mercoledì 24 giugno 2015

mi sveglio e sono insolitamente felice. forse perché il sole splende, forse perché per un po’ ho finito di farmi bucare varie ed eventuali parti del corpo ma forse anche perché ho passato i quarti di finale ai campionati di bestemmia creativa contro un ragioniere di oslo.
è un ottimo risultato per chi non è competitivo (se sei molto competitivo viene più facile, perché quando stai perdendo in genere ti arrabbi molto).
capisco che ad alcuni animi poco sensibili l’idea dei campionati di bestemmia creativa possa sembrare una cosa orribile, monotona e, in ultima analisi, blasfema.
niente di più lontano dalla realtà: i campionati sono molto vari e divertenti (ci sono moltissime divinità da insultare), si socializza molto, c’è da bere e comunque in genere nessuna divinità se la prende ad essere insultata.
voglio dire, è una divinità, no? mica si fa mettere in crisi da un essere insignificante qualsiasi, sennò che divinità sarebbe?
è un po' come se io sfottessi messi per come gioca a calcio

- leo, il tuo dribbling fa schifo
- oh no, mi hai ferito, ora vado nella mia cameretta a piangere! ma prima farò in modo che tu passi l'eternità in un campo da calcio in asfalto dove subirai falli da pasquale bruno fino alla fine dei tempi

siamo seri, su.
in effetti in realtà moltissime divinità si divertono. insomma, chi può apprezzare la creatività più di una divinità? ognuno di loro si è cimentato con una creazione, prima o poi.
certo, può essere che a volte alcune divinità in effetti se la prendono, ma questo significa solo che devono ancora lavorare molto sulla propria autostima.

ad essere sincero, lo spunto per questo grandissimo exploit (il ragioniere era molto quotato dai bookmakers) me l’hanno dato le persone che sono scese in piazza in difesa della famiglia naturale, così come voluta da dio.
allora ne approfitto per ringraziarli e dire a queste persone un paio di cose.
prima di tutto fate pace con il cervello: o è voluta da dio oppure è naturale. sono due cose diverse, a meno che non sosteniate che dio e la natura sono la stessa cosa. ma se il vostro parroco sa che siete spinoziani secondo me non la prende bene.
la seconda cosa che volevo dirvi è che mi sembra chiaro che su questo pianeta abbiamo un problema con la natura (in effetti chiamiamo “tonno al naturale” una scatoletta, non so se mi spiego).
allora vi farò una breve lista di alcune cose che non sono naturali:
i vestiti, gli occhiali, le automobili, gli ascensori, i computer, i coltelli, i soldi, i matrimoni (ebbene sì: a differenza di quanto credono alcuni, in milioni di anni di processi evolutivi nessuno ha mai visto crescere spontaneamente atti di matrimonio su piante di matrimonio).
se le cose innaturali vi innervosiscono, sono sicuro che troverete alcune caverne di montagna in cui inoltrarvi, coperti di pelli di animali, senza che nessuno vi infastidisca.
volevo però informarvi che la natura è una cosa molto complessa, e prevede la possibilità per gli esseri viventi di accoppiarsi sessualmente (o anche asessualmente) in molte maniere differenti, e che gli esseri umani sono naturalmente attratti da altri esseri umani, indipendentemente dal loro sesso.
quindi forse dovreste prendervela con la natura (o con dio, al limite), e in questo modo vi state tirando doppiamente la zappa sui piedi (zappa che in natura non esiste, comunque, quindi forse è occhei).
l'ultima cosa che volevo dire a queste persone è che, detto questo, preferirei comunque non avere mai a che fare con loro. certo, se mi rispondessero, se provassero a convincermi di aver ragione, forse arriverei alla finalissima molto facilmente. ma nella vita bisogna anche saper perdere.

mercoledì 17 giugno 2015

il meteo di questi giorni (la meteo, se siete svizzeri) alterna piogge a forti temporali con piogge violente, oppure brevi temporali di media intensità con piogge nella norma (un’opera di bellini) alternati a tempeste dove tutto piove in orizzontale (tranne i fulmini, che piovono un po’ come pare a loro), con alcune brevi pause di mezz'ora in cui smette di piovere e l'umidità ne approfitta per bussarti alla porta di casa e chiederti se hai da accendere, e dopo dieci giorni così non vedo l'ora di rifugiarmi in una foresta pluviale per avere un po' di clima secco e soleggiato. (lo so, è un periodo brutto e lungo. in effetti dura da dieci giorni, volevo rendere l’idea).
tutto questo mi ricorda che recentemente ho visitato un nuovo continente, per la precisione il terzo, in ordine di visita.
per chi non lo sapesse: comunemente è accettato che i continenti siano cinque.
gli studiosi in genere concordano di ignorare altre terre emerse o perdute, che alcuni chiamano continenti, come: la zona dei ghiacci australi (antartide), la zona detta dei deagostini (atlantide), la zona delle mucche (mu).
ci sono andato per un convegno su reti internet e autocrazia, organizzato da un gruppo di ufi rotanti* intitolato significativamente “l'header maximo”.
ci troviamo il mattino presso il molo di kadıköy, e usiamo un tool di monitoraggio del trasporto pubblico su nave fra le due rive del bosforo (i ferry del mestiere) per valutare il flusso passeggeri come un sistema caotico che inspiegabilmente si stabilizza intorno ad un attrattore strano a forma di gatto.
nel tardo pomeriggio degli ufi concorrenti mi abducono** una gamba, con il risultato che, ovviamente, cado.
perdere sangue sulle mura di costantinopoli in altri tempi sarebbe valso una medaglia, o per lo meno il comando di una goletta. oggi si vince al massimo del disinfettante e una pomata antibiotica, io ve lo dico.
a causa di questo incidente, decido di ritirarmi dal congresso e passo del tempo a girovagare per la città.
capisco che per la ricerca scientifica questo possa essere un brutto colpo ma, come dice il proverbio, chi è causa del suo mal pianga i primitives.


* è una confraternita esoterica dell’ufismo (in arabo “tasavvuf”).
** non dovete confondere abdurre (italiano) con abduction (inglese). la confusione dei due termini può generare incomprensioni, espressioni da vittima di rapimenti (abduck face), spostamenti di significato che causano l’effetto torre di babele*** (dal nome del re abducodonosor).
*** lo so che molti non se ne rendono conto ma, babele e babilonia, sono la stessa cosa. già non erano d’accordo sul nome, era inevitabile che succedesse tutto quel casino.