sabato 7 agosto 2010

mi sveglio ed è novembre.

provo a chiudere gli occhi e riavvio il sistema. è sempre novembre, anche se il calendario non è d'accordo (ma che ne sanno i calendari?).

fuori ci sono 14 gradi, piove in orizzontale e il lago ha deciso di prendersi un paio di giorni di ferie in climi più ospitali, almeno stando a quello che vedo (cioè niente).

sulle scale incrocio due indiani hopi (che per comodità chiameremo hopi one e ken hopi) che mi spiegano che se voglio conoscere il mondo devo uscire da me stesso

io spiego che tendenzialmente sono d’accordo, ma sono appena uscito di casa, e ci terrei molto ad uscire da una cosa alla volta, allora provano a vendermi una gigantografia di marita koch, ma io li distraggo con un vecchio trucco navajo (ti chiudi in meditazione e gli freghi la terra da sotto i piedi. funziona sempre, se uno non se l’aspetta).

io arrivo in ufficio, metto nel lettore (quello del cd, voi potete stare tranquilli) la quarta sinfonia di karpinskij nella partitura per stendipanni, viola e altri colori a caso e mi metto comodo ad aspettare la fine dei tempi. basta che poi non mi freghino con quella storia dei tempi supplementari.


comunicazione disservizio

questo blog si prende una pausa di qualche giorno per manutenzione neuronale.

quindi probabilmente continuerà tutto come prima, e non vi sareste accorti di niente se non vi avessi avvertito, ma ci tenevo a farlo.

il fatto è che mentre io e alcune poiane di passaggio eravamo ospiti della riunione del comitato di controllo sulle attività degli ufi sul pianeta - sezione gambarogno (nel caso voleste partecipare, tengono le riunioni la domenica, a queste coordinate: 46°06′14″N 8°51′58″E) abbiamo deciso che l'obiettivo dei prossimi giorni è prendere un'auto, una tenda e girare l’italia.

quindi se prossimamente trovaste siracusa a nord e bolzano a sud, sapete chi è stato (comunque poi rimettiamo tutto a posto, promesso).

in caso di emergenze ufi non fatevi prendere dal panico e fate in modo di avere sempre una birra a portata di mano. se gli ufi provassero a molestarvi, le alternative possibili sono:

- offrirgli da bere

- cambiare universo

- simulare indifferenza (ma non vale se vi capitano degli ufi permalosi)

- chiamare il call center ufi (che però è chiuso e vi risponde il gestore di una taverna di asgaard che potrebbe essere un po’ scortese)

- chiamare me (ma se non sono nella vostra città dovrete chiamare molto forte, sennò non vi sento)

nel caso invece mi troviate per strada, basta fare ciao con la manina.