martedì 1 febbraio 2011

mi sveglio e nel cielo c’è una cosa strana che non vedevo da un sacco di tempo e mi ricorda qualcosa ma non so bene cosa. alla fine capisco che non è un’astronave aliena, ma è il sole.
per una mattina esco di casa di buon umore, almeno fino a quando non litigo con due pinguini che stanno cercando di rappresentare una coreografia di holiday on ice sul parabrezza della mia auto.
qualche ora dopo sono in ufficio a cercare di trasformare una chiave in un toro (nel caso ve lo stiate chiedendo: non solo è possibile, ma è anche discretamente facile) quando squilla il telefono dell’ufficio.
la cosa in sé sarebbe anche normale, non fosse che a) non posso più far rispondere il gatto perché è stato rapito dagli ufi e b) ho una vaga idea di chi possa essere.
da un paio di settimane, infatti, mi chiamano giornalmente operatori di alcune compagnie telefoniche (nel caso ve lo stiate chiedendo: tutte, compresa quella che già fornisce il servizio) per offrirmi vantaggiose offerte, che in genere si riducono a “se passa alla nostra compagnia pagherà meno. sono comunque obbligato ad avvertirla che questa affermazione non necessariamente corrisponde a verità”.
no, dico, chiamano praticamente ogni ora. roba che uno non può più stare concentrato a giocare a hearts perché deve continuamente declinare offerte inutili (ma comunque è facile, viene: condiciones, condicionum, condicionĭbus, condiciones, condiciones, condicionĭbus).
ho organizzato un team di esperti e stiamo valutando se questa campagna sia il risultato di secoli di endogamia nei call center o un grave caso di amnesia retrograda che colpisce i dipendenti di compagnie telefoniche. ma c’è anche la possibilità che, più semplicemente, ce l’abbiano con me per motivi che ora mi sfuggono.
potrebbe anche essere uno degli effetti della teoria del caos, una farfalla batte le ali a tokyo e le compagnie telefoniche ti bombardano di telefonate. almeno fino a quando non trovi un giapponese disposto a uccidere quella maledetta farfalla.
la sera io e martina navratilova ci prepariamo per il nostro intervento alla conferenza sul ruolo nefasto che la metafisica esercita nella vita quotidiana (attualmente abbiamo deciso di dare la nostra preferenza alla realtà sensibile, perché quella insensibile tende ad essere anche maleducata) mentre stiamo sdraiati sul divano a guardare i blues brothers (nel caso ve lo stiate chiedendo: piace molto ad entrambi).

1 commento:

anonimo ha detto...

L'ipotesi dell'endogamia nei call center potrebbe essere anche meno pregrina di quanto possa sembrare...
Blues Brother 4 ever & ever...