mercoledì 28 ottobre 2009

stavo disquisendo di strutture dissipative con un parrucchiere che sostiene di essere stato rapito dagli ufi (ora sta bene, a parte la tendenza a disegnare crop circle nei capelli dei clienti) quando un cavallo che ricopre la carica di gran maniscalco nel comitato centrale per il controllo degli attività degli ufi sul pianeta (sì, è un evidente conflitto di interessi) ci propone un giro fra le bancarelle del mercato per sgambettare turisti di lingua tedesca.

non è affatto una cattiveria: è un esperimento scientifico molto serio sulla scia dei lavori di il'ja prigožin, si tratta essenzialmente di un progetto di studio di sistemi complessi lontani dall’equilibrio.

dopo la pausa pranzo torno in ufficio, mi sdraio sulla scrivania di fianco al gatto e guardiamo che programmi danno sul soffitto.


ultim’ora

scoperti in un carteggio ritrovato casualmente alcuni scritti inediti di salvatore quasimodo in cui il poeta riflette sullo sviluppo critico dell’ermetismo. einaudi ne pubblicherà alcuni stralci in un libro dal titolo “ermetici in prima linea” da cui riportiamo alcuni studi: si tratta di brevi componimenti che avrebbero dovuto costituire la raccolta “acqua e serra: variazioni goldberg”


# 1

il baco sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole

ed è subito seta


# 7

l’ape sta sola sul cuor della terra

trafitta da un raggio di sole

ed è subito cera


# 13

la pece sta sola sul cuor della terra

trafitta da un raggio di sole

ed è subito nera


# 21

l'eroinomane sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole

ed è subito pera


# 24

l’imam sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole

ed è subito sura


# 28

frosinone sta sola sul cuor della terra

trafitta da un raggio di sole

ed è subito sora


mercoledì 21 ottobre 2009

il 21 ottobre è il giorno di klwsky, una divinità nordica che si diverte a ghiacciarti il parabrezza durante la notte e a rubarti la legna del camino, con cui costruisce dei graziosi bastoni da hockey.

qui la popolazione festeggia comprando raschietti per il ghiaccio e lasciando un pezzo di legno fuori dalla porta, non perché stimi particolarmente le divinità nordiche, ma perché klwsky è un dio crudele, ed è pericoloso incorrere nelle sue ire (ma anche nelle altre desinenze). la leggenda vuole che uno dei più terribili effetti delle maledizioni del dio klwsky sia che molti di quelli che ne vengono colpiti diventino professori di filosofia teoretica.

io mi libero di alcuni piccioni che stanno provando il programma di stephan lambiel all’europeo di zagabria direttamente sul cofano della mia auto, e vago alla ricerca di un parcheggio dietro una toyota targata nidvaldo che con tutta probabilità sta cercando di passare il test dell’alce da fermo.

solo che mercoledì è giorno di mercato, e il parcheggio più vicino all’ufficio si trova nei dintorni di betelgeuse.

il sindaco ha promesso di ovviare alla penuria di parcheggi con un incanto patronus (per chi non lo sapesse, è un’asta di beneficienza che si svolgerà il giorno di san pietro e paolo) che permetterà la costruzione di un autosilo verso il 2072; nel frattempo pare ci si debba arrangiare.

alcuni studiosi del centro di controllo ufi sostengono sia un’ottima tecnica di difesa contro eventuali attacchi degli ufi: l’idea è che mica ti possono attaccare se non sanno dove lasciare l’astronave. io credo che una difesa che impedisca gli attacchi solo di mercoledì non sia poi così efficace. oltretutto aumentano le probabilità che noi e gli ufi ci si ritrovi tutti quanti nel parcheggio alla periferia di betelgeuse.

in ufficio, per manifestare il mio dissenso, ogni volta che suona il telefono faccio rispondere al gatto. per ora nessuno si è mai lamentato (non con me, per lo meno. magari con il gatto, ma lui è permaloso e non me lo direbbe mai).

la sera arrivo a casa, metto sullo stereo la quarta sinfonia di brezinskij nella partitura per cornetta, citofono e carrello elevatore linde, poi mi ritiro a studiare le teorie di ramsey sulla matematica discreta (ossia fare matematica in silenzio per non disturbare i vicini di casa)



ultim’ora

dopo la scomparsa dei fatti (un libro sulla misteriosa sorte dei drogati), la scomparsa dei valori (un libro sulle continue rapine sui furgoni), le finestre a scomparsa (un libro sui bachi di windows) il giornalismo d’inchiesta italiano sta indagando sulla mancanza di slittamento di significato nella società moderna. il titolo del libro sarà: una sparizione di tropo.


martedì 13 ottobre 2009

stavo parlando di internet con alcune capre di passaggio quando, con mio estremo disappunto, vengo interrotto da un geometra che vuole rifilarmi una versione incompleta e palesemente falsa dell’opera omnia di tommaso d’aquino* rilegata in brossura o, in alternativa, delle stock option per un tavolo alla castagnata sociale della domenica successiva.

se credete che parlare di internet con delle capre sia un atteggiamento trasudante solipsismo, o quanto meno eccentricità, liberi di farlo. a mio modo di vedere, sbagliate.

fra le altre cose, vivere ai confini dell’impero significa vivere in un posto dove non arriva l’adsl, la copertura umts, gprs, spqr ed altre sigle a caso che vi vengono in mente.

arriva giusto il temporale, molto più spesso di quanto uno vorrebbe.

certo, per avere internet si potrebbe mettere sul tetto un ricevitore per antenna bts, ma prima bisognerebbe fare un contratto con il fornitore del servizio, ma prima si dovrebbe verificare la possibilità di mettere il ricevitore sul tetto, ma prima è necessario far passare un cavo dal tetto fino a dentro casa, ma prima bisogna chiamare un elettricista per capire se è possibile farlo, ma prima bisognerebbe sapere come è fatto l’impianto elettrico per sapere che percorso fanno i cavi, altrimenti l’elettricista ci mette due settimane con i sondini e il controllo delle connessioni e poi per pagarlo ci vuole una supplica al sultano del brunei, ma prima bisognerebbe sapere chi ha fatto l’impianto per poterglielo chiedere, ma prima ci vorrebbe la pace nel mondo e uno studio approfondito sui sistemi di retroazione negativa**.

quindi gli esperti consigliano di distribuire pacchetti di dati alle capre per vedere se casualmente ne arrivasse qualcuno a destinazione. ok, la probabilità non è altissima***, ma in caso non arrivino ci si consola con il formaggio.



* si capisce che è falsa perché, nell’indice, uno dei libri è la summa contra zoff et cabrini

** un esempio di retroazione negativa è quando il difensore sbaglia il passaggio indietro al portiere e l’attaccante avversario segna.

*** tipo quella di trovare un servizio intelligente in un telegiornale. no, vabbè, ho sbagliato esempio: non così bassa.


lunedì 5 ottobre 2009

io e il gatto stiamo valutando la possibilità di ispezionare accuratamente l’ufficio in cerca di eventuali gnomi del bosco nascosti nei dintorni.

secondo un manuale che ha recuperato il gatto, l’unico modo di sorprendere uno gnomo del bosco è sdraiarsi sul pavimento, appoggiare l’orecchio a terra, chiudere gli occhi, e rimanere in attesa. come insegnano nei call center, per inconvenienti dovuti alla furbizia degli gnomi del bosco, l’attesa potrebbe essere lunga.

io e il gatto siamo comunque convinti che assicurarsi che non ci siano gnomi in ufficio faccia parte dei nostri compiti per a) garantire la privacy delle pratiche di ufficio e b) evitare inconvenienti tipo che gli gnomi del bosco ti rubino i le graffette o le forbici (vi sorprenderebbe sapere la quantità di forbici che spariscono dagli uffici, e la loro destinazione. la maggior parte vengono rivendute direttamente dagli gnomi nei supermercati con un packaging a marchio cinese; ecco perché alcuni ricercatori sono convinti che il numero delle forbici sul pianeta sia costante).

in tutto questo, immagino come premio alla costanza (che non so chi sia, a parte un lago) msn rifiuta di collegarmi al resto del mondo perché sostiene che il pc dell’ufficio da cui sto scrivendo non è connesso ad internet (chi sono io per contraddire le convinzioni altrui?).

il lunedì sera il mio maestro di rabdomanzia applicata alle connessioni neuronali cerca di insegnarmi una nuova tecnica di meditazione che richiede particolari abilità tecniche e spirituali (anche se ad alcuni neofiti potrebbe sembrare che, tecnicamente, non sia nulla di differente dal giacere riverso con gli occhi semichiusi e la bava alla bocca).

nel frattempo coltivo simpatici hobbies, tipo passare con l’auto quattro frontiere in un giorno per collezionare moscerini di diverse nazionalità sul parabrezza, bere quantità smodate di birra e stare seduto a 60 metri di altezza ad osservare le attività di ufi sul neckar (tendenzialmente nessuna) oltre che passanti che ricordano la linea aerodinamica di un bremach.