giovedì 26 gennaio 2012

invece di cercare la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, guarda in ripostiglio

alla fine gli ufi non hanno invaso il pianeta. quanto meno per ora.
cioè, c’era una pattuglia di ufi che voleva atterrare a murmansk, ma poi sono stati richiamati dall’astronave madre perché faceva freddo ed era ora di cena. le astronavi madri sono sempre così apprensive.
probabilmente ritenteranno quando sul pianeta ci saranno specie più intelligenti di homo sapiens con cui dialogare.
a dire la verità, sul pianeta ci sono già molte specie più intelligenti di homo sapiens (praticamente quasi tutte) ma attualmente nessuna è interessata a dialogare con gli ufi (c’è un motivo se sono più intelligenti di homo sapiens, no?).
nel frattempo, il comitato di liberazione dei miei bronchi (per ora siamo: io, un germano reale e un inglese immaginario) mi ha iscritto a un corso di smaterializzazione del catarro che si basa sul convincere i legami molecolari che impegnarsi in un lungo rapporto è sempre una perdita di tempo. dal punto di vista pratico è una cosa che ha che fare con l’acetilcisteina, la meccanica quantistica e il latte e cognac.
io arrivo a casa, metto sullo stereo la sinfonia me262 di fritz wendel nella partitura per archi, fionde e stendipanni elettrico, rispondo evasivamente a un question time sulla mia sanità mentale e provo a cercare qualcuno che sappia prepararmi un buon rösti (con risultati piuttosto scarsi, devo dire).

mercoledì 18 gennaio 2012

il mio vicino di casa, alle otto della domenica mattina, cerca di aprirsi un varco dimensionale usando ininterrottamente per 4 ore e 21 minuti un trapano bosch con punta per calcestruzzo e muratura.
di norma è un buon metodo, utilizzato con discreto successo, ma quello che probabilmente nessuno gli ha spiegato è che domenica i varchi dimensionali sono chiusi per il turno di riposo settimanale, quindi è costretto a rimanere in questo universo, ed è un peccato per entrambi (e per il muro esterno della sua casa, ma per quello me ne farò una ragione).
non è l’unica stranezza, se si segue il modello a molteplici universi: secondo un corollario della teoria di everett, è teoricamente possibile osservare se stessi in altro universo mentre si osserva se stessi in un altro universo mentre si osserva se stessi in un altro universo (ripetere ad libitum finché non si sviene sul tappeto) in quello che gli scienziati* chiamano effetto droste dell’universo.
io e martina navratilova stiamo riflettendo sulla possibilità di salvare il pianeta terra dall’imminente invasione degli ufi**, (escludendo il vicino di casa e soprattutto il suo trapano) anche se ancora non ci è ancora chiarissimo se a) sia una mossa intelligente salvare il pianeta terra e b) sia possibile salvare l’universo stando chiusi in un armadio.
d’altra parte i segnali dell’imminente invasione si stanno moltiplicando: ieri c’erano dei pinguini che disquisivano di filosofia teoretica sul mio balcone, io non trovo nessuno che mi aiuti a brevettare il grappa e vinci (funziona così: chi finisce la bottiglia ha diritto a una grappa gratis; chi finisce la scorta del barista ha diritto a una bottiglia gratis; chi finisce la scorta del fornitore ha diritto a un vitalizio mensile di 6 bottiglie. non fate quella faccia, ci sono molte più probabilità nel grappa e vinci che negli altri giochi d’azzardo, e male che ti vada ti sei bevuto una grappa) e stamattina ho trovato una papera che faceva ski jumping usando il parabrezza della mia auto come trampolino.
ad ogni modo, per sicurezza, per ora rimaniamo chiusi nell’armadio. nel caso aveste delle comunicazioni urgenti, siete pregati di bussare.

* so quello che state pensando. ma la definizione di “scienziato” non è così univoca come immaginate quando si tratta di gedankenexperiment
** poi non dite che non ve l’avevo detto

lunedì 9 gennaio 2012

il 31 dicembre, insieme al comitato nazionale per la difesa del pianeta siamo usciti a festeggiare il giorno della sacra tartaruga.
pochi sanno infatti che nonostante le successive modificazioni apocrife, originariamente la festa del 31 dicembre è il giorno della tartaruga di sirio* che va in sposa al rinoceronte e gli tocca cambiare stile di vita.
questa credenza, che si tramanda oralmente da millenni**, risale a popolazioni nomadi che vivono a sud est del mali*** sulle rive del fiume niger e adoravano una divinità trinitaria (la forma trinitaria è tipica delle religioni ad uno stadio progredito****: ne ricordiamo alcune tipo brahmā, viṣṇu e śiva, o, in tempi più recenti caricola, favero e marangon) formata da tartaruga, rinoceronte e secret squirrel*****.
per la festa del 31 dicembre erano soliti intrecciare una piccola cesta di giunchi in cui mettevano un tessuto di lana e che costituiva la dote della tartaruga: questo importante rito di passaggio simboleggiava la nascita di una nuova vita che, a tutti gli effetti, era decisamente peggiore della precedente.
la formula rituale “buone ceste e felice panno nuovo” era considerata di malaugurio e di norma si usava rispondere con degli insulti e un fitto lancio di sassi (sostituiti dagli esplosivi, quando divennero disponibili).
questa usanza si ritrova anche in altre culture minori in epoca successiva, anche se a volte viene parzialmente modificata.

* la stella, non il telefono. sirio fa parte della costellazione del cane maggiore anche se una petizione di astronomi dilettanti ha chiesto di promuoverla a costellazione del cane tenente colonnello
** per saperne di più potete consultare il manuale “credenze, mobili in legno e altre religioni minori” di alvin fenderson
*** da cui il detto: non tutti i mali vengono per nuocere
**** alcuni teologi progressisti della baviera hanno proposto di chiamare questo stadio “allianz arena”
***** secondo alcuni antropologi secret squirrel sarebbe in realtà il risultato di stratificazioni successive, paragonabili al fenomeno dei culti del cargo