giovedì 5 giugno 2014

mi sveglio e sotto la mia finestra c’è un coro di leprecani da giardino che canta whisky in the jar nella versione per setter nani e theremin.
capisco subito che sarà una giornata complicata (come quando si apre il vaso del pandoro ed escono tutti i mali di zucchero filato).
fuori piove, ci sono 14 gradi, e non fa neanche così freddo, per essere febbraio.
chiamo alcuni semidei del call center clima ma trovo una segreteria telefonica che mi assicura che siamo a giugno e di richiamare fra qualche mese. chiedo la verifica del notaio, ma mi rispondono che è impegnato in un tour con i leprecani: pare che alla fine abbiano trovato un impresario che li fa esibire nei campi di granturco e riscuotono un grossissimo successo fra le pannocchie.
per evitare problemi vado su sanitamentale.com e ordino una fascia copri neuroni del dottor gibaud.
nel frattempo cerco un mantra da ripetere in caso di attacchi di panico e scelgo “c'era una volta un re bemolle seduto sul sofà diesis”, poi vado in ufficio.
ora me ne sto qui con una faccia da miominipony a contare extraterrestri che mi telefonano sul cellulare.
voglio dire, finora nessuno, ma io sono pronto a contare.

1 commento:

e.l.e.n.a. ha detto...

adesso ho capito perché i vasi del pandoro si chiamano bauli.