venerdì 8 febbraio 2013

io e martina navratilova stiamo cercando di capire se il disegno sul tappetino del bagno è un mandala o un crop circle, e contemporaneamente disquisendo le implicazioni teoretiche del sincretismo* (per lo meno io: lei mi guarda con la tipica espressione incazzata di un cucciolo di alpaca. a tale proposito vorrei ricordare che un alpaca se è piccolo si chiama alpacino, da cui il nome dell’attore. alpachino invece, è un pomodoro siciliano) quando ci appare l’imperatore joshua norton per chiederci un asciugamano e un bicchiere di amaro wunderbar**.
qualche ora dopo, mentre il ghana perde ai rigori contro il burkina faso, sono ad una conferenza sapienziale in cui alcuni esperti illustrano una dottrina teosofica che richiama teorie astrologiche (una cosa che ha a che fare con il campo astrale, la segnatura astrale e l’esultanza sotto la curva astrale) e teorie psicologiche (come la teoria dei tre stadi: stadio orale, in cui impari a parlare, stadio anale, in cui impari a mandare tutti a fare in culo e stadio meazza, in cui unisci le due cose).
decido di intervenire nel dibattito con un koan meditativo sull’origine del mandala e sulla manifestazione del cosmo che vi riassumo qui:

il maestro ram mohan (si chiamava così perché ricordava le cose in maniera casuale, e se ne lamentava spesso) aveva dimenticato di pagare le bollette, e girava per casa al buio ma sbatteva contro tutti i mobili.
interrogò dunque i sacri veda*** per sapere cosa doveva fare con la raccomandata con la richiesta di riallaccio alla corrente.
e i sacri veda risposero: mandala.
ed egli fu illuminato.


per una migliore comprensione di questo koan consultate la vostra ghiandola pineale.

* un esponente del sincretismo si può chiamare, a seconda dei casi, sincretista o sincretino.
** un nome una garanzia.
*** la parola veda indica il “sapere”, la “conoscenza”, la “saggezza”, e i sacri veda sono un'antichissima raccolta di testi in sanscrito che si dividono nei tre libri principali: veda lei, veda un po’, veda di andarsene