mercoledì 15 febbraio 2012

secondo alcune teorie scientifiche, l’uomo è composto di atomi.
esistono altre teorie, tipo quella secondo cui l’uomo è composto da mente e corpo, quella secondo cui l’uomo è composto dall’anima, quella secondo cui l’uomo è composto da bomboloni alla crema (vabbè, è una teoria come un’altra) e quella per cui l’uomo non è mai composto perché si siede sempre a cazzo, ma non sono esattamente teorie scientifiche.
quello che distingue le teorie scientifiche dalle altre teorie è che le teorie scientifiche si possono usare per prevedere come si comporterà l’universo, per fabbricare cose che funzionano, e si possono cambiare in caso non funzionino più tanto bene. tipo si può prevedere cosa farà un sasso lanciato in aria (se non è lanciato abbastanza forte, ricade a terra) mentre prevedere cosa farà un sasso usando l’anima è più complicato. a meno di non convincere il sasso, intendo.
peraltro, prevedere cosa farà un sasso non è molto utile se uno non è in traiettoria, ma esistono anche applicazioni più intelligenti.
nel caso non lo sapeste, secondo le più accreditate teorie scientifiche, gli atomi (e le parti che li compongono) hanno l’abitudine di muoversi molto velocemente, scontrarsi, perdere pezzi e riacquistarli, ed eccitarsi molto facilmente.
quindi se vi sembra che io non stia facendo niente, vi sbagliate di grosso.
una delle proprietà degli atomi è quella di essere fatti per gran parte di vuoto (il che significa che adesso siete seduti nel vuoto, sebbene il vostro corpo non ne sia affatto convinto; questo per dire che il vostro corpo ha opinioni assai personali sull’universo*), e questo comporta che in particolari condizioni, una particolare configurazione atomica potrebbe permettervi di passare attraverso la materia.
quindi c’è un motivo se a volte sbatto ritmicamente la testa contro un muro, sto solo cercando di verificare una teoria scientifica (lo so, la probabilità che accada è assai remota, ma homo sapiens non è tanto portato per la statistica, sennò nessuno giocherebbe al superenalotto).
io avrei anche altro da fare, se solo non avessi una tosse che non mi passa neanche con le bombe a mano e non fossi impegnato a cercare di cacciare un drago dal mio garage.


* ciò non toglie che queste opinioni personali, in condizioni normali, funzionino perfettamente. autoreferenzialità e schizofrenia, ecco i principi sufficienti per una buona comprensione dell’universo

martedì 7 febbraio 2012

meno dodici.
non è un conto alla rovescia, è una temperatura, alle 8 del mattino.
visto che le temperature esterne sono scese verso lo zero assoluto, per mantenere l’equilibrio cosmico e salvare l’universo dalla glaciazione sicura, ho dovuto alzare la mia temperatura corporea di tre o quattro gradi.
non so se vi siete accorti ma l’universo, in effetti, non si è ghiacciato.
avrei voluto pubblicizzare in maniera più capillare questa mia impresa ma ero troppo occupato a respirare come darth vader, consumare le riserve nazionali di sciroppo butamirato* e contemporaneamente cercare di evitare di sputare pezzi di polmone con scarsissimi risultati.
ora, io sono contrario al riscaldamento globale indiscriminato. ma se si potesse avere un riscaldamento autonomo molto localizzato ve ne sarei molto grato.
nel frattempo io arrivo in ufficio, evito un inuit che vuole vendermi il de interpretatione di boezio rilegato in brossura, e insieme al fantasma del gatto mi metto a cercare dei fermagli zincati del 4.
secondo la nostra teoria i fermagli zincati del 4 sono praticamente introvabili perché amano nascondersi nelle pieghe spazio temporali dell’universo, che quelle l’unico modo di sistemarle è un ferro da stiro astrale e un nebulizzatore cosmico (e noi adesso dove lo troviamo un supermercato interstellare aperto, con questo freddo?).
secondo il mio maestro di rilassamento emotivo, tutto quello che serve per avere dei risultati nell’esistenza è: tempo e pazienza. ma anche svernare ai caraibi non guasterebbe.
un’altra buona politica sarebbe non farsi mai domande che non contemplino una risposta rassicurante.

* io vorrei sapere a quale chimico sia venuto in mente di produrre questa cosa visto che a) fa schifo, b) non dà dipendenza e c) sulla tosse ha lo stesso effetto terapeutico del thé aromatizzato al bergamotto