mercoledì 25 maggio 2011

ogni trasmissione televisiva sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla realtà (feat. a.c. clarke)

io e il mio asciugamano passeggiamo per il mercato in pausa pranzo setacciando i bar della zona alla ricerca di una divinità nordica*.
a chi mi chiede perché giro con un asciugamano al collo rispondo distribuendo il biglietto da visita del mio maestro di smaterializzazione (un cavedano con un’attività di counseling psichiatrico che ha sede legale al 1060 di west addison street, chicago).
a scanso di equivoci, in questo caso “maestro” è da intendersi nel senso di “guida spirituale”, e non nel senso di “circuito di carte di credito” (che è una cosa tipo che ci sono delle carte di credito che fanno le gare all'autodromo).
il fatto che nei bar troviamo diverse qualità di weißbier ma nessuna divinità nordica non significa che le divinità nordiche non siano reali, significa solo che si sanno mimetizzare molto bene nei bar.
certo, potrebbe anche significare che dovremmo rivedere il nostro concetto di realtà.
nonostante quello che si possa pensare, infatti, le posizioni riguardo al concetto di realtà sono più variegate di un gelato all’amarena. per chi avesse tempo da perdere, ne riassumo qualcuna:

- la realtà è là fuori (realismo)
- la realtà è dentro di te (idealismo)
- la realtà non è significativa (buddha)
- la realtà è là fuori, ma tu non puoi uscire (kant)
- la realtà è dentro di te, ma puoi confrontarla con la realtà di altre persone, così, giusto per farti del male (sartre)
- la realtà è là fuori, ma cambia ogni volta che la osservi (heisenberg)
- la realtà è composta da infiniti universi (everett)
- la realtà era dentro di te, almeno prima che vomitassi (epicuro)
- la realtà è uscita un attimo a prendere le sigarette (houdini)
- la realtà è che non mi ricordo più dove volevo arrivare (eddie)

la mia posizione attuale sulla realtà è piuttosto pragmatica, ma quantomeno è condivisa dal mio maestro di smaterializzazione, ossia: se una cosa reagisce, è decisamente reale. ma anche se non reagisce, è sempre meglio essere prudenti (è piuttosto deprimente riguardo alla realtà, ne convengo, ma finora non ho trovato una definizione migliore; poi boh, magari in hd è meglio).

* una divinità nordica può sempre essere utile. quasi quanto un asciugamano

mercoledì 18 maggio 2011

msn

xx: ciao caro, passata la febbre?
io: no.
xx: passato il gatto?
io: nemmeno. infatti sono in ufficio perché a casa mi rompo le palle (oppure me le rompe il gatto) e aspetto di tornare a casa e vedere cos'ha rotto il gatto, invece delle mie palle
xx: chissà che carina. ma a casa internet quando arriverà?
io: uh, ecco la notiziona: internet a casa arriverà MAI.
xx: ma scusa perché? questioni di zona? antenne?
io: perché non arriva l'adsl e non ce la portano perché costa troppo. e non prendono neppure le chiavette perché non c’è copertura (e le chiavette hanno freddo, suppongo). perché l'unica roba che prende è un’antenna di una società di merda che si chiama come un nano malefico e mi ha fottuto 60 euri per venire a montare il ricevitore: il tecnico è arrivato e mi ha detto, no, guarda, non te lo monto perché non sono capace, però grazie per i 60 euri (e io ovviamente avevo pagato in anticipo); poi se vuoi chiamare un mio amico elettricista a pagamento, magari te lo monta lui. quindi gli ho scritto dicendo che devono morire male
xx: non ci credo. e non ci sono alternative?
io: sì. i piccioni viaggiatori. sai il nord produttivo, che lavora, produce, e ha tutti i servizi, no? ecco, probabilmente parlano della svezia
xx: mi dispiace. ma sembra così strano. appunto, il nord...
io: senti, se pensi che con trenitalia normalmente ci si mette 2 ore per fare 90 km e arrivare a milano, ma il più delle volte ce ne si mette 3 perché sopprimono il treno, o si rompe, o è in ritardo, o gli ufi rapiscono il macchinista, non mi sembra affatto strano (questa invece è l'alta velocità).
xx: già. beh ma c'è il lago, l'aria pulita, la gente amica. e la posta pneumatica.
io: sì, infatti. un'oasi di pace, lago e montagne a due passi dal burundi

mercoledì 11 maggio 2011

dio non gioca ai dadi con l’universo, ma solo perché l’universo non ha adeguati organi prensili
(a dio non piace vincere facile)
.

diario del capitano: data astrale da concordarsi con una commissione parlamentare di ufi e alcune manifestazioni incongruenti dell’universo

le cose accadono quando meno te l’aspetti. io me l’aspetto sempre, quindi tendenzialmente non succede niente.
ho un debito di sonno pari al prodotto interno lordo di una tigre asiatica, una laringe talmente rossa e infiammata che sta per essere interrogata dalla commissione mccarty perché sospettata di comunismo e una faccia che sembra la réclame di un ansiolitico.
mi sveglio mentre fuori dalla finestra un coro di nani da giardino esegue jesu bleibet meine unwirklich freude, cantata bwv 147, nella partitura per bollitore severin wk 3374 e stendipanni acustico.
quando arrivo in ufficio io e il gatto disquisiamo sull’origine della filosofia perenne (nilosofia) di huxley e sul contributo dato alla completezza dell’universo, in una prospettiva olistica, da alexandar trifunović e claudio borghi.
poi, visto che la discussione rischia di diventare lunga quanto la saga di leif eriksson, lo chiudo fuori dalla finestra.
verso le 16.30 il mio cervello ha un crash di sistema (con tutta probabilità per idiosincrasia allo streptococco) e io mi risveglio qualche ora più tardi sul divano di casa con addosso un cappello di pelliccia (tipo quello davy crockett, ma a forma di gatto) e senza la minima idea di quello che è successo nel frattempo.
adesso sto cercando di ripristinare una connessione neuronale ma ogni volta che apro gli occhi mi appare un alert box con scritto “cervello momentaneamente assente, si prega di riprovare più tardi”.
un team di esperti sta lavorando alacremente al problema ed è tuttora alla ricerca di una persona informata sui fatti (praticamente, un operatore del sert).