mercoledì 16 novembre 2016

i dinosauri compaiono sul pianeta terra circa 230 milioni di anni fa, e prosperano per 165 milioni di anni, riuscendo peraltro a fare molti meno danni che homo sapiens in cento anni.
homo sapiens infatti, si presenta a rapporto circa 200.000 anni fa, ma in realtà è poco più di 2.500 anni che scriviamo la storia di famiglia.
questo per dire che il nostro pianeta era piuttosto abituato a fare senza di noi: se paragoniamo la storia del pianeta ad un anno solare, homo sapiens compare sulla terra circa alle 23.56.15 del 31 dicembre (ma riesce già a rompere i coglioni prima di mezzanotte).
diciamo che non siamo così fondamentali per il pianeta terra.
ma per avere un’idea del ruolo del pianeta terra nell’economia dell’universo, tocca usare un’unità di misura un po’ particolare: la velocità della luce.
la velocità della luce è la velocità massima a cui può viaggiare qualcosa nell’universo (la velocità minima è trenitalia).
viaggiando alla velocità della luce, per arrivare dalla luna alla terra, ci mettete poco più di un secondo. per arrivare dalla terra al sole, alla velocità della luce, ci mettete circa otto minuti (ricordatevi la protezione 50).
per arrivare ad orbitare intorno alla stella più vicina al sole, dovreste viaggiare alla velocità della luce per poco più di quattro anni.
se invece voleste fare un giro al centro della galassia, alla velocità della luce, impieghereste più o meno ventiseimila anni (questo mette leggermente in discussione il concetto di “abitare fuori mano”).
per percorrere tutto il diametro della nostra galassia, alla velocità della luce (ve lo sconsiglio, perché non vi godete il paesaggio), ci mettereste all’incirca centomila anni (nel caso aveste molto tempo da perdere, dico).
le galassie però sono decisamente molte (diciamo circa cento miliardi) e per raggiungere quelle più lontane vi toccherebbe viaggiare per più di 10 miliardi di anni (è il motivo per cui le astronavi di passaggio non sono moltissime, e difficilmente troverete degli ufi di buonumore).
questo per dire che pensare che homo sapiens sia importante per questo universo, significa calcare un po’ la mano. 

lunedì 7 novembre 2016

(prove tecniche di religione – cronache di gattolicesimo militante)

in quel tempo, eddie salì sulla poltrona e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi gatti. prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
beati i mici, perché erediteranno la terra
beati quelli che hanno fame e sete di crocchini, perché saranno saziati
beati quelli che sono nelle piante, perché non avranno bisogno di sabbietta (em 5:1-5)

ho un problema con i meridiani sfasati
non è, come potrebbe sembrare, una questione di medicina tradizionale cinese.
cioè, potrebbe anche esserlo, per quanto ne so io, ma ultimamente non frequento molti cinesi tradizionali, quindi non saprei.
il fatto è che io vivo nel central european time (utc +1) mentre il mio corpo è settato sul fuso orario di capo verde e delle azzorre (utc –1) .
comunque poteva essere peggio, che so, tipo luang prabang o samoa.
alla fine capo verde e le azzorre sono una soluzione di compromesso abbastanza ottimale (è molto importante trovare dei compromessi con il proprio corpo), e poi boh, tutto sommato anche due bei colori.
poi sta anche arrivando l’autunno. se ne vanno le foglie, i tedeschi, le astronavi parcheggiate in doppia fila, la luce, una temperatura degna di un paese civilizzato, e altre cose che ritroveremo, immagino, fra cinque o sei mesi.
visto che a causa di una civiltà che si è evidentemente evoluta nella maniera sbagliata non posso andare in letargo, torno in ufficio a sniffare gli evidenziatori gialli