mercoledì 20 maggio 2015

esco di casa verso le otto, ci sono 10 gradi e il cielo è coperto ma, se devo dire la mia, non è l’unico che ha freddo.
salgo in auto, accendo lo stereo, giro la chiave di avviamento.
il motore parte con un suono sommesso, esita qualche secondo, perde potenza (ma probabilmente vince campobasso), poi si spegne soddisfatto.
dallo stereo parte old dan tucker dal tributo di bruce springsteen a pete seger, che infonde entusiasmo. io rimango dubbioso, ma mi fido di bruce e penso che valga la pena fare un tentativo.
provo a riaccendere.  il motorino di avviamento gira, ma l’auto non parte.
provo a riaccendere.  il motorino di avviamento gira, ma l’auto non parte.
provo a riaccendere.  il motorino di avviamento gira, ma l’auto non parte.
incomincio a pensare di avere un problema.
sfoglio mentalmente il calendario delle divinità disponibili, ma mi tengo sul vago.
provo a riaccendere.  il motorino di avviamento gira, ma l’auto non parte (ad libitum).
prendo il cellulare per chiamare un meccanico, il capo, la nasa (ok, la nasa forse è esagerato, ma meglio essere prudenti).
lo sfondo del cellulare mi guarda interrogativo ma il cellulare non parte.
incomincio a pensare di avere due problemi.
rivaluto quella cosa delle divinità, poi spengo il telefono e riaccendo. fortunatamente il telefono si riprende (ha una telecamera).
chiamo il meccanico.

io - la macchina non parte, il motorino gira ma niente
meccanico - da come descrivi la cosa è sicuramente la pompa della benzina, bisognerà cambiarla
io - occhei, quindi?
meccanico - eh, porta qui la macchina, no?
io - …

valuto quanto ci vuole a fare 10 km a spinta, cerco di convincere un gatto a trainarmi, poi chiamo il call center dell’aci.

il cortesissimo ragazzo del call center aci mi chiede nome, cognome, numero di tessera aci.
poi l’età dell’auto, il modello, i km percorsi totali, il ricovero notturno, l’allestimento, il colore dei sedili, cosa indosso in quel momento (ehi, non sono abbinati!), le previsioni del tempo, lo schema tecnico e la posizione attuale di voyager 2 (lo sapevo che dovevo chiamare la nasa).

io - le servono veramente queste cose per mandarmi un carro attrezzi?
call center aci - in realtà no, ma ce li fanno chiedere per tenerci attivi
io - …
call center aci - dove le mando il soccorso?
io - come cercavo di spiegarle mezz’ora fa, a casa mia
call center aci - comune?
io - non ha a schermo la mia anagrafica?
call center aci - sì, ma poi la telefonata si abbrevia
io - …
call center – va bene, ho fatto. riceverà un messaggio che le dice a che ora arriva il carro attrezzi
io - ok.

due minuti dopo ricevo un sms che mi dice che è stato bello parlare con me, e che il carro attrezzi arriverà alle 9.39.
infatti il carro attrezzi arriva puntualissimo alle 11.05.
io arrivo in ufficio giusto in tempo per la pausa pranzo, poi mi dedico ad attività improduttive per il resto della giornata.
se vogliamo vedere il risvolto positivo della faccenda, a fine serata ho camminato un sacco a piedi, e il meccanico mi ridà l’auto funzionante (anche se esala un lieve odore di benzina che immagino evapori entro il 2017).
se vogliamo vedere quello negativo, il meccanico per ridarmela ha voluto un sacco di soldi.


mercoledì 13 maggio 2015

l’illuminazione richiede tempo, gran parte del quale passato ad aspettare gli operai dell’enel
(manifesto, punto 2)

io e il mio maestro di visione alternativa (un coniglio che abita in una vetrina qui vicino e ama indossare l’eskimo) stiamo cercando di acquisire dei grafici di un sistema caotico da visualizzare nello spazio delle fasi.
esistono molti modi possibili di acquisire dati sui sistemi lontani dall’equilibrio, ma pare che quello di più facile attuazione sia sgambettare i turisti tedeschi che passeggiano per il mercato.
è un lavoro ingrato, ma nessuna ricerca è mai stata portata a termine senza sacrifici.
l’obiettivo è implementare delle nuove metodologie scientifiche in grado di svecchiare l’insegnamento nelle scuole.
secondo jonas karvesson, docente di storia della filosofia alla mittuniversitetet di östersund (ma solo durante la pausa estiva, il resto dell’anno lo passa a fare delle importantissime ricerche nei bar sulle spiagge di fuerteventura) molti manuali di studio andrebbero rivisti alla luce delle nuove ricerche scientifiche.
karvesson riporta l’esempio classico per cui alcuni libri di testo riportano il curioso aneddoto per cui gli abitanti di königsberg regolavano gli orologi sulla passeggiata mattutina di immanuel kant.
secondo gli studi di karvesson, la maggior parte degli abitanti di königsberg non aveva affatto un orologio.
per questo motivo, con il consueto spirito pratico prussiano, hanno costruito un sistema olistico formato da strada, casa, carrozza a cavalli con filosofo incorporato affinché segnasse il tempo.
il che significa che kant non era un essere umano, ma semplicemente un ingranaggio dell'enorme orologio progettato da hans blumberg, borgomastro di königsberg, perché i suoi concittadini potessero sapere l'ora.
se ci fate caso, infatti, immanuel kant viene rottamato dopo la costruzione del nuovo campanile di königsberg, nel 1804.