lunedì 1 dicembre 2014

avevo deciso di suicidarmi giocando compulsivamente a freecell per dodici ore consecutive ma ho dovuto desistere perché, dopo solo quattro ore, tutto quello che sono riuscito ad ottenere è stato un violento attacco di epilessia che, purtroppo, in genere non è mortale.
questo mi ha portato a riflettere sui meccanismi responsabili dei processi di sviluppo come iterazione, ricorsività, feedback positivo, autorinforzo, e su tutti quegli atteggiamenti associati alla monomania in genere.
quindi, da oggi pomeriggio, io e il mio maestro di meditazione creativa* stiamo lavorando ad un progetto motivazionale che gli esperti del settore identificano come “metodo braulio velasco” e che consiste nell’ascoltare in loop sei ore al giorno the great song of indifference di bob geldof.
nel frattempo, fuori il tempo fa schifo, martinanavratilova guarda fuori dalla finestra con la stessa vitalità di un paramecio disgustato dalla vita e la quantità di luce stagionale disponibile si avvicina pericolosamente allo zero (ammettiamolo, il planisfero andrebbe rivisto e ricostruito dopo una programmazione accurata).
io mi infilo in un marktkauf (non provate a pronunciarlo a casa) per vedere se posso comprare dieci gradi di latitudine sud, ma viene fuori che non ho abbastanza punti vita.

* un cavedano che ha residenza fiscale in liechtenstein


2 commenti:

Anonimo ha detto...

io conosco il metodo "braulio con scorzetta di limone" e consiste nello spostare il vicino tuo più prossimo mediante emissione d'aria proveniente dal cavo orale.
burp.

mf

eddiemac ha detto...

lo battezzerei braulio iglesias