, eh, che qui non ci si fa mancare nulla.

secondo il calendario del computer e alcuni telegiornali a caso (le notizie più significative per i telegiornali sembrano essere: in estate: “incredibile, fa caldo” in inverno: “ah, la morsa del gelo” il resto dell’anno: “non ci sono più le mezze stagioni”; probabilmente i direttori di telegiornale decidono i servizi negli ascensori. poi la gente mi chiedeva perché non avessi un televisore) dovrebbero essere i primi di agosto, gli svizzeri festeggiano sul prato del grütli, gli italiani festeggiano in coda su qualche autostrada, gli ufi si chiedono cosa abbiano tutti da festeggiare. a parte il fatto che uno nel frattempo beve, intendo.

io mi alzo ed è novembre. il termometro segna 15 gradi, piove come se non ci fosse un domani (e nel caso ci fosse, fa schifo) e io ho chiesto ad un team di suricati una seduta di debriefing che mi viene negata per motivi di politica estera. credo ci sia un complotto internazionale ai miei danni.


affinità/divergenze fra il compagno antennista e noi, del conseguimento di una connessione internet


io: - visto che qui non arriva l’adsl, dovremmo mettere un’antenna che capti un segnale wireless da un ripetitore. o qualcosa di molto simile. insomma, mi hanno spiegato che basta che da qui si vedano le antenne grandi che trasmettono il segnale.

xx: - e si vedono?

io: - sì, qua intorno ci sono tre antenne. la prima la vedi, sta lì, al di là del lago, sopra quella collina. la seconda non so bene dov’è, ma dovrebbe essere giusto di fronte a noi, nei dintorni di quel fabbricato che si vede in cima alla montagna.

xx: - e la terza?

io: - è un editore di bari

xx: - cretino