mercoledì 24 aprile 2013

io di solito non parlo di attualità, lo sapete. anche perché l’attualità mica esiste. ma visto che siamo rimasti in pochi e che sto organizzando un delurking day per il prossimo maggio, volevo fare una confessione.
io ho un problema con la tv. non nel senso dell’elettrodomestico, nel senso di quello che trasmette (infatti per molto tempo non l'ho avuta).
se c’è la tv accesa tendo a diventare addicted e non riesco a staccarmi (mi pare scortese non ascoltare uno che ti sta parlando). quindi non riesco ad addormentarmi con la tv accesa, e fatico a spegnerla, il che può ingenerare qualche problema di algoritmo (ad esempio non potrei mai tenere la tv nella stanza in cui dormo).
ma il problema non è quello; il problema è che non guardo quasi mai film (neanche i cosiddetti “programmi giornalistici”, ma quello mica è un problema, se non li guardo è solo perché i giornalisti si sono estinti nel ’52).
il fatto è che il 90% dei film mi fa paura, non riesco a vederli.
non è per le immagini disgustose, che quelle mica mi danno tanto fastidio; cioè, magari solo un po’, ma non è affatto per quello.
il problema credo sia che io empatizzo. empatizzo con le persone che stanno per essere uccise, con quelli che vengono maltrattati, con chiunque stia soffrendo, con quelli che si imbarazzano per un equivoco. insomma, empatizzo sempre con i buoni; è una cosa indipendente dalla mia volontà, e che mi fa stare male anche fisicamente (l’unica cosa che mi preoccupa è che quando ho visto matrix empatizzavo con le macchine, ma insomma).
non serve a niente sapere che sono robe finte, proprio non ce la faccio.
non è solo un problema dei film di paura (quelli davvero non li capisco, voglio dire, non basta la realtà? pure i film di paura, devi fare?) è proprio una cosa che mi succede con quasi tutti i film.
quindi il massimo che posso fare è vedere i film a pezzi, cambiando canale in tutti i momenti clou, il che mi porta a vivere l’esperienza del film come se fossi affetto da sindrome di korsakoff (può avere i suoi lati interessanti, comunque).
altrimenti va a finire che guardo solo lo sport, i documentari e le serie tv che non siano idiote e che non facciano troppa paura. questo restringe un po’ il campo, lo ammetto.
ma anche le serie tv non del tutto idiote hanno una cosa che non sopporto proprio. se c’è una cosa che odio sono le sottotrame che si sviluppano lungo tutto l’arco delle puntate di una serie.
il nemico che si trascina per tutto l’anno fino all’ultima puntata, la storia d’amore in evoluzione, lo sviluppo psicologico dei personaggi. perché devi metterci tutte queste cose? perché invece di fare dei telefilm tipo hazzard e simon & simon, tre quarti d’ora e morta lì, mi fai dei film da 26 ore divisi in puntate da 50 minuti?
fidelizzano lo spettatore, dicono gli sceneggiatori. e quindi ormai le serie tv sono tutte così. ti costringono a guardare anche le puntate dopo, e in ordine cronologico, sennò poi non capisci, o ti resta il dubbio di come va a finire. insomma, ti fanno stare sulle spine per tutta la durata della serie.
ecco, cari sceneggiatori, forse vi sfugge il punto.
io quando guardo la tv non voglio affatto stare sulle spine, voglio solo rilassarmi sul divano e non pensare a niente.
se volessi stare sulle spine guarderei il mio estratto conto.

mercoledì 3 aprile 2013

mi sveglio e la collina che dà sul lago è tutta ricoperta di primule, c’è il sole, ed è tutto un fiorire di switzerdütch, ma fa comunque un freddo becco.
si capisce che è arrivata la primavera perché sono in coda dietro un’audi targata russia (?), a una volkswagen targata liechtenstein (fl) e una subaru targata zugo (per chi non lo sapesse, affidabili studi medici consigliano di non mangiare la pasta a zugo).
nel finesettimana mi iscrivo a un corso di sherpa e affronto le prove pratiche con ottimi risultati (per esempio, riesco inaspettatamente a non morire) poi per ripicca cerco di suicidarmi alternativamente con tagliata di manzo e guinness e pizzoccheri e rosso di valtellina, anche qui con scarsi risultati, ma per lo meno mi sembra una scelta più intelligente.
martedì sera una delegazione di ufi tiene una conferenza sul concetto di infinito (vi basti sapere che non ha a che fare né con l’innatismo, né con le ferie) poi se ne va lasciando un messaggio di speranza al cosmo erroneamente confuso dalla specie homo sapiens con le istruzioni di montaggio di un beddinge murbo.

comunicazione disservizio
il redirect del link eddiemac.splinder.com non funziona più. o meglio, funziona, ma solo in corrispondenza di complicate congiunzioni astrali e con toro in prima casa (non paghi l’imu, ma ti devasta l’arredamento).
quindi niente, o vi aggiornate il link a controkarma.blogspot.com, oppure qui non ci arrivate più (suppongo riuscirete a dormire lo stesso)