giovedì 19 marzo 2015

è un periodo che ho questa idiosincrasia per i false friend che mi ritrovo ovunque, tipo quando i telecronisti (specie nel rugby, ma pure nella pallavolo) usano "prova a contestare la palla", che io mi immagino sempre il giocatore che si mette in piedi e comincia "eh no, signora palla, non è il modo di fare questo, ma guardi, non si permetta", ma sento che in questa specifica battaglia di civiltà non ho l'approvazione dell'universo.
in nessuna, veramente, ma chi sta a contare.
la mattina mi sveglio e inspiegabilmente, non piove.
in compenso il mio apparato respiratorio è congestionato come la salaria all'ora di punta e io respiro come darth vader, ma perlomeno ho il vantaggio di non avere il casco.
è una sindrome influenzale che inizia il giovedì e finisce la domenica, credo sia una variante settimanale della febbre terzana, che mi permette di entrare in sintonia con il creato e induce fenomeni di glossolalia, ma solo applicata alle bestemmie.
saluto il team di esperti del cern di ginevra che mi segue da tre giorni (sono coinvolto in un esperimento scientifico volto a vagliare la possibilità di rinominare l'effetto pauli* come effetto eddie) e mi avvio garrulo verso l'ufficio.
sulle scale incontro alano di lilla travestito da signora delle pulizie in versione etnica (non capisco quello che dice, in compenso ha la tabella dei caratteri unicode appesa al collo e li indica alternativamente con lo spazzolone; fa l'effetto di una seduta spiritica teosofica, ma funziona) e parliamo del più e del meno, ma anche di altre operazioni matematiche a caso.
per un po' parliamo del tempo, poi del tempo supplementare della partita di champions, poi del tempo come categoria a priori kantiana, poi del tempo nella relatività speciale einsteiniana e della perdita dei concetti di causalità e contemporaneità nell'economia delle equazioni fondamentali dell'universo, poi del tempo come misura di processi irreversibili, perlomeno finché non finisce l'effetto dell'ammoniaca.
la sera torno a casa, metto sulla tv la maratona law and order, e cerco di suicidarmi affogandomi nel tachiflu.

* l'effetto pauli, al contrario di quello che crede la maggior parte degli svizzeri, non è quello che ti costringe a parlare come pauli schönwetter, e non va confuso con il principio di esclusione di pauli, che si riferisce invece a quando i suoi amici evitavano di invitarlo alle feste

venerdì 6 marzo 2015

please disappear here
io e alcuni membri dell'associazione "fuori di tesla" ci stavamo alternando* in alcuni studi di dinamica dei flussi in un dim sum di den haag quando avverto una perturbazione nella forza, come se milioni di siu mai gridassero terrorizzati e a un tratto si fossero zittiti.
questo mi porta ad alcune riflessioni sulle interconnessioni fra cibo, monosillabi e e dinosauri** che mi terranno occupato per qualche tempo.
nel frattempo, mi sto immergendo negli studi di cimatica: ho installato un tonoscopio di janny nel lavandino per captare la morfogenesi delle vibrazioni ambientali.
una delle scoperte più importanti è che quando qualcuno suona il citofono, sulla membrana del tonoscopio appare darth vader.
ho deciso che dovrei brevettare un paio di accorgimenti che ho usato per migliorare la morfogenesi dei suoni, ma potrebbe nascere qualche intoppo, visto che una cordata di giapponesi ha appena lanciato un'opa sul mio cervello.
qualche giorno dopo, in una bier fabriek di wezen, nella costellazione del cane maggiore***, mi imbatto in un esponente dell'esistenzialismo quantistico, in pratica una corrente esistenzialista innestata sull'immortalità quantica postulata dall'interpretazione a molti mondi della meccanica quantistica.
l'assunto di base è che non solo la vita è uno schifo, ma provate ad organizzare un suicidio quantistico, se ci riuscite.

* non poteva essere altrimenti
** questa cosa di pensare che il cervello funzioni in maniera lineare non vi porterà da nessuna parte
*** è stata recentemente proposta una promozione per meriti sul campo, e presto potrebbe diventare la costellazione del cane tenente colonnello